Visualizzazione post con etichetta schiavismo. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta schiavismo. Mostra tutti i post
07 ottobre 2008
Traffico di schiavi
E poi quando mi capita di dire che in Italia esiste il traffico di schiavi vengo guardata con vivo stupore.
Etichette:
mafia,
migranti,
schiavismo
14 marzo 2008
Olimpiadi?
E' mostruosa (nel senso etimologico del termine) l'opportunistica acquiescenza del mondo intero nei confronti della Cina, in particolar modo per quello che riguarda le Olimpiadi.
Non manco di realismo, e penso che il mondo economico (e del lavoro in generale) segua regole proprie.
Si può, e forse si deve, lavorare anche con persone che non ci piacciono, delle quali non condividiamo le idee, anche con persone che conducono vite e fanno scelte che possiamo aborrire.
Ma non ci pranziamo insieme, non ci andiamo al cinema, in vacanza, non le coinvolgiamo in ciò che lavoro non è.
Con la Cina e le Olimpiadi nessuno ragiona in questo modo. E qui il famoso occidente democratico mostra tutta la sua fragilità.
Ho sempre seguito i giochi olimpici. Da quando posso ricordare almeno. Anche la vicenda di Monaco, con l'ignavia e la vigliaccheria del mondo intero, non è riuscita ad allontanarmi da quell'appuntamento.
I giochi olimpici li guardo tutti, riesco a provare emozioni anche davanti al curling.
Sarà l'eredità classica, sarà la spiccata propensione individuale alla competizione e al gioco (all'agone), non saprei dirlo; ma l'idea che i tutti i paesi mandino la loro gioventù migliore a gareggiare mi coinvolge e mi appassiona.
Per questo escluderei dalle Olimpiadi tutti i paesi che non consentono alle loro donne di partecipare ai giochi. Escluderei tutti quei paesi che discriminano i loro cittadini. Escluderei tutti i quei paesi che reprimono i loro cittadini con la violenza, con le torture, con le condanne a morte indiscriminate. La prima della lista sarebbe la Cina.
E allora perchè ci andiamo?
Non manco di realismo, e penso che il mondo economico (e del lavoro in generale) segua regole proprie.
Si può, e forse si deve, lavorare anche con persone che non ci piacciono, delle quali non condividiamo le idee, anche con persone che conducono vite e fanno scelte che possiamo aborrire.
Ma non ci pranziamo insieme, non ci andiamo al cinema, in vacanza, non le coinvolgiamo in ciò che lavoro non è.
Con la Cina e le Olimpiadi nessuno ragiona in questo modo. E qui il famoso occidente democratico mostra tutta la sua fragilità.
Ho sempre seguito i giochi olimpici. Da quando posso ricordare almeno. Anche la vicenda di Monaco, con l'ignavia e la vigliaccheria del mondo intero, non è riuscita ad allontanarmi da quell'appuntamento.
I giochi olimpici li guardo tutti, riesco a provare emozioni anche davanti al curling.
Sarà l'eredità classica, sarà la spiccata propensione individuale alla competizione e al gioco (all'agone), non saprei dirlo; ma l'idea che i tutti i paesi mandino la loro gioventù migliore a gareggiare mi coinvolge e mi appassiona.
Per questo escluderei dalle Olimpiadi tutti i paesi che non consentono alle loro donne di partecipare ai giochi. Escluderei tutti quei paesi che discriminano i loro cittadini. Escluderei tutti i quei paesi che reprimono i loro cittadini con la violenza, con le torture, con le condanne a morte indiscriminate. La prima della lista sarebbe la Cina.
E allora perchè ci andiamo?
Etichette:
cina,
diritti,
diritti umani,
lavoro minorile,
olimpiadi,
pena di morte,
politica,
schiavismo,
sterilizzazione forzata,
tibet,
tortura
20 marzo 2007
Darfur
Un servizio della BBC sul Darfur riporta alcune testimonianze di schiavi; si, avete letto bene, schiavi. SCHIAVI.
Ve lo ripeto? Schiavi.
hat tip: danzasull'acqua
Ve lo ripeto? Schiavi.
hat tip: danzasull'acqua
Etichette:
darfur,
islam,
onu,
schiavismo
Iscriviti a:
Post (Atom)