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06 ottobre 2008

Il Vaticano e la Borsa

Le parole del papa sulla borsa portano a due considerazioni:
Lo IOR si è liberato dei suoi subprime in tempi non sospetti e si è messo corto sul mercato.

Esiste comunque un reato che si chiama "turbativa dei mercati", chissà come la pensa la Consob in proposito.

29 luglio 2008

Domande

La notizia è questa: Prete pedofilo, il muro di gomma della Curia; una delle tante, anzi in Italia una delle poche. Tralasciamo per un attimo il prete condannato. E tralasciamo anche il problema delle gerarchie vaticane e di come (non) affrontano la questione; e guardiamo la cosa da un altro punto di vista. Dal punto di vista individuale, che mi pare sia affrontato raramente. E la domanda è: che razza di individuo è quella persona che viene a sapere che un bambino è (forse) stato violentato e per prima cosa si preoccupa di insabbiare la questione?

Perché si parla sempre di gerarchie, vaticane in questo caso, di istituzioni, di ruoli. E mai di persone.
E invece sono quelle che mi interessano adesso. Ora, un monsignore qualunque sta nel suo ufficio, e una bella mattina chiede di essere ricevuto un genitore, una suora, un educatore; e gli dice che ha il forte sospetto che il suo parroco si diletti con i pargoli. Una persona "normale" secondo voi che reazione ha? E' questo che non mi spiego. Poi viene convocato da un magistrato. E si nega. E non dice. E nega. E parliamo di bambini violentati, non di evasione fiscale, traffico di stupefacenti, lavoro nero, tutte cose che hanno i loro estimatori e che possono essere difese con argomentazioni razionali e credibili.

Il titolo del giornale è errato. Non è il muro di gomma della curia. Non c'era la curia davanti al magistrato. C'era monsignor Vecchi.

Ma voi, con monsignor Vecchi, andreste a prendere un caffe'? Io no.

20 luglio 2008

Pedofilia e Vaticano

Il Corriere della Sera di oggi, nella sua versione cartacea, dedica due pagine agli abusi sessuali commessi su bambini e minori da parte di sacerdoti cattolici. In uno degli articoli dedicati alla questione M. Antonietta Calabrò scrive che in Italia, dal 1991 al 2006 ci sono state 17 condanne e 22 incriminazioni "ma per avere un termine di confronto va tenuto presente che in Italia i sacerdoti diocesani nel 2003 erano in tutto 35.019". Ora, io non so cosa intendesse dire ma 17 + 22 fa 39. Ora, stabilendo che un'incriminazione non si conclude necessariamente con una condanna, resta il fatto che su 35019 fa - conti della serva - l'1 per mille. Il che mi fa pensare che non sia una percentuale diffusa anche in altri ambiti professionali.
Escluderei, per esempio, che ci sia un pedofilo ogni 1000 insegnanti. O avvocati. O dentisti. O sistemisti.
A voler sparare sulla croce rossa si potrebbero dire due cose: la visione della sessualità così come la presenta la chiesa cattolica attrae in primo luogo coloro che con la sessualità hanno dei problemi e i meccanismi di selezione dei seminari sono tragicamente carenti.

Questo per tacere di tutto quello che si configura come reato penale da parte di esponenti dell'istituzione: complicità, negazione and so on.

24 gennaio 2008

16 gennaio 2008

Intervista ai docenti de La Sapienza

Il papa, La sapienza e l'impiccato

E' l'argomento del giorno. E allora anche i miei due centesimi.
Per prima cosa mi piacerebbe sapere chi ha avuto la primigenia idea di chiamare il papa a tenere la lectio magistralis all'università di Roma. Perchè la lectio magistralis non è solo un generico discorso d'inizio anno, ma è il discorso che tratteggia l'indirizzo dell'università, ne indica - se volete - l'ideologia di riferimento.

E' ben chiaro che non può essere tenuta se non da chi si riconosce nella libera ricerca. E non è il caso del papa.

Ovvio che per il papa non è un problema tenere la lectio, tutt'altro; ma dovrebbe essere un problema per chiunque si riconosca nell'università come istituzione.

E la prima domanda che viene a me è appunto questa: chi ha avuto l'idea? Perchè chi ha avuto l'idea è il problema vero. Chi ci ha pensato non si riconosce per primo nell'idea di universitas.

Non è questione di essere cattolici, laici, atei, no. Non è nemmeno un problema di libertà di espressione. E' una questione di ruolo, che evidentemente non è più sentito.

Chiunque abbia fatto l'università ha partecipato almeno a uno sciopero, a una protesta, a un sit-in, se non altro come spettatore. Durante non ricordo più quale protesta, per non ricordo più quale ventilata riforma universitaria, è capitato anche a me. Durante una lezione un paio di studenti chiesero la parola per spiegare le ragioni della protesta. Il professore li ascoltò pazientemente, affermò di essere a sua volta poco convinto di molti aspetti della ventilata riforma, e concluse affermando che non sarebbe andata in porto perchè "sopra un professore ordinario c'è solo dio". Un'affermazione arrogante, senza alcun dubbio, finanche un'affermazione di arroganza scientifica se volete, ma era l'affermazione di una persona cosciente e consapevole del suo ruolo, che non accettava nessuna indicazione se non da qualcuno che riconosceva come suo pari.
Ecco, mi pare che - al di là delle baronie, e di tutti i mali della classe docente universitaria e non - sia venuta a mancare questa consapevolezza.

E a Roma c'è stato chi ha pensato bene fosse il caso di ascoltare la lezione del parroco prima di andare in aula. E' questo l'aspetto spaventoso della questione.

E' troppo lunga la lista dei proni e mi pare anche doveroso ringraziare chi prono non ha voluto mettersi.

ps. Il gran rifiuto del Vaticano mi pare abbastanza spiegabile. Sui media stranieri non ci va mai, pensate davvero che avrebbe voluto essere sulla CNN con la polizia che caricava i manifestanti mentre il papa teneva la lectio all'università?

01 giugno 2007

Un'occasione sprecata

Non ho mai sopportato Santoro. Da anni non lo guardo e la sua dipartita dalla tv non mi aveva particolarmente colpito.
Ieri sera ho fatto un'eccezione, e ho perso tempo. Non so per quale motivo ma a Rino Fisichella, rettore dell'Università Pontificia non è stato opposto un avversario all'altezza.
Fisichella ha potuto dire una serie di cose a cui nessuno ha obiettato.

La scelta di Odifreddi come interlocutore è poco comprensibile, possibile che non ci fosse un magistrato, un filosofo del diritto, un giurista disponibile? Possibile che non ci fosse nessuno, se non questo ateo militante, ieri sera anche un po' stordito, a opporsi a Fisichella? Perchè un matematico? Che c'entra un matematico con leggi, ordinamenti, reati, processi? Che tipo di competenza e di credibilità può avere Odifreddi in questi settori? E infatti, ben sapendolo, è intervenuto pochissimo; mi chiedo però perché abbia accettato di essere presente.

Fisichella non ha un cervello, ha un bisturi. E ieri sera non è stato impegnato nemmeno per decimo delle sue possibilità. Nessuno lo ha incalzato, nessuno ha fatto le prime obiezioni possibili. Anche il giornalista della BBC in collegamento, che pure tre cose sensate le ha dette, non è riuscito a metterlo in difficoltà, forse perchè, da bravo giornalista albionico, aveva altre priorità che quelle di vincere un confronto in diretta con uno dei rappresentanti più importanti del Vaticano. Noi, invece, che viviamo in periferia di San Pietro avremmo avuto alcune cose da opporre alle affermazioni di Fisichella. Cose come queste:

1. Fisichella ha affermato che i vescovi che vengono a conoscenza di reati connessi alla pedofilia possono denunciare il fatto alla magistratura.

obiezione non fatta:
Come sarebbe a dire possono? Non devono? Non hanno un obbligo, nemmeno morale, nemmeno cristiano?

2. Fisichella ha affermato che è a conoscenza di tutti i fatti di questo genere perché sono avocati alla Congregazione della Fede di cui fa parte.

obiezione non fatta:
Allora lui era a conoscenza che prima di essere processati internamente questi preti spesso erano stati trasferiti? In caso contrario chi ha tenuto queste informazioni nascoste alla Congregazione della Fede? E se invece lo sapeva come spiega questi trasferimenti? Che provvedimenti ha preso contro i vescovi che li hanno ordinati (i trasferimenti intendo, non i preti)? Sono stati processati a loro volta dalla Chiesa? E la Chiesa non ha ritenuto suo dovere denunciarli per complicità e connivenza alla magistratura dei paese di riferimento? E se non l'ha fatto, perchè?
(a margine, se li conosce tutti questi casi, perchè in seguito ha affermato di aver saputo dai giornali delle vicende del prete fiorentino?)

3. Fisichella ha dichiarato che i preti processati - dalla Congregazione della Fede - sono stati condannati, se trovati colpevoli, e ridotti allo stato laicale o sospesi o qualcos'altro (non s'è capito benissimo).

obiezione non fatta:
chissenefrega se li avete puniti voi. Vogliamo processarli noi. E vogliamo accesso alle vostre prove. E non ci interessa se sono documenti riservati. I preti non sono esentati dal rispondere delle loro azioni alla magistratura ordinaria.

4. Fisichella non ha detto che dopo i processi le prove vengono distrutte. Affermazione che veniva fatta nel documentario della BBC, almeno su quello che io ho visto su Internet, perchè - a meno di una mia disattenzione - nella versione passata da Santora questa parte non c'era.

obiezione non fatta:
E' vero? E' vero che distruggete le prove di un reato? E con quale autorità? Sapete che è un reato occultare e distruggere le prove di un reato?

Santoro ha perso un'occasione, ma quello che è più grave l'ha fatta perdere a noi.

E si affaccia l'ultima ipotesi: Santoro è un artificiere. Ha preso quella che poteva essere una bomba e l'ha disinnescata; a lui certamente la gratitudine delle gerarchie ecclesiastiche; a noi un po' di amaro in bocca.

Ma che Santoro fosse un opportunista questo blog lo pensa da sempre.

ps. stendiamo un velo pietoso sul prete di Noto, che ha sparato tante cazzate da far impallidire chiunque. Anche Fisichella non è riuscito a reprimere una smorfia quando il grassone con la faccia lucida ha dichiarato che ci sono bambini di pochi giorni che subiscono abusi sessuali, e anche in questo caso nessuno che gli abbia chiesto dove, quando e come è venuto in possesso di queste informazioni, e perchè non le ha denunciate.
n un paese civile il prete di Noto avrebbe trovato polizia e magistrato appena uscito dallo studio di registrazione.
In un paese civile, non in una provincia dello stato della chiesa.

20 maggio 2007

Rai e BBC

Ormai in rete il documentario della BBC sul Vaticano e lo scandalo dei preti pedofili è talmente noto che ha dovuto occuparsene anche repubblica. A quanto pare invece alla RAI stanno facendo la considerazione che ventimila (20.000) euro sono troppi e non vogliono comprarlo. (che poi laRAI è famosa per comprare cose che poi non manda in onda).
Comunque sia, per vedere di smuovere un po' le cose il Griso lancia la proposta di una colletta: Quanto vale un bambino?

Mi pare un'ottima idea. Vi invito a diffonderla.

25 settembre 2006

Anche il Vaticano!

Non ci volevo credere. Anche dalla biblioteca vaticana vengono a leggere il mio blog.