27 dicembre 2007

Tommaso Campanella

Tommaso Campanella di solito va pari passo con Giordano Bruno e a me la cosa suscita un po' di fastidio. Certo, sono entrambi vittime del Tribunale dell'Inquisizione, martiri del pensiero, - così ci raccontano - ma Bruno finisce bruciato in Campo de' Fiori e Campanella muore con una pensione del re di Francia.

Ecco, non mi pare esattamente la stessa cosa.

Campanella nasce esattamente vent'anni dopo Bruno, nel 1568, ed entra in un convento domenicano in Calabria nel 1582, lo molla nel 1589, a ventun anni, per andare a Napoli, accusato di eresia; viene messo in galera, processato e condannato.

Bruno aveva fatto più o meno la stessa cosa. Nato nel 1548, entra nel convento domenicano di Napoli nel 1563 per andarsene nel 1576, con l'accusa di eresia.

E qui finiscono le somiglianze, almeno secondo me.

Nel 1592 Campanella è a Padova - manca Bruno, che se ne è andato da sei mesi, ma conosce Galileo. Anche in quella città Campanella fa casino e buona parte del 1593 ( e dell'anno successivo) la passa in galera, dove si diletta a scrivere alcune opere. Guardacaso dedicate al papa in carica, Clemente VIII (un personaggio che vi raccomando, tra l'altro...).

Nel 1594 dalle carceri padovane Campanella viene trasferito nelle carceri dell'Inquisizione a Roma. L'accusa? La solita: eresia, più la stesura di un libello definito "empio". E che fa in galera Campanella? Scrive un trattato sul mondo e assegna al papato il ruolo di monarchia universale; così, per puro caso. E per evitare di essere equivocato scrive un altro trattato in cui consiglia ai governanti italiani di non contrastare la monarchia spagnola. (che sempre per caso in quel momento era la più stretta alleata del papato). L'anno successivo viene scarcerato, anche per opera di un protettore influente, Lelio Orsini, un potentissimo aristocratico napoletano, al quale le sue opere - soprattutto le ultime due - erano piaciute assai.

Nello stesso anno anche Bruno è ospitato nelle inquisitorie galere romane, ma lui non esce (chissà perchè).

Nel 1597 Campanella è a Napoli, dove approfondisce la conoscenza delle teorie copernicane insieme a Nicolantonio Stigliola, che aveva conosciuto in galera. Dopodiché si sposta nella sua terra d'origine, la Calabria, dove tra il 1598 e il 1599 organizza una bella rivolta antispagnola (alla faccia del trattato scritto tre anni prima) proponendosi come il messia di una nuova età dell'oro che secondo calcoli astrologici doveva cominciare giusto giusto nel 1600. Contro gli spagnoli Campanella cerca di usare la piccola nobiltà del sud e un'alleanza con i Turchi (che mandano qualche nave, ma troppe poche e troppo tardi). La rivolta finisce nel nulla e un po' di domenicani ribelli e un po' (tanti) contadini coinvolti finiscono nelle galere di Napoli.
Ci torna anche Campanella in galera, e nel febbraio del 1600 - mentre Bruno viene bruciato vivo sulla pubblica piazza, lui simula la pazzia e la scampa un'altra volta.

In galera a Napoli comincia la stesura de La città del sole. La prima versione è in italiano, e resta inedita fino al 1904, mentre la versione latina Campanella la pubblica in Germania nel 1623 e poi a Parigi nel 1637. Come tutte le utopie anche questa non sfugge alla regola: finchè si leggono tutto bene, ma se uno immagina di viverci la prima cosa che gli viene in mente è prendere a bastonate l'autore se solo si avvicina all'agone politico per mettere in atto i suoi propositi. Se quindi Campanella intendeva ribellarsi agli spagnoli per fondare la sua totalitaria repubblica ventisette anni di galera non mi paiono nemmeno una cosa esagerata. Comuque sia stata raccontata, la prigionia non deve essere stata un'esperienza così traumatica se Campanella può scrivere tutta una serie di opere che poi verranno pubblicate - soprattutto in Francia - dopo la sua liberazione. Per altro il nostro non disdegna affatto di scrivere e modificare a seconda del momento (e del protettore): la terza edizione della Civitas solis, quella del 1637, quella pubblicata in Francia, viene adattata e rivista in funzione delle ambizioni di Richelieu (si, proprio il cardinale dei tre moschiettieri).

Sempre in galera, nel 1620, Campanella scrive un altro trattato, dal titolo Monarchia di Spagna, nel quale enuncia la profezia che la monarchia spagnola diverrà l'unica monarchia a governare l'universo mondo, sarà cattolica e avrà al suo vertice il papa. (evidentemente vent'anni di galera l'avevano fatto riflettere sul tentativo di ribellarsi agli spagnoli).

Nonostante questo, gli ingrati spagnoli non se lo filano e allora si vede costretto a rivolgersi di nuovo al papa, che adesso è Urbano VIII, quello della condanna a Galileo per intenderci.
Però proprio agli spagnoli Campanella deve la liberazione nel 1626. E per tutta gratitudine si schiera con il papa.
Che il papa sia anche un acerrimo nemico degli spagnoli per Tommaso non è un problema. Il suo problema era uscire di galera.

Non male per Campanella no? Bruno bruciato, Galileo condannato e lui fa le pozioni per il papa (e riesce a passare pure per un martire del pensiero).

Infatti in un testo pubblicato in Francia nel 1629 Campanella descrive con dovizia di particolari le magie compiute insieme al papa, convinto - il papa - che sarebbe morto a causa di alcune eclissi e degli spagnoli (non chiedetemi come). Lo scopo del domenicano era comunque quello di convertire il papato, che era per lui sempre e comunque il centro del potere, all'uso delle pratiche magiche. E non ci riesce. Però per un po' gode a Roma di grandi favori e di un certa influenza politica. Poi pare che Urbano VIII si renda conto che la magia di Campanella sia una solenne fregatura e il successo svanisce. Nel 1634 con una certa fretta Tommaso molla Roma per rifugiarsi a Parigi, con l'aiuto dell'ambasciatore francese nello Stato Pontificio. Stavolta la molla che lo aiuta è presentarsi ai francesi come un baluardo teorico contro la tirannide spagnola (certo che sti spagnoli con Campanella hanno avuto la loro santa pazienza eh?). A Parigi si muove come un missionario, cercando di strappare alla perfida fede protestante quante più persone possibile, e in alcune lettere sostiene di fare proseliti anche tra gli inglesi. Per la nascita dell'erede al trono di Francia, nel 1638, non esita a scrivere poemi sull'infante, destinato, a parer suo, a governare l'universo mondo. Insomma prima gli spagnoli, poi il papa, poi i francesi, per Campanella c'è sempre qualcuno destinato a diventare imperatore dell'universo.
Naturalmente con il suo aiuto, e naturalmente dietro compenso.
L'anno successivo, convinto di essere vicino alla morte per via di un'eclissi (qualcosa con le eclissi Campanella l'aveva sempre) si chiude nella sua cella in un convento domenicano di Parigi per eseguire una qualche pratica magica che l'aiutasse a sopravvivere.
Evidentemente qualcosa non funziona come dovrebbe perché qualche mese dopo muore.
Pare il suo funerale sia stata un'apoteosi di nobili e di dotti. Che pare strano perché in realtà chi conta a Parigi in quegli anni non se lo fila per nulla, e quando può lo evita.

Mersenne per esempio, il gesuita che in quegli anni - tra le altre cose - tiene le fila dell'Europa intellettuale, corrispondendo con tutti quelli che contano qualcosa, Cartesio per primo, riceve Campanella al suo arrivo a Parigi, perchè gli viene raccomandato da Peiresc. Dopo aver ricevuto il domenicano Mersenne scrive a Peiresc e gli palesa le sue opinioni. Vale la pena riportarle:

"Ho visto il reverendo padre Campanella per circa tre ore e per la seconda volta. Mi son reso conto che egli non può insegnarci nulla in fatto di scienze. Mi era stato detto che egli è molto preparato in musica ma quando l'ho interpellato mi sono accorto che non sa neppure cosa sia un'ottava; tuttavia possiede una buona memoria e una fertile immaginazione."

Che più o meno tradotto secondo me vuol dire: "ah peiresc, ma che ti è saltato in mente di mandarmi sto buzzurro ignorante, proprio perché sei tu l'ho visto due volte, non una, cosamai mi fossi sbagliato la prima. Ma è capace solo di riportare le parole di altri e mi pare pure un po' fissato."

Mi chiedo quante altre persone raccomandate da Peiresc abbia ricevuto Mersenne. Sarei proprio curiosa di saperlo.

Comunque, per non sbagliare Mersenne scrive a Cartesio, che sta in Olanda, e gli chiede se ha voglia di conoscere Campanella. E Cartesio più o meno gli risponde che ne sa abbastanza da essere certo che non ha nessuna voglia di conoscerlo.


Puntate precedenti:
Pico della Mirandola

20 dicembre 2007

Comunicazione di servizio

Rosalux ha telefonato, e saluta tutti. Ha lasciato la Tasmania diretta a Sidney.

19 dicembre 2007

Uriel

Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo. Commento a Veltroni.

16 dicembre 2007

Richiesta di informazioni

Ai blogger italici nel regno unito:

che mi dite dello Staffordshire?

Differenze

Dei convegni stranieri mi arriva la call for papers, di quelli italiani l'invito.

Regali

"Improvvisamente, il dì di 20 aprile 1749, di uscita di Pèsach [la Pasqua ebraica] domenica alle ore 17 in circa fui rapita a viva forza, per una falsa denunzia contro la mia casa e contro me innocente, data da un rashì, un malvagio. Costui con inganno fece staccare un ordine di Monsignor Vicegerente: la mia casa si empì di sbirri, mi rubarono, il bargello e i suoi uomini mi tramezzarono con le pistole cariche alla mano. Non mi diedero modo né tempo di mutarmi d’abito, né di dire una parola ai miei Signori genitori: mi presero rapidamente come una guitta e mi trascinarono fuori di casa con l’abito di cucina. Il mio Signor Padre che voleva dirmi una piccola parola, fu minacciato dal Bargello con la pistola puntata sul petto. Postami in carrozza, con gran veemenza fui condotta nella Casa de’Catecumeni come un vento, e arrivata lì fui consegnata alla priora che mi prese per mano e mi condusse in una piccola stanza dove c’era solo un piccolo letto malandato, un piccolo tavolino, una piccola cassetta per conservare il cibo. Fui rinchiusa sotto chiave e lasciata sola."

Dal 6 al 19 maggio del 1749 Anna del Monte viene tenuta rinchiusa nella Casa dei Catecumeni, in Santa Maria dei Monti. Rilasciata, dettò un Diario nel quale descrive nei particolari i ricatti, i tormenti e le vicende della sua prigionia. Anna riesce sempre a tener testa ai suoi aguzzini, che tentano di convertirla a forza al cristianesimo.

Inedito per duecento anni, il Diario viene pubblicato nel 1989 a cura di Giuseppe Sermoneta.

14 dicembre 2007

Sintonie


Mi sento proprio così da qualche giorno.

06 dicembre 2007

Tetris!

Un tuffo al cuore, dopo le notti passate su tetris molti e molti anni fa. A leggere repubblica pare che la facciata di un palazzo sia stata trasformata in un tetris gigante.
C'è da fidarsi sulla parola, perchè nel video - pubblicità a parte - non si vede niente.

05 dicembre 2007

Repubblica

Dal sito dell'edizione locale di Repubblica:
" Quali sono i temi che vorreste far dibattere sul sito e sul giornale di Repubblica Bologna? Inviate le vostre idee e le vostre proposte, leggete e discutete le proposte degli altri lettori, votatele fino a farle diventare le più importanti dell'elenco. La redazione le metterà in evidenza facendole diventare temi d'attualità e di confronto."

E poi gli diamo anche un euro, secondo loro.

Bologna

Mi è già capitato di parlare di Grillini e per questo vi mando a leggere il post di letturalenta sulle news politiche bolognesi. Inutile aggiungere che sono completamente d'accordo con lui.
Potrei anche fare campagna elettorale per Grillini, e questo l'ho pensato prima di aver letto qui.

28 novembre 2007

new entry

Arriva un altro blog nel menù a sinistra: Perle complottiste.

Hat tip: mmax

26 novembre 2007

Delizioso

Archimede che grida "Eureka!" e Karl Marx che si scalda a bordo campo. In questo delizioso video dei Monty Pithon anche il risultato finale è filosoficamente corretto.



Hat tip: rosalux

23 novembre 2007

Varie ed eventuali

Riprendere a scrivere sul blog dopo una pausa relativamente lunga non è semplice.
Per rompere il ghiaccio vi mando a leggere un post di Massimo Manca intorno al dottorato di ricerca. Alle sue considerazioni aggiungo solo una piccola nota personale. Anche io stavo facendo il dottorato all'epoca dell'assassinio di Marta Russo (o forse l'avevo appena finito) e notai che improvvisamente (e purtroppo vista la ragione) tutta l'Italia imparò che c'eravamo anche noi al mondo.

08 novembre 2007

Heinlein


A dire il vero io avrei preferito essere in Fanteria dello spazio oppure, ancora meglio, in Una famiglia marziana.


You belong in the Cat Who Walks Through Walls. You are creative and cunning. Your works often feel empty to you, though others love them. You suspect that the universe and everyone in it are just characters in someone else's story.
Take this quiz!





Respiro lieve

19 ottobre:
" Ed una lupa, che di tutte brame
sembiava carca ne la sua magrezza,
e molte genti fé già viver grame,
questa mi porse tanto di gravezza
con la paura ch’uscia di sua vista,
ch’io perdei la speranza de l’altezza."

8 novembre:
"Lo duca e io per quel cammino ascoso
intrammo a ritornar nel chiaro mondo;
e sanza cura aver d’alcun riposo,
salimmo sù, el primo e io secondo,
tanto ch’i’ vidi de le cose belle
che porta ‘l ciel, per un pertugio tondo.
E quindi uscimmo a riveder le stelle."

17 ottobre 2007

Sogni solatii

Anche stasera cercheranno di trascinarmi a vedere un film impegnato. Io tremo sempre in queste occasioni, e cerco di sottrarmi alla noia che mi prende non appena l'idea sorge nella mente di qualcuno che mi sta accanto.
Non cercate nella mia biblioteca letteratura "alta" e nemmeno tra i miei dvd (o finanche VHS) film d'autore. Non li trovereste.
Ringrazio un paio d'anni adolescenziali che mi hanno trascinato, precoce e noiosa intellettuale in erba, nei territori della letteratura e del cinema, così almeno su qualche classico, chessò Proust - riesco a imbastire una conversazione, anche se molto sintetica (di solito: Proust? che rottura di coglioni! o, se l'ambiente non lo consente: Proust? e bevo un sorso di vino).
In particolar modo - l'amico letturalenta stia attento a non rovesciare la birra - non amo la letteratura e il cinema contemporaneo.
Non fraintendetemi - non tollero essere fraintesa, mi viene il dubbio di pensare male, con fallacie - se per letteratura intendete gialli, noir, horror, fantascienza e per cinema pure, allora eccomi.
Ma non tentate di farmi leggere Pamiuk o farmi vedere Viaggio a Kandahar.

Mi piacciono i romanzi storici, e così, qualche tempo fa ho comprato un libro di Pamiuk che dalla quarta di copertina pareva strepitoso, ambientato nel XVII secolo.
Alla quinta pagina di descrizione della miniatura di un cavallo le mie imprecazioni avevano varcato la soglia dei decibel fissata per legge per i rumori molesti.

E la visione di Viaggio a Kandahar ha messo in seria crisi la stagione sentimentale più bella della mia vita (grazie a dio il film è finito ma la stagione continua).

La mia posizione è semplice: considerato il mio lavoro, io non leggo per hobby, e nemmeno guardo film. Se devo concentrarmi e pensare, allora lavoro. Se non è lavoro è cazzeggio. E se è cazzeggio non può essere Viaggio a Kandahar o Pamiuk. (tengo a precisare che sono solo due esempi, vale anche per Joyce e Antonioni).

E non mi piace il cinema italiano. Tutto, in blocco, non mi piace. Non faccio distinguo, per distinguere è necessario pensare, e pensare è lavoro. Non cazzeggio.

16 ottobre 2007

Ramarri ridenti

Non cercate ragioni in questo titolo. E nemmeno in questo post. Del blog non parliamo neppure.
Chiarito questo, possiamo continuare.
Sono quattro notti che intorno alle due vengo svegliata dall'abbaiare frenetico e frustrato di due dei miei cani. Riepilogando: i cani sono quattro, ma due vivono tra casa e giardino e altri due solo in giardino; non c'è razzismo in questa scelta, e nemmeno rifiuto della multiculturalità, solo che due sono cuccioli e in casa incontenibili.
Orbene, quando scende la sera i due cuccioli - mediamente 40 chili l'uno, due bestie insomma - vengono chiusi in un recinto (largo per carità e ben pulito, e coperto, e con due cuccie imbottite); non fanno storie, di regola.
Però da qualche notte, verso le due appunto, impazziscono di latrati. E mi svegliano. E tocca bestemmiare, alzarsi, buttarsi qualcosa addosso, uscire nel buio e arrampicarsi per cinquanta metri in salita, in mezzo all'erba, per convincerli che non è né il caso né l'ora.
Resta il mistero della motivazione.
Sciolto stanotte.
Che sulla collina vagassero cervi, cervidi, e ogni sorta di altro quadrupede con le corna era cosa ben nota.
Che un paio di questi bastardi cornuti avesse deciso di sfruculiare i miei cani bramendo protetti dal recinto ove essi vivono reclusi le ore notturne no.
Ma domani notte apro il cancello.
Preparatevi, stufato di cervo con polenta nei prossimi we invernali.

Detto questo, qualche tempo fa un'amica mi ha rimproverato dicendo che devo smetterla di pensare al mio corpo come se fosse quello di qualcun altro; non nel banale desiderio di me, che non mi abbandona mai, ma nelle attenzioni, in particolar modo quelle relative alla salute, che dovrei dedicare all'involucro che avvolge le mie cellule cerebrali. (che sono ovunque, ma in particolare concentrazione nel fegato, pare). Ci ho riflettuto sopra e ho deciso che non ha torto. Comincerò quindi dal blog, essendo la mia posizione filosofica assolutamente certa dell'identità tra reale e virtuale.
Scriverò un sacco di post d'ora in poi.

15 ottobre 2007

Primarie e primati

Non sono andata a votare alle primarie.
Solo che il punto non pare essere questo, ma il fatto che si debbano spiegare le motivazioni. Le quali motivazioni sono in contraddizione tra loro, e questo è un bel problema. Non per me, ma per chi crede che le ragioni per le quali si fa o no una cosa debbano essere coerenti, cogenti e finanche in ordine (crescente o decrescente) di importanza e pertinenza. (vedi post di nullo, per esempio).

Non sono andata a votare alle primarie.
L'altro giorno un'amica - rosalux - mi ha suggerito di leggere un post in cui veniva citata Susan Sontag. Mi sono rifiutata, non per il post (che per altro avevo già letto, ma avevo voglia di fare i capricci) ma perchè non sopporto Susan Sontag. E anche a questa affermazione ha fatto seguito una richiesta di spiegazioni. Perchè non ti piace Susan Sontag? Non mi piace nemmeno la mostarda!

Non sono andata a votare alle primarie.
Qualche giorno fa, in giro per Urbino, riflettevo come le città ideali della filosofia e della letteratura siano fortunatamente ideali. Basta leggere la Repubblica di Platone e poi chiedersi: ma io ci vorrei vivere in questo posto? Chiunque sia minimamente ragionevole e che abbia a cuore la sua serenità, per non dire felicità, non ha dubbi sulla risposta.
Il luogo adatto alle città ideali è nella spazzatura della storia. (sono certa che una macchina di amorosa grazia non sarebbe d'accordo).

Non sono andata a votare alle primarie.
I test hanno su di me un'attrazione fatale; no, non quelli del mensa o compagnia, ma le frattaglie dell'interpretazione psicologica o finanche quelli un po' più seri e strutturati.
Perdo tempo a fare e a cercare test quando non vengo a capo di qualche problema; allora lo lascio da solo a risolversi e vado a vedere quanto sono geek (per esempio).

Non sono andata a votare alle primarie.
Tra giovedì e sabato ho avuto un vero e proprio crash informatico che, partito dalla chiavetta usb, ha pensato bene di coinvolgere tutto ciò che di informatico - hardware o software che fosse - potevo toccare. Giovedì sera, in preda allo stress da preconferenza, alle ventitrè accendo portatile e attacco la chiavetta usb con sopra testo e immagini che dovevo presentare il giorno dopo.
Il portatile emette la sua condanna definitiva "PERIFERICA NON RICONOSCIUTA". E tutti i miei tentativi di presentarli nuovamente sono stati vani. Altro non mi rimane da fare che prendere la penultima versione e aggiornarla. Ho finito alla quattro di mattina. Murphy evidentemente mi teneva una mano sul capo, perchè decido non solo di salvare sul portatile l'ultima versione, ma anche di spedirmela a due indirizzi mail che controllo solo da web.
Alle sette la sveglia. Alle dieci sono a Pesaro, davanti alla stazione, e ho mezzora da perdere in un'attesa. Accendo il portatile. Si spegne. Lo riaccendo. Si spegne di nuovo. Mi consolo pensando che nell'aula predisposta per la conferenza c'è un pc e che Urbino è coperta dal wireless. Posso recuperare il mio file in un qualunque momento prima dell'inizio della conferenza.
E invece no. L'aula è un bunker sotterraneo. (comunque alla fine ci sono riuscita).

Non sono andata a votare alle primarie.
Eh, no.

12 ottobre 2007

storia del web

Tu gli dici che il web è nato nel 1602 e loro ti guardano - e si guardano - attoniti e un po' confusi.
Poi glielo dimostri.
E dopo cinque ore ti rintronano ancora le orecchie.

06 ottobre 2007

dirlo non dirlo

Tra rosalux, palmiro e cadavrexquis un'interessante discussione. La trovate qui, e qui.
Cosa posso aggiungere? Che comprendo le posizioni di tutti e tre. La sfera della sessualità è privata, dice Palmiro, nessuno può essere costretto a parlarne. Ha ragione. Rosalux e cadavrexquis ne fanno una questione politica e sociale: se un politico rende nota la sua omosessualità compie un'azione con innegabili ricadute positive per tutti gli omosessuali (e non, ricordiamocelo sempre). Hanno ragione.

cadavrexquis spiega molto meglio di quanto potrei fare io perchè ha ragione.

Il mio cuore sta con palmiro, ma la mia ragione con cadavrexquis e rosalux.

05 ottobre 2007

Un'ovvia soluzione

Non sarebbe molto più semplice dare la cittadinanza a tutti gli extracomunitari che sono in Italia da più di tre giorni?

02 ottobre 2007

Posta troppo poco

Candide posta poco, troppo poco. E, come pedagogia insegna, quando lo fa va premiata.
E poi il dialogo che propone è troppo seduttivo e affascinante per non farne il link di oggi. La fabbrica dei mostri.

27 settembre 2007

Il ridicolo non muore mai

Sempre a proposito del dittatore iraniano, il link di oggi vi porta da cadavrexquis.
Ma il tema è centrato sulla stampa italiana (e in particolare su quello straccio antisemita che continua ad essere il Manifesto).

Le risate non seppelliscono

[Aggiornamento: adesso il link al video dovrebbe funzionare.]

Non seppelliscono, ma a volte sono uno spettacolo da non perdere.
Via anellidifumo il video nel quale gli studenti ridono in faccia ad Ahmadinejad.

25 settembre 2007

La decadenza degli intellettuali

E' il titolo di un vecchio libro di Bauman che vi consiglio caldamente di leggere; per essere più precisi è il titolo italiano, quello inglese suona diverso, e anche la scelta del titolo italiano mi sembra un sintomo preciso. (adesso non ho il libro sottomano, ma mi riservo di essere più chiara in seguito, e comunque non è del libro che voglio parlare, ho solo rubato il titolo).

Un chiaro sintomo della decadenza degli intellettuali - e con questa definizione in questo post voglio intendere in primo luogo filosofi, scienziati, docenti universitari - mi pare questo: si sentono legittimati e vengono legittimati, in virtù del loro ruolo professionale, ad esprimersi in pratica su qualsiasi argomento. E così ci ritroviamo un ingenuo scienziato che non distingue luoghi, definizioni e discipline (leggete il bellissimo post di azione parallela) oppure un filosofo (?) che non sapendo più che fare firma appelli imbecilli e in malafede che trattano questioni politiche delle quali non sa nulla e scrive su argomenti che professionalmente ignora.
Ecco, se un filosofo oggi è questo, cioè una persona che esprime un'opinione su qualunque cosa, pretendendo legittimazione in quanto filosofo e/o docente universitario allora io e Vattimo non facciamo lo stesso mestiere.
E meno male.

24 settembre 2007

Un blogger nato

Se regge per qualche mese ancora lo linko.
E' un blogger nato. Clemente Mastella.

Definizioni

Dal blog di rosalux riporto la traduzione, l'originale sta su Dr.Psycho ma io l'ho letto su amorosa grazia.

"Cristianesimo: La credenza che uno zombie ebreo cosmico possa farti vivere in eterno, purchè tu ne mangi simbolicamente le carni e gli dica per via telepatica che lo accetti come tuo Signore per consentirgli di rimuovere la forza maligna nella tua anima, forza che affligge l'umanità intera da quando una donna-costola fu indotta da un serpente parlante a mangiare il frutto di un albero magico ."

20 settembre 2007

Porta Pia

L'anniversario della presa di Porta Pia è oggi. Così, tanto per ricordarlo.

19 settembre 2007

07 settembre 2007

Pag

Ha smesso di piovere. E si torna ad andare di snorkel.

31 agosto 2007

A proposito di lavavetri

Il link di oggi porta al sito dell'Unità: Sinistra al semaforo, ma anche rosalux è da leggere: Teatrino fiorentino.

30 agosto 2007

geek!

Via danzasull'acqua il geek test!
Io sono: +++++ Super Geek ...................................≥45%

29 agosto 2007

Pico della Mirandola

Un matto, sostanzialmente. E ricchissimo. Certo, geniale.
Ma anche uno con del culo, se vogliamo. Allora nasce ricco, e va bene. Ha voglia di studiare, e sembra anche bravino, allora la mamma, per evitare che i fratelli maggiori gli facciano le scarpe gli intesta un terzo del ducato e lo manda a Bologna a studiare diritto canonico. Lui quindi se ne frega dell'amministrazione, lascia che se ne occupino i fratelli e si limita a incassare. Studia a Bologna, poi la madre muore e visto che il diritto canonico gli interessa ancora meno dell'amministrazione terriera se ne va a Ferrara, dove conosce Vespasiano Strozzi e Giambattista Guarini. Poi va a Padova e a Pavia. A un certo punto va a Firenze; Firenze in quegli anni è come la Barcellona della movida o la Berlino di Weimar: ci passano tutti quelli che contano, e come può mancare Pico? E' il 1484, e Pico - che ha 21 anni - a Firenze conosce Marsilio Ficino e Angelo Poliziano (pare che il Poliziano avesse una predilezione per i bambini, che gli costa un anno di esilio da Firenze, anno che passa insieme a Pico a girovagare per l'Italia), insomma dopo Aristotele (Padova) conosce Platone.
Non ha un carattere facile Pico. Passionale, irruento, affatto convinto delle divisioni filosofiche e religiose, gira con il suo ebraista personale, Elia del Medigo, e a volte anche con Manuele Adramitteno, che gli insegna il greco. Insomma è una star, con tanto di personal team al seguito. Tanto per non farsi notare si mette a litigare con Ermolao Barbaro, che in quel momento è il massimo conoscitore di Aristotele in un momento in cui Aristotele è considerato il top (ed è anche un grande diplomatico).
Più o meno come se un laureando in fisica si incazzasse con Fermi, sostenendo che non capisce niente di fisica.
Nel 1585 è a studiare a Parigi, e - a parte che da quel momento in poi si sente parigino dentro - comincia a pensare all'individuazione, all'interno delle singole correnti filosofiche, di quei principi comuni che possono portare alla pace universale tra gli uomini. Non ci pensa sopra a lungo comunque, l'anno dopo torna a Firenze e poi va a Roma perchè vuole organizzare a sue spese un convegno tra i sapienti per discutere le novecento tesi che ha stilato. Parigi, Firenze, Roma. Nel tragitto tra Firenze e Roma si ferma ad Arezzo e incontra una sua ex amante, vedova di un Medici, ma risposata a non mi ricordo chi. Pensa bene di "rapirla", chè il viaggio pare monotono altrimenti, infatti si anima subito, perchè gli aretini si alterano, li inseguono, ammazzano i servi di Pico e arrestano lui. A quel punto ovviamente la signora, Margherita, comincia a urlare che è stata rapita. (fa diverso, dicono dalle mie parti). Comunque interviene Lorenzo de' Medici e Pico viene rilasciato.
A Roma va dal papa, con le sue novecento tesi (ha 24 anni) e il suo progetto di convegno, paga tutto lui aggiunge (che gli frega? è il fratello maggiore che si sbatte a Mirandola per far rendere il feudo!).
Le novecento tesi hanno il pomposo titolo di Conclusiones philosophicae, cabalisticae et theologicae e nelle sue intenzioni i partecipanti alla discussione devono trovare i punti di accordo. Come introduzione scrive il De homini dignitate (che, come tutte le prefazioni che si rispettino, è scritta dopo).
Il papa è un po' perplesso. Chi sarebbe questo giovanotto, un rapitore di vedove che gira con un ebraista, pieno di soldi, e che ha l'ambizione di mettere di mettere su una giostra di sapienti in una situazione politicamente e ideologicamente spinosa? Prende tempo, il papa, e istituisce una commissione per avere un giudizio. La commissione decide che sette tesi sono eretiche e altre sei discutibili.
Ma Pico non sta capito, e scrive l'Apologia per contestare le contestazioni. E il papa gli manda a dire, ah si? E allora ti dico che sono eretiche tutte e novecento.
Ma ancora Pico non sta capito. E allora il Papa glielo scrive, e gli scrive anche di smetterla con tutte quelle storie.
Pico capisce che tira una brutta aria e scappa in Francia, ma viene arrestato a Lione. A Parigi un po' si incazzano per l'arresto, interviene anche Carlo VIII e allora dopo un mese viene rilasciato a condizione che torni a Firenze. E che ci rimanga.
Il solito Lorenzo de' Medici gli offre una villa a Fiesole. Lui ci studia, e mentre studia cerca di convincere Lorenzo che è il caso di richiamare a Firenze il Savonarola. (la gratitudine eh?)

Non abbastanza sicuro di avere pochi guai Pico si mette a studiare la cabala (con un personaggio un po' ambiguo, Fabio Mitridate).
Muore il 17 novembre 1494, proprio il giorno in cui Carlo VIII entra a Firenze.
Un mistero la morte, si parla ancora di avvelenamento.

Cronache Marziane

Ieri sera ho fatto un giro alla festa dell'unità nazionale, che quest'anno si tiene a Bologna. Meglio di altre edizioni, sicuramente, anche se la libreria continua a sembrare un mix tra alfabetizzazione e mercato.
Stendo un velo sul programma culturale e racconto invece dell'intervento del nostro magnifico sindaco, Cofferati, che ha illustrato le grandi e magnifiche sorti progressive che attendono la città.
Per farla breve, alcuni giornalisti intervistavano il sindaco. C'erano tutti i giornali di Bologna, o che hanno una cronaca dedicata alla città: repubblica, il corriere della sera, il resto del carlino, il domani.
Posso dire un incontro- truffa? Nessuna domanda non dico spinosa, ma nemmeno vagamente problematica, un teatro dell'assurdo nel quale le domande erano costruite perché Cofferati potesse rispondere con ampio agio, spesso sfiorando i toni da comizio. A mezzora dall'inizio qualcuno tra il pubblico ha provato a intervenire, peraltro con toni decisamente educati, ma è stato immediatamente zittito dal moderatore del "dibattito" che ha chiarito che non era affatto previsto dal programma che si potessero porre domande al sindaco (eppercarità).
Per cinque volte (poi ho smesso di contare) Cofferati ha chiarito come:
"la cittadinanza non ha la percezione di quello che sto facendo per questa città".
Insomma, per almeno cinque volte ci ha definito imbecilli. E questo senza che nessuno dei giornalisti presenti (visto che il pubblico era stato zittito) pensasse bene di intervenire.
Il punto mi pare invece che la percezione l'abbiamo chiarissima, ed è questo il suo problema.
E infatti, in una platea tradizionalmente amica come quella della festa dell'unità il sindaco ha incassato ben pochi applausi e tutti su affermazioni assolutamente generiche. (anche perché non ne poteva fare altre).

Perché "cronache marziane"? Perchè mi è parso evidente come giornalisti e sindaco vivano (o fingano di) in una città diversa rispetto ai cittadini comuni. Per giornalisti e sindaco i problemi di Bologna sono i lavavetri e gli occupanti di case del comune, e - ovviamente - gli immigrati clandestini.
Non una parola sui rapporti, sempre in peggioramento, con l'università, non una parola sugli affitti che affliggono studenti e lavoratori fuori sede, non una parola sugli appalti, sui bandi di concorso, sulla scuola, sui trasporti pubblici.
Non una parola sul futuro culturale di questa città, in coma da decenni.


La città ringrazia e spera che Cofferati si tolga dai dintorni anche prima della fine della legislatura.

27 agosto 2007

24 agosto 2007

Keynes

"Contro la stupidità anche gli dei sono impotenti. Ci vorrebbe il Signore. Ma dovrebbe scendere lui di persona, non mandare il Figlio; non è il momento dei bambini".

18 agosto 2007

Motivi

Ci deve essere un motivo - o più di uno - per cui andare da Milano a Lipsia costa 9.99 euro e da Bologna a Rodi milletrecentocinquanta.

E' che una settimana a Lipsia non mi attira per nulla.

17 agosto 2007

Agosto

Dopo aver assillato e costretto un po' di persone a non muoversi dai colli bolognesi in agosto perché:
"Io devo scrivere ad agosto!"

tocca ammettere che passata la prima metà del mese non sono nemmeno a un quinto del lavoro.

10 agosto 2007

Genetliaco

L'11 agosto, da questa parte del monitor, si compiono gli anni.

09 agosto 2007

Test estivi

Via catepol arrivo al test.
Questo il risultato (non male, decisamente).

Questo tipo introverso intuizione � probabilmente il pi� astratto di tutti i 16 tipi. Distaccato e intellettuale � dotato di una personalit� complessa. � creativo, curioso ed � capace di percepire molto rapidamente e prima degli altri le possibilit� o potenzialit� che una situazione presenta. Possiede una grande capacit� di concentrazione ed ha una notevole capacit� di sintetizzare in maniera immediata le informazioni che riceve. Presta per� una scarsa attenzione ai dettagli. Come tutti gli intuitivi, � stimolato dai nuovi problemi da risolvere. Riesce ad elaborare soluzioni originali ed argute ma � poco interessato dal metterle in pratica. La sua funzione inferiore � la sensazione. A questa caratteristica si aggiunge la sua introversione. Il risultato � una bassa propensione ad immergersi nel mondo o a cercare di dominarlo. Pu� avere difficolt� a prendere delle decisioni. Si muove con maggiore destrezza ed audacia nel mondo delle idee che in quello materiale. La forza delle idee pu� essere tale da fargli compiere delle imprese anche straordinarie, ma questo tipo corre il rischio di trascurare aspetti importanti della realt� e di perdersi nei suoi pensieri. � comunque sicuramente pi� adatto ad avviare un progetto che non a stabilizzarlo o a gestirlo quando � diventato maturo. Malgrado una frequente timidezza in ambito sociale, possiede una marcata sicurezza o forza interiore. � molto indipendente, poco influenzabile, scettico. Sovente capace di ironia. Nelle situazioni di crisi o molto complesse sa mantenere la calma ed esser paziente. � in compenso molto impaziente con i dettagli di routine. Grazie alla sua funzione secondaria, il pensiero, � una persona molto logica e analitica. Possiede pertanto un�ottima capacit� di organizzare le sue intuizione. � molto aperto alle nuove idee. Sul piano delle relazioni possiede una certa difficolt� di comunicazione: la sua tendenza ad essere astratto e intellettualmente preciso rischia di renderlo poco chiaro ai comuni mortali! Inoltre non � particolarmente portato a prestare attenzione agli aspetti che appartengono alla sfera emotiva e sentimentale. Esteriormente viene percepito come una persona calma e riservata. Sul piano professionale pu� svolgere lavori intellettualmente impegnativi. � bene che eviti lavori con dettagli di routine. Le sue capacit� di sintesi e innovazione possono essere preziose per risolvere problemi anche molto complessi.

08 agosto 2007

Riflessioni

Il link del giorno porta da nullo. Stupro e consent.

07 agosto 2007

Perla

Il link di oggi porta al blog di rosalux. Ospita un articolo delizioso quanto geniale:

02 agosto 2007

Semplicemente geniale

Impossibile non postare questo video.
Dal blog di Emanuele Ottolenghi via Griso.

Coincidenza

Il curatore di una prestigiosa collana filosofica di una altrettanto prestigiosa casa editrice ha deciso di pubblicare una raccolta di saggi su internet e dintorni; vuole interventi di quindici/venti cartelle, per un testo suddiviso in quattro sezioni. Non è stato chiarissimo al telefono, ma penso di aver capito cosa vuole fare. Quello che mi sfugge è perchè - dato che potevo intervenire su tre/quattro degli argomenti in gioco - abbia insistito per avere da me un saggio sull'internet addiction.
A voi viene in mente una possibile motivazione?
Scusate la fretta, ma scrivo dall'auto in una piazzola dell'autostrada.

01 agosto 2007

Gli operosi rammendatori e i vanagloriosi straccivendoli

Perdonatemi il titolo che sta tra Lina Wertmüller e Paolo Rossi.
Ma riflette, a mio parere, due caratteristiche della filosofia italiana. Non di tutta ovviamente, ma di buona parte si.

Gli operosi rammendatori sono quelli che - spesso storici delle idee, ma non solo - dedicano tutta la vita di ricerca a personaggi interstiziali, pubblicando centinaia e centinaia di pagine su minori quattro/seicenteschi, con eruditi tomi sull'impatto della genesi del pensiero copernicano nella formazione giovanile di salpietro da forlì (*)o sulla tarda conversione al giansenismo provenzale di jean d'arles (**). Volumi dotti, in cui le pagine dedicate alle note e alla bibliografia superano spesso - fortunatamente - quelle di testo vero e proprio. La prosa è involuta, non solo per posa, ma anche per evitare di sfiorare un problema filosofico "vero".
Ricostruzioni minuziosamente microscopiche, nelle quali si prende in esame la precoce formazione latina del protagonista e si dettaglia allo spasimo la descrizione della sua biblioteca, la cui composizione si è fortunosamente salvata in una lista stilata da un lontano parente che immediatamente dopo la morte del misconosciuto avo si è venduto tutta l'erudita biblioteca (e qui di solito ci sono almeno cinque pagine di lagne sul famigerato nipote che ha misconosciuto l'importanza del patrimonio).

I vanagloriosi straccivendoli sono quelli che - spesso analitici o neopositivisti ma non solo - si lanciano in piccole summe dell'universo filosofico. E allora ecco libri agilissimi, spesso meno di cento pagine, che analizzano *tutto* il pensiero filosofico dell'illuminismo esiti fino ad Adorno compresi. Veri e propri voli fantastici nei quali si passa da Platone a Heidegger a Cartesio, si spiegano i concetti di essere/divenire, si esprimono giudizi apocalittici, si sintetizza la seconda rivoluzione scientifica e si esprimono pareri entusiasti sul prossimo futuro del pensiero. Note indecifrabili, bibliografia scarsa in generale, ma dettagliata sul primo novecento. Diciamo che fino al XX secolo mettono in bibliografia i manuali, poi tutte le pubblicazioni possibili dall'inizio del novecento fino al 1970. Oltre non si va, è una regola non scritta.

E in accademia le regole non scritte sono quelle più rispettate. A volte sono le uniche rispettate.

(*) (**) a quello che so, sono nomi da me inventati al momento. Ma non ho dubbi che, casualmente veri, anche questi due non abbiano sulla coscienza qualche tomo contemporaneo pubblicato da Olschki.

I filosofi mentono

Che i filosofi mentano non è una novità; in alcuni casi potremmo dire che è un'iperbole: non mentono i filosofi. Interpretano.

I manuali di storia della filosofia migliori in genere sono a tema. La storia della filosofia scritta da Cassirer giocata - tutta e solo - sul tema dell'epistemologia e della conoscenza malgrado gli anni è uno strumento indispensabile. Quella a cui ho partecipato io ha come filo conduttore invece il rapporto con le "altre" filosofie (ebraica, musulmana, indiana, cinese) per far scoprire che non sono "altre", ma costituiscono il patrimonio della riflessione filosofica comune.
Tutto questo per dire che mi piacerebbe scrivere (o anche solo progettare) una storia della filosofia giocata sul tema della felicità.
Perchè i filosofi mentono sulla felicità.

Ci sono quelli che dicono che la felicità non esiste in questo mondo. (i portasfiga per intenderci)
Ci sono quelli che dicono che la felicità consiste nel limitare i desideri a quelli possibili (azzo! e ci voleva un filosofo?)
Ci sono quelli che dicono che la felicità è un attimo fuggente dentro una vita di dolore, magari raggiunto con l'ascesi (una bella perversione eh?)

Mentono.
Per quel che mi riguarda entro nel quarto anno di felicità assoluta, quotidiana, non inficiata da nulla.
Anche nelle giornate più nere, la felicità fa dapprima capolino con un sorriso poi travolge tutto quello che incontra e domina incontrastata sul mio corpo e sui miei pensieri. E promette di durare ancora a lungo.

31 luglio 2007

I moralisti puttanieri

Ho sempre guardato con molto rispetto e molta simpatia Franco Grillini. Un paio di volte mi sono ri-convinta a votare PCI solo perchè c'era Grillini al suo interno che era in grado - ai miei occhi - di riscattare molte magagne. Grillini è un politico, è un buon politico. Non nel senso che sa fare il suo mestiere, che pure lo sa fare; nel senso che è in grado di non lasciarsi trascinare dal sedurre l'elettorato a tutti i costi. Si può o meno condividere ciò che ritiene giusto od opportuno, ma si può essere certi che non lo sacrificherà al piacere del volgo.
A tutto questo si aggiunga ironia, fine cultura e un po' di sano cinismo; mescolare non shakerare e viene fuori questa divertente, sarcastica e realistica intervista.

Hat tip: marco d'itri

30 luglio 2007

nanotecnologie

Da qualche tempo, per le ragione più svariate, le mie letture si svagano dalle parti delle nanotecnologie. Qualche tempo fa mi era capitata sotto gli occhi l'affermazione di Chad Mirkin, Presidente dell’Istituto di nanotecnologia della Northwestern University, secondo il quale “La nanoscienza non è un settore scientifico a parte, distinto dagli altri. È una nuova ottica, un nuovo approccio alle discipline tradizionali.”
Pensavo esagerasse, e invece a quanto studio pare proprio di no.
Ci devo fare un corso su questa roba, prima o poi.

20 luglio 2007

18 luglio 2007

Joke


Sinceramente speravo di raggiungere un risultato più alto. Temo che le insane frequentazioni di tabacco e alcol abbiano pregiudicato il risultato finale.
Il sito è questo.

Così, non per caso

A volte i blog servono anche i loro padroni. E chi può capire capisca.

1. A chi sta seguendo/ha seguito una soap opera della blogosfera ricordo che anche lo stupro di una prostituta è uno stupro.

2. A chi segue i newsgroups, con le loro eterne sceneggiate, ricordo invece le parole del Poeta: Coelum non animum mutant qui trans mare currunt.

17 luglio 2007

ADSL

Il 13 dicembre 2006 ho chiesto a Telecom l'attivazione della linea ADSL.
Oggi - 17 luglio 2007 - è stata attivata.

Le precedenti puntate sono narrate in: io odio Telecom io odio Telecom/2 io odio Telecom/3 e Telecom/3.

16 luglio 2007

Destra e sinistra

Il link di oggi vi porta dall'ottimo Mastroviti, che ha il pregio assolutamente raro di cogliere sempre il punto: Se fossi di destra.

13 luglio 2007

Note a margine

All'ennesima riunione sulla didattica si partecipa cercando di non farsi notare troppo, in un angolo, ma il tutor per la suddetta ti becca comunque. Sa benissimo che ci devi essere ed è venuto apposta per te e qualche altro disgraziato.
Si avvicina subdolamente sorridente, e allora tento la carta dei convenevoli d'obbligo, che cerco di protrarre il più possibile, infilando particolari che possano giustificare i ritardi e le inadempienze. (cuccioli, portatili morti, cefalee, virus intestinali e quant'altro). Poi cerco altrettanta solidarietà chiedendo particolari precisi dello stato di salute di moglie, figli, gatti e vecchie zie.
Niente da fare. Si arriva in fretta all'unico, vero motivo per cui mi ha inchiodato mentre cercavo, a riunione non ancora conclusa, di svignarmela: i pauerpoint. No, non ho ancora messo i pouerpoint delle lezioni sulla mia pagina. E devo farlo, certo, e lo farò. Si, si, lo farò subito, che gli studenti si sono già lamentati. Entro la settimana, certamente. Questa? E' venerdì oggi. Appunto, come no, domani si lavora. Questa settimana, chiaro. Diciamo lunedì, martedì al massimo? Eccome, no, certo, diciamo pure lunedì mattina.
Torno in studio in invisibile stato di grave alterazione e arriva il collega, invece visibilmente prostrato; senti, tu che sei brava con il compiuter, mi dai una mano con il pauerpoint? Il tutor vuole che metta sulla mia pagina entro lunedì i pauerpoint delle lezioni.
Non riesco nemmeno a rispondere che entra uno studente. Buongiorno, buongiorno, senta io volevo sapere, siccome non ho frequentato perché lavoro, dove posso studiare il programma d'esame. Scusi, ma quello che ha in mano non è appunto il programma? Si si. Bene se non erro la voce 3.1 si intitola appunto "Per i non frequentanti". Si, si ho visto prof. Ma sono libri! Libri? Non ci posso credere, mi faccia vedere; già già sono proprio libri. Buffo no? Eh, mi replica lui serissimo, davvero prof. sono proprio dei libri. Non è che ha dei pouerpoint?

06 luglio 2007

Ci sono

Mai dire mai.
Domenica scorsa mi sono ritrovata a un raduno di ferraristi, a guidare, con una spider rossa, un corteo di ventiquattro ferrari.
Ha ragione Nietzsche, quello che si fa per amore è al di là del bene e del male.

ps. Non si scrive sul blog, ma si leggono quelli altrui :-D

29 giugno 2007

Orgoglio, gay e politica

Il link di oggi vi manda da querelles.
Leggetelo.

26 giugno 2007

La sinistra si parla addosso

Candide mi segnala un articolo del manifesto (lo straccio antisemita cit.) in cui si parla di Rifondazione Comunista, dello stupore di Franco Giordano e del quotidiano del partito, Liberazione.

L'unica notizia di tutto l'articolo mi pare questa:
"Liberazione, circa 10mila copie in edicola, è finanziata dal partito con 2 milioni di euro all'anno oltre ai 3,7 erogati dallo stato a sostegno dei giornali politici."

Viene il sospetto che le diecimila copie vengano tirate con costosissime lastre al titanio quotidianamente rinnovate.

20 giugno 2007

Gay Pride video

E adesso aspettiamo ansiosi quello da Dubai.



15 giugno 2007

In viaggio

Cosa non si fa per interrompere la monotonia del viaggio. In tempo quasi reale da icq:

Cochin ‎(17.14):ahaahahhaahahahhahhhhahama sei in treno?

Diotima ‎(17.15):in treno? no. perchè dovrei essere in treno?

Cochin ‎(17.15):non vieni a roma?

Diotima ‎(17.15): a roma?? ma sei ubriaca?

Cochin ‎(17.15):eh?

Diotima ‎(17.16):non capisco

Cochin ‎(17.16):carm, che stai dicendo? hai organizzato la serata da pls!(ma stai cazzeggiando, vero?)

Diotima ‎(17.17):HAHAHAAHAHAHAHHHAHAHHAHAHAHAHAHHAH

Cochin ‎(17.17):?

Cochin ‎(17.17): ma vaffanculo

Diotima ‎(17.17): ti sei cagata in mano eh?

Cochin ‎(17.17): ma ssarai stronza???
ahhahahahahahhahahahhahhahaah

Diotima ‎(17.17): sto cercando di non ridere, ma mi guardano

Cochin ‎(17.17): VAFFANCULO!!!

Diotima ‎(17.17): haahahahahahahaha

13 giugno 2007

Gay Pride - 16 giugno 2007

Ho appena prenotato i biglietti per Roma. Anche quest’anno, come sempre, l’appuntamento con il Gay Pride è necessario, nel senso che non può non accadere.

Nel corso degli anni la partecipazione al Gay Pride per me è diventata un punto discriminante.

Chi non partecipa, chi non lo sente come un momento preciso e puntuale di lotta politica, chi non è consapevole che è un punto irrinunciabile, allora non so da quale parte politica militi, ma è un mio nemico.
Non avversario politico, nemico.

Perché un avversario si ha nel gioco, i nemici sono solo quelli che attentano alla tua vita, e non ci sono regole che tengano con i nemici.
Non mi interessa sapere cosa vota, chi sfila al Gay Pride.
Non è affatto importante una scelta elettorale e nemmeno la collocazione politica quotidiana.
Non mi interessa sapere cosa pensa del mediooriente, della guerra in iraq e del buco dell’ozono.

Chi sfila al Gay Pride mi offre la certezza di essermi accanto nelle scelte fondamentali, nell’indicazione alta e illuminista dell’agire politico, nella lotta non solo contro il pregiudizio radicato in italia, ma contro tutte le forme di discriminazione in tutti i paesi, e in primo luogo in quei paesi che per gli omosessuali prevedono la galera, la tortura, la morte.

Penso che il Gay Pride sia l’unica risposta possibile al fondamentalismo, religioso e laico.

Si, esiste anche un fondamentalismo laico, quello che non si riconosce nelle parole di Mill:

“Over himself, over his own body and mind, the individual is sovereign”.


E non parlo qui degli atei devoti, invenzione tutta giornalistica e italiana. Non sto pensando alla destra becera e reazionaria, o al cascame preconciliare.
Non sono quelli il problema per chi si riconosce nel Gay Pride.
O, meglio, lo sono anche loro, ma non nell’accezione che voglio ricordare qui.

Il primo nemico è quella “sinistra” (tra mille virgolette) che è pronta a spaccare vetrine e fermare treni, non diversa nei modi e nel pensiero dagli ultras, ma che per le battaglie di vita e civiltà non si mobilita mai.
E spesso usa i termini “frocio” e “troia” come insulto.
La “sinistra radicale” non sarà in piazza con noi sabato.
Non ci sono voti da raccogliere, non ci sono cassonetti da rovesciare.

Il primo nemico è quella “sinistra” (tra mille virgolette) che sui Pacs, sui Dico, e su ogni possibile variante sta affogando in un mare di ambiguità e di infamia.
Un’ambiguità e un’infamia che non riescono a celare la sostanziale omofobia di una classe dirigente cattocomunista nel pensiero se non nei modi.
La “sinistra riformista” non sarà in piazza con noi sabato.
Non ci sono voti da raccogliere, non ci sono preti da omaggiare.

Sabato 16 giugno, con il Gay Pride, non sfila solo l’orgoglio omosessuale, sfila anche la forza e la determinazione di dire no.
No a chi vuol controllare la nostra sessualità.
No a chi vuol controllare il nostro corpo.
No a chi vuol controllare la nostra vita.

Sabato 16 giugno, con il Gay Pride, ci contiamo.
E sapremo che chi non c’è sabato, per noi non ci sarà mai.

06 giugno 2007

Libri

Quello dei libri è un problema serio. Casa mia è suddivisa da "single"; 150 mq due grandi stanze e una camera da letto. E questo significa che mancano le pareti.
(adesso poi ci sono altre due persone, di cui una colleziona strumenti musicali...)
Non mi sono mai posta il problema del tipo di libreria, in pratica quando ho
bisogno di scaffali vado all'ikea e compro. Il che vuol dire che ho assemblati vari; io e mio fratello un bel giorno abbiamo deciso di unire alcuni settori di interesse comune e ci siamo impadroniti della stanza degli ospiti dei miei, facendone qualcosa di meditato ex novo, ma questo solo per alcune cose appunto - preistoria, storia antica, letturature varie- e i problemi reali sono rimasti intatti. Il disordine librario regna sovrano; per esempio gli ultimi due giorni li ho parzialmente persi a cercare invano Il computer di Platone, salcazzo dove è finito. (non l'ho trovato e quando devo ricomprare un libro che so di possedere mi viene l'ulcera da rosicamento compulsivo)
Per lavorare seguo ormai da anni un utile consiglio di Eco: tenere tante scrivanie quanti sono gli argomenti in corso, peccato che ormai i miei percorsi siano per certi versi così strettamente intrecciati che è diventato un consiglio obsoleto.
Senza contare che ogni scrivania ha di fianco le relative pile che non
trovano spazio sopra.
Non sono una bibliofila e mi rendo che il modo con cui tengo i libri fa inorridire, ma non sono altro che strumenti, e mostrano i segni dell'uso. D'altro canto, con il trascorrere degli anni il numero dei libri acquistabili è inevitabilmente e fortunatamente diminuito.
Sia lode al signore dell'universo per la specializzazione.

01 giugno 2007

Vaticano e pedofilia

Lucidamente, e con la puntigliosità che fortunatamente lo contraddistingue lettura lenta con
si guadagna anche il link del giorno.

Un'occasione sprecata

Non ho mai sopportato Santoro. Da anni non lo guardo e la sua dipartita dalla tv non mi aveva particolarmente colpito.
Ieri sera ho fatto un'eccezione, e ho perso tempo. Non so per quale motivo ma a Rino Fisichella, rettore dell'Università Pontificia non è stato opposto un avversario all'altezza.
Fisichella ha potuto dire una serie di cose a cui nessuno ha obiettato.

La scelta di Odifreddi come interlocutore è poco comprensibile, possibile che non ci fosse un magistrato, un filosofo del diritto, un giurista disponibile? Possibile che non ci fosse nessuno, se non questo ateo militante, ieri sera anche un po' stordito, a opporsi a Fisichella? Perchè un matematico? Che c'entra un matematico con leggi, ordinamenti, reati, processi? Che tipo di competenza e di credibilità può avere Odifreddi in questi settori? E infatti, ben sapendolo, è intervenuto pochissimo; mi chiedo però perché abbia accettato di essere presente.

Fisichella non ha un cervello, ha un bisturi. E ieri sera non è stato impegnato nemmeno per decimo delle sue possibilità. Nessuno lo ha incalzato, nessuno ha fatto le prime obiezioni possibili. Anche il giornalista della BBC in collegamento, che pure tre cose sensate le ha dette, non è riuscito a metterlo in difficoltà, forse perchè, da bravo giornalista albionico, aveva altre priorità che quelle di vincere un confronto in diretta con uno dei rappresentanti più importanti del Vaticano. Noi, invece, che viviamo in periferia di San Pietro avremmo avuto alcune cose da opporre alle affermazioni di Fisichella. Cose come queste:

1. Fisichella ha affermato che i vescovi che vengono a conoscenza di reati connessi alla pedofilia possono denunciare il fatto alla magistratura.

obiezione non fatta:
Come sarebbe a dire possono? Non devono? Non hanno un obbligo, nemmeno morale, nemmeno cristiano?

2. Fisichella ha affermato che è a conoscenza di tutti i fatti di questo genere perché sono avocati alla Congregazione della Fede di cui fa parte.

obiezione non fatta:
Allora lui era a conoscenza che prima di essere processati internamente questi preti spesso erano stati trasferiti? In caso contrario chi ha tenuto queste informazioni nascoste alla Congregazione della Fede? E se invece lo sapeva come spiega questi trasferimenti? Che provvedimenti ha preso contro i vescovi che li hanno ordinati (i trasferimenti intendo, non i preti)? Sono stati processati a loro volta dalla Chiesa? E la Chiesa non ha ritenuto suo dovere denunciarli per complicità e connivenza alla magistratura dei paese di riferimento? E se non l'ha fatto, perchè?
(a margine, se li conosce tutti questi casi, perchè in seguito ha affermato di aver saputo dai giornali delle vicende del prete fiorentino?)

3. Fisichella ha dichiarato che i preti processati - dalla Congregazione della Fede - sono stati condannati, se trovati colpevoli, e ridotti allo stato laicale o sospesi o qualcos'altro (non s'è capito benissimo).

obiezione non fatta:
chissenefrega se li avete puniti voi. Vogliamo processarli noi. E vogliamo accesso alle vostre prove. E non ci interessa se sono documenti riservati. I preti non sono esentati dal rispondere delle loro azioni alla magistratura ordinaria.

4. Fisichella non ha detto che dopo i processi le prove vengono distrutte. Affermazione che veniva fatta nel documentario della BBC, almeno su quello che io ho visto su Internet, perchè - a meno di una mia disattenzione - nella versione passata da Santora questa parte non c'era.

obiezione non fatta:
E' vero? E' vero che distruggete le prove di un reato? E con quale autorità? Sapete che è un reato occultare e distruggere le prove di un reato?

Santoro ha perso un'occasione, ma quello che è più grave l'ha fatta perdere a noi.

E si affaccia l'ultima ipotesi: Santoro è un artificiere. Ha preso quella che poteva essere una bomba e l'ha disinnescata; a lui certamente la gratitudine delle gerarchie ecclesiastiche; a noi un po' di amaro in bocca.

Ma che Santoro fosse un opportunista questo blog lo pensa da sempre.

ps. stendiamo un velo pietoso sul prete di Noto, che ha sparato tante cazzate da far impallidire chiunque. Anche Fisichella non è riuscito a reprimere una smorfia quando il grassone con la faccia lucida ha dichiarato che ci sono bambini di pochi giorni che subiscono abusi sessuali, e anche in questo caso nessuno che gli abbia chiesto dove, quando e come è venuto in possesso di queste informazioni, e perchè non le ha denunciate.
n un paese civile il prete di Noto avrebbe trovato polizia e magistrato appena uscito dallo studio di registrazione.
In un paese civile, non in una provincia dello stato della chiesa.

30 maggio 2007

Senza parole




Il Presidente della Confindustria va a parlare agli studenti di una delle università private più famose e gettonate. Per essere precisi va a parlare agli studenti della "sua" università.
E cosa dice loro?

"Il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo confessa di aver avuto a scuola un antico amore sempre gelosamente custodito: copiare. «A scuola ero campione mondiale di copiatura» e questo dimostra «che anche chi copia ha speranza».
CONFESSIONE - La confessione sulla pratica scorretta sui banchi di scuola arriva di fronte alla platea di giovani studenti della Luiss (di cui è il presidente), che hanno partecipato a una giornata di orientamento professionale. «Credo di non aver rivali per tecniche e sofisticatezza. Trovavo sempre il modo per mettermi vicino a uno bravo e generoso che mi permettesse di copiare», ha detto Montezemolo. Il leader degli industriali ha quindi ricordato di quando l'avvocato Agnelli gli raccontava l'episodio del nonno che mandò alcuni dipendenti della Fiat in visita agli stabilimenti americani della Ford raccomandandosi con loro: «osservate bene ma non vi venga in mente di inventarvi nulla, copiate e basta». " dal corriere della sera.

Con due frasi Montezemolo affossa etica, correttezza, ricerca; ridicolizza l'università, dileggia l'impegno, plaude alla frode.

Che l'università italiana stia attraversando un generale periodo di crisi mi pare evidente.

Che lo stato della ricerca in Italia sia pietoso altrettanto.

Ma che il Presidente della Confindustria abbia il coraggio di dire a degli studenti universitari destinati - vista la scelta dell'università (privata, della confindustria) - a entrare con ruoli dirigenziali nelle industrie del nostro paese che studiare non serve e che l'importante è copiare quello che hanno fatto gli altri...ecco, è cosa che mi stupisce.

Non è necessario essere preparati, bravi, originali. Basta saper sfruttare il lavoro e le ricerche altrui. Non serve perdere tempo sui libri, nei laboratori. Non serve finanziare la comunità scientifica.

Basta copiare.



29 maggio 2007

Specchio, specchio delle mie brame...

Il Consiglio Scientifico del Festival della Scienza di Genova, coadiuvato dal Comitato di Programma, ha da poco terminato la valutazione e la selezione delle numerose proposte di conferenze e di convegni pervenute al Call for Proposals del Festival per l’edizione 2007, che si terrà dal 25 ottobre al 6 novembre 2007 e avrà come parola chiave “Curiosità”.
Il Consiglio Scientifico ha valutato molto positivamente il progetto da Lei proposto, dal titolo “Tecno-medio-evo: ipertesti, multimedia, realtà virtuali nei saperi premoderni", ritenendolo di sicuro interesse scientifico e in sintonia con lo stile e con i propositi della manifestazione.
Pertanto Associazione Festival della Scienza ha il piacere di invitarLa alla realizzazione dell’incontro da Lei prospettato all’interno dell’edizione 2007.

24 maggio 2007

in minoranza

Il dubbio che inminoranza scriva i post solo per farli linkare da questo blog spesso mi viene.

Master in ciarlataneria.

23 maggio 2007

Scenari possibili

Aspettare con Morfeo che incombe le 01.00 perchè hai appuntamento su un server tedesco con una ispettrice delle tasse canadese per lanciare un attacco congiunto contro i villaggi medievali di un libraio di Ankara alleato con un insegnante di matematica australiano perchè sono falliti tutti i tentativi di raggiungere un accordo di pace fatti da uno studente di veterinaria di Odessa.

Da Lettura lenta

Il link di oggi, che poi sono due:

una riflessione sulla libertà di opinione e sulla ricerca scientifica a margine della vicenda di Teramo

e

un commento alla vicenda vaticano e pedofilia.

22 maggio 2007

Bologna e la cultura /2

Su repubblica di oggi - quella cartacea, online non ho trovato nulla - c'è un articolo interessante sui finanziamenti alla cultura a Bologna. Quello che mi ha colpito è come riescano, a repubblica, a scrivere facendo passare per normale (quando non benemerito) quello che normale non è. O non dovrebbe essere.
La notizia è nella prima pagina dell'edizione locale e sopra un titolo che recita

"Cinque milioni per Mambo, Sala Borsa e sociale"
un trafiletto ci informa che:

"Ieri il sindaco ha presentato al cda della Fondazione Carisbo i progetti del comune che saranno finanziati nel 2007 con i contributi dell'ente"

Ora la Fondazione Carisbo a Bologna è un'istituzione benerimerita, che opera in maniera eccellente, con dirigenti e un cda di altissimo livello. Senza l'opera e i fondi che annualmente la Fondazione destina alle iniziative culturali in città a Bologna la situazione sarebbe disastrosa.

Ben diverso il versante comunale; ma per capirlo dall'articolo di repubblica è necessaria un'accurata esegesi.
Andiamo per ordine.

Si comincia con la notizia pura e semplice:
"Cinque milioni di euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio al comune per finanziare progetti sociali e culturali per il 2007"

Siamo a maggio, ma non è un problema. Il problema, i problemi, emergono nelle righe successive.
I cinque (5) milioni di euro vanno in gran parte ad attività culturali.
Peccato che per stabilire quali fossero queste attività culturali non si sono visti bandi o gare d'appalto.
L'assessore alla cultura ne prende quattrocentomila (400.000), di cui 100mila vanno al festival jazz (chi l'organizza, con quali concerti, chi fa la promozione, chi cura la grafica? Mah)
Centomila (100.000) euro li prende l'ex senatrice Daria Bonfietti, per il museo su Ustica al Navile, (avreste mai pensato voi che mettere in mostra tre resti di un aereo costasse 200 milioni delle vecchie lire?); poi finanziamento totale delle attività della Cineteca (e qui ci siamo); ma gli 800mila euro per una non meglio specificata attività generale, per la mostra Chaplin, per il portale del cinema muto italiano e per il Fondo Breveglieri (che è?), anche quelli, da quale bando pubblico sono saltati fuori?
Ma viene finanziato anche il "sociale", cribbio, sia mai che manchi il sociale...
"Alla rete di accoglienza al femminile" del progetto minori (esattamente così è scritto a pag. IV dell'edizione locale), istituzione certamente benemerita ma altrettanto sconosciuta, vanno la bellezza di cinquecentoquarantamila (540.000) euro, più un contributo per la sede di centocinquemila (105.000) euro. (Dove hanno la sede? Nelle suite del Baglioni?).
Poi "ai progetti legati all'offerta della scuola d'infanzia paritaria" andranno duecentomila (200.000) euro. Per i meno avvertiti ricordo che paritaria vuol dire privata. E la scuola privata legata all'infanzia è al 99% in mano alla chiesa. Così, tanto per ricordare che anche a Bologna abbiamo un governo di sinistra.
Quattrocentoquarantamila euro per iniziative "a sostegno di maternità e paternità", senza altre specificazioni; piacerebbe non scoprire tra qualche tempo che sono andati ai consultori cattolici.

Quello che resta? Ah! Di quello che resta:
"Non più finanziamenti a pioggia ma concentrati su quelle che riteniamo le priorità" conclude il direttore operativo Cappuzzimati. Come dire, non sperate di mettere le mani nemmeno sulle briciole restanti, che qui abbiamo ancora della gente da accontentare.

Qualcuno viene a riprendersi Cofferati per cortesia? Il rischio che la città torni in mano alla destra alle prossime elezioni mi par quasi una certezza.
"Non più progetti finanziamenti a pioggia ma concentrati su quelle che riteniamo le priorità" la ripeto questa frase, perchè mi ha colpito. Raramente a Bologna si è rivelata con tanta chiarezza l'arroganza del potere che dispone a suo piacimento.

musica

Lei è un giovane talento, lui un grande compositore argentino.
E per la prima volta anche io metto il link a youtube.

20 maggio 2007

Schiaffoni e applausi

Leggo solo adesso, sui blog di rosalux e mmax gli sviluppi dell'oscena vicenda di Teramo e dell'indegno Moffa.
Un plauso ai giovanotti lesti di mano e un rimprovero: lasciate fare all'accademia, il caso Gentile ben dimostra come gli accademici, prima o poi, sanno regolare i loro conti.

Rai e BBC

Ormai in rete il documentario della BBC sul Vaticano e lo scandalo dei preti pedofili è talmente noto che ha dovuto occuparsene anche repubblica. A quanto pare invece alla RAI stanno facendo la considerazione che ventimila (20.000) euro sono troppi e non vogliono comprarlo. (che poi laRAI è famosa per comprare cose che poi non manda in onda).
Comunque sia, per vedere di smuovere un po' le cose il Griso lancia la proposta di una colletta: Quanto vale un bambino?

Mi pare un'ottima idea. Vi invito a diffonderla.

18 maggio 2007

Genialità

Da inminoranza una piccola perla, che riporto per intero.

Dizionario
Cessate il fuoco: locuzione che indica gli intervalli di tempo in cui Israele non risponde agli attacchi di Hamas. Es.: "Dopo due mesi di attacchi con razzi da Gaza, oggi Israele ha rotto il cessate il fuoco bombardando il quartier generale di Hamas"

16 maggio 2007

Una modesta proposta

Sulla proposta Mussi ho rimuginato un po'. E avrei una modesta proposta per una radicale riforma universitaria.
Senza riformare concorsi e metodi di selezione io pensionerei (lautamente) tutti:
a) i ricercatori sopra i 45 (quarantacinque) anni
b) gli associati sopra i 55 (cinquantacinque) anni
c) gli ordinari sopra i 65 (sessantacinque) anni

dopodichè chi resta fa una chiamata nominativa per coprire i posti vacanti e l'anno dopo un bel concorso nazionale (locale, come vi/ci pare).

E' tutta un'altra destra

Il primo atto istituzionale di Sarkozy è quello di omaggiare la resistenza francese contro il nazismo, far leggere la lettera di un partigiano comunista e decidere che quella lettera dovrà essere letta tutti gli anni in tutti i licei francesi.
In un paese in cui il figlio di un immigrato ungherese e una greca (mi pare di ricordare) può diventare presidente della repubblica.

La morte del copiaincolla

In genere nelle discussioni su internet e il web si sottolinea come abbiano enormemente facilitato l'accesso alle informazioni, reso più semplice e immediata la ricerca, semplificato il lavoro di ricercatori e studiosi.
Controllare una data, la prima edizione di un libro, anche - spesso - l'attendibilità di una citazione.
Però io non ho mai incontrato qualcuno che sottolineasse una difficoltà, qualcuno che palesasse come con internet sia intervenuta una impossibilità, reale e concreta, e dannatamente seria.

Qualche anno fa fui catapultata insieme ad alcuni amici dentro un'impresa che si rivelò durissima: la stesura di un manuale di filosofia per l'università.
Uno dei lavori preliminari fu, ovviamente, l'esatta cognizione dello stato dell'arte, e ci dedicammo alla lettura e all'analisi di quelli esistenti. Durante una riunione osservai che prima o poi avremmo trovato la madre di tutti i manuali, tanto all'interno di essi si rincorrevano le stesse scansioni, le stesse presentazioni... le stesse frasi.

Ecco, adesso questa sarebbe un'impresa quasi impossibile.

Chi oserebbe copiare da un altro testo con la spada di Damocle di poter essere rintracciato in pochissimi minuti?

Desideri


Quello che vedete nella foto è il mausoleo di David Hume, il luogo del suo eterno riposo. E il desiderio è quello di andarlo a vedere, il luogo dell'eterno riposo dell'uomo che sta rovinando i miei.

Cervelli al macero

Il link di oggi vi porta al blog di Eugenio Mastroviti e parla della scuola inglese. Da leggere.

15 maggio 2007

Documentario della BBC

Il link che vi propongo oggi viene da anellidifumo, che propone e commenta il documentario della BBC sui rapporti tra le gerarchie ecclesiastiche e i preti accusati (e condannati) per pedofilia. Da vedere.

11 maggio 2007

Legittimo orgoglio

Il link di oggi: restodelmondo.

Incredulità

Sono reduce da una lettura/commento della riforma dei concorsi universitari presentata da Mussi. E sono incredula.
La proposta in sintesi è questa: due livelli di concorso; un concorso nazionale che distribuisce idoneità e uno locale al quale si partecipa per il posto.
In un mondo in cui si assume un professore ordinario con un colloquio - e lo si licenzia allo stesso modo - Mussi pensa a due concorsi due per assumere un ricercatore a mille euro al mese.

Ma non potremmo subire un colpo di stato, farci classificare come "stato canaglia" ed essere invasi dagli inglesi?

09 maggio 2007

Risultati dei test

Primo test
Il test rileva la presenza di un buon livello di benessere psicologico.
Risultano alti punteggi nell'autonomia personale: probabilmente ti senti indipendente e sicuro nelle tue opinioni, ti valuti in base a standard personali ed hai una buona capacità di resistenza alle pressioni sociali.

Risultano medi punteggi nella padronanza ambientale, cioè nelle dimensioni che riguardano il senso di dominio e competenza nel gestire la vita quotidiana, la capacità sia di usufruire delle opportunità offerte sia di modificare l'ambiente in base a esigenze personali.
Risultano alti punteggi nella crescita personale: probabilmente hai un senso di continuo miglioramento e sviluppo della tua persona e sei predisposto al cambiamento ed a nuove esperienze.
Risultano medi punteggi nelle relazioni positive con gli altri, cioè nelle dimensioni relative alle relazioni basate su fiducia ed amicizia, empatia e comprensione degli altri.
Risultano medi punteggi per ciò che riguarda l'avere uno scopo nella vita, cioè nelle dimensioni relative all'avere obiettivi e mete ed all'attribuzione di significato alla vita.
Infine risultano medi punteggi nell'autoaccettazione, cioè nelle dimensioni che riguardano la considerazione positiva di sé stessi e delle proprie esperienze passate e la consapevolezza degli aspetti positivi e negativi del proprio carattere.

Secondo test
Tendi a prendere in considerazione le richieste, i rischi e le opportunità del futuro, ma non li valuti come minacce, danno o perdita. Al contrario tendi a percepire le difficoltà come sfide personali, come opportunità per un cambiamento in positivo. Hai un atteggiamento proattivo e non reattivo, nel senso che tendi a gestire le situazioni stressanti invece che subirle, creando così occasioni di crescita.

Inoltre tendi ad affrontare le difficoltà della vita con un buon senso dello humor. L'umorismo ti aiuta ad affrontare meglio lo stress, soffrendo meno ansia ed avendo un umore migliore. Infine l'utilizzo dello humor come modalità per affrontare le difficoltà della vita promuove in te stesso un maggiore benessere psicologico. Questo è in parte dovuto al fatto che l'umorismo ti aiuta a percepire gli eventi stressanti più come una sfida che una minaccia, oppure a valutarli semplicemente in maniera più positiva.


come recita una delle risposte possibili alle domande sono: "un po' d'accordo" con i risultati.


Hat tip: Psicocafè

Nascite

Su Uriel.

08 maggio 2007

Aggiornamenti esistenziali

Si studia e si scrive da questa parte del monitor. Il consumo di caffeina è salito alle stelle (e taciamo per carità di patria del quotidiano numero di sigarette).
E mi è scoppiata la gomma posteriore dello scooter - sono qui a raccontarlo. E' tutto quello che riesco a scrivere.
E il giardino è invaso da operai, e fanno casino.
E ci staranno a lungo.

Oggi ho scoperto che la disposizione delle scrivanie del mio studio era di notevole pregiudizio alla concentrazione e ho passato quasi tutto il pomeriggio a spostare mobili e libri.

La musica mi deconcentra, e uno dei miei coinquilini ha voluto ascoltare il flauto magico per tutto il pomeriggio. Lamentandosi perché spostavo mobili.

Adesso ho le scrivanie che formano un angolo, una sorta di fortezza sovrastata da pile di libri.

Odio le note a piè di pagina, e anche quelle a fine capitolo, e anche quelle a fine libro. Sulle note condivido l'opinione di Stephen King. (a memoria diceva: quando trovi una nota a piè di pagina schiacciala, si riproducono a velocità spaventosa).

Nei miei incubi a occhi aperti vengo uccisa da migliaia di note a piè di pagina iraconde e crudeli.

02 maggio 2007

Primo maggio

Il link di oggi va a mmax di bloggoanchio, che qualcosa di condivisibile sul primo maggio la dice, eccome.

26 aprile 2007

Bologna e la cultura /1

Allora, mentre il sindaco va a fare il 25 aprile a Genova, (e lo fischiano anche da quelle parti) capita, in un normale giovedì mattina, di fare scoperte poco gradite.
Come a volte succede, mi chiama la responsabile di un'associazione culturale che sta studiando iniziative per l'estate bolognese; da me vorrebbe qualche indicazione su possibili conferenze, incontri, argomenti, qualche segnalazione. Parlando al telefono vengo a sapere che:

a) sono due anni che il comune di Bologna eroga fondi per le iniziative culturali estive senza bando di concorso.

b) non esiste commissione di valutazione, non ci sono quindi nemmeno criteri di valutazione pubblici, non ci sono gare d’appalto, non si sa chi decide e cosa.

c) non ci sono indicazioni su quanti fondi siano stanziati dal Comune per le iniziative culturali in genere.

d) pare che il comune, per tutte le manifestazioni dell'estate bolognese, abbia direttamente contattato alcune associazioni culturali.

Non male per un sindaco che ha fatto della legalità la sua bandiera, no?

25 aprile 2007


19 aprile 2007

Rete, autoreferenzialità e rinascimento

Vado maturando alcune riflessioni sulla rete in questo periodo che mi lasciano sconcertata. Me per prima intendo.
In alcuni aspetti, come quello dei blog e dei gruppi di discussione (ma non solo), la rete non è una finestra sulla realtà ma sulla rete stessa.
Illusione che diventa patologia quando il passo successivo è: io parlo nella rete e la rete parla di me. E qui il cerchio autoreferenziale si chiude illudendo il lettore con una realtà che appare solo sul suo monitor.

Ioan Couliano è uno rumeno allievo di Eliade, storico delle religioni e della cultura (l'ammazzano con un colpo alla nuca in un bagno dell'università di Yale, un assassinio rimasto impunito, per opinione generale opera della Securitate, il servizio segreto rumeno). In uno splendido libro che si intitola Eros e magia nel Rinascimento Couliano riesce nella difficilissima operazione di ritrovare meccanismi e flussi che sembrano tipici e peculiari della contemporaneità all'interno dei testi di Giordano Bruno.

Incuriosita (anche) da alcuni ultimi accadimenti ed equivoci di blogosfera e memore della lezione di Couliano, sono andata a cercare alcuni passi di Bruno che ricordavo come significativi e che in qualche modo mi erano "rimasti in testa". E li ho trovati, e ho trovato che, accidenti all'eretico rinascimentale!, spiegavano benissimo come funziona l'autoreferenzialità in rete.
Il Dialogo primo de lo Spaccio della bestia trionfante comincia in questo modo (gli interlocutori sono Sofia, Saulino, Mercurio):

Sofia: Talché, se ne li corpi, materia ed ente non fusse la mutazione, varietade e vicissitudine, nulla sarebbe conveniente, nulla di buono, niente delettevole.

Saul: Molto bene l'hai dimostrato, Sofia.

Sofia: Ogni delettazione non veggiamo consistere in altro, che in certo transito, camino e moto. Atteso che fastidioso e triste è il stato de la fame; dispiacevole e grave è il stato della sazietà: ma quello che ne deletta, è il moto da l'uno a l'altro. Il stato del venereo ardore ne tormenta, il stato dell'isfogata libidine ne contrista; ma quel che ne appaga, è il transito da l'uno stato all'altro. In nullo esse presente si trova piacere, se il passato non n'è venuto in fastidio. La fatica non piace, se non in principio, dopo il riposo; e se non in principio, dopo la fatica, nel riposo non è delettazione.

Saul: Se cossì è, non è delettazione senza mistura di tristezza, se nel moto è la participazione di quel che contenta e di quel che fastidisce.

Sofia: Dici bene. A quel che detto aggiongo, che Giove qualche volta, come se li venesse tedio d'esser Giove, prende certe vacanze, ora di agricoltore, ora di cacciatore, ora di soldato; adesso è con gli dei, adesso con gli uomini, adesso con le bestie. Color che sono ne le ville, prendono la lor festa e spasso ne le cittadi; quei che sono nelle cittadi, fanno le loro relassazioni, ferie e vacanze ne le ville. A chi è stato assiso o colcato, piace e giova il caminare.
[...] Quel che da ciò voglio inferire, è che il principio, il mezzo ed il fine, il nascimento, l'aumento e la perfezione di quanto veggiamo, è da contrarii, per contrarii, ne contrarii, a contrarii.

Ecco, a margine ma mica tanto, il post di mmax Sulle relazioni pericolose, esprime un punto di vista che - sebbene lontano dal mio - trovo eticamente ineccepibile. (no, mmax, non esistono "terre di nessuno", ma il tentativo è lodevole).

Cadl

In verità vi dico, quando stamani ho letto il blog di Mmax pensavo a uno scherzo. E in effetti uno scherzo, però della realtà triviale che ci circonda.
E infatti la Cadl, nei termini in cui ne parla bloggoanchio non solo esiste davvero, ma si arrabbia pure!

18 aprile 2007

Lo Spinoza di Banfi

Su segnalazione di un'amica, mai abbastanza ringraziata, ho recuperato in una libreria dell'usato una copia di un vecchio libro di Antonio Banfi, Spinoza e il suo tempo. E' un testo che raccoglie lezioni e riflessioni e che, pubblicato nel 1969, non è mai più stato rieditato. A pagina 167 Banfi scrive:

"In questo senso l'emendazione dell'intelletto si comprende nel suo vero significato, in quanto costituisce la base per raggiungere il vero Bene. La ragione non è realizzatrice del passaggio dal mondo del Male al mondo del Bene, ma è la forza che trasfigura la parzialità del Bene in totalità del Bene, purificandolo negli schemi che la ragione consente. Così la ricerca e il raggiungimento del Bene vengono posti all'interno della vita stessa."

e più oltre, nelle pagine seguenti:

"L'aspirazione al Sommo Bene si estende a tutta la società ed è necessario creare le condizioni perché essa possa svilupparsi. Tali condizioni sono, per Spinoza, fondamentalmente quattro: 1) un'etica generale determinata da un sistema di diritti e doveri che costituiscono la base della vita, non solo individuale, ma anche civile e collettiva; 2) la dottrina dell'educazione che avvia i giovani a superare le immagini dei Beni falsi per fissarsi al Bene assoluto; 3) la medicina intesa come cura del corpo perché v'è un rapporto di parallelismi tra la salute dell'anima e la salute del corpo. Per la prima volta nella storia della filosofia si sottolinea l'importanza anche educativa e morale della medicina; 4) la tecnica, intesa come arte che rende possibili i rapporti tra gli uomini, insegna a realizzare il massimo rendimento col minimo sforzo.
La saggezza cui Spinoza vuole indirizzare l'umanità, ha un carattere di immanenza, un tono collettivo; essa è una saggezza costruttiva e dipende dal carattere del Sommo Bene spinoziano: esso non è altro dalla realtà, ma è la realtà stessa."