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23 ottobre 2008

Call for Paper elvetiche

Visto che la scadenza è il primo dicembre, penso utilizzerò il prossimo raduno usenet - previsto per il 7 novembre - per raccogliere input.

CALL FOR ABSTRACTS

CANNABIS & PHILOSOPHY: WHAT WERE WE JUST TALKING ABOUT?

Dale Jacquette (ed.) Senior Professorial Chair in Theoretical Philosophy University of Bern, Switzerland


Abstracts with titles are solicited for a new volume in the Wiley-Blackwell series Philosophy for everyone, under the general series editorship of Fritz Allhoff. Like previous volumes in the successful ancestral Epicurean Philosophy series including Beer & Philosophy: The Unexamined Beer Isn’t Worth Drinking, Wine & Philosophy: A Symposium on Thinking and Drinking, and Food & Philosophy: Eat, Think, and Be Merry Cannabis and Philosophy will focus on philosophical, social, and economic aspects of a
popular albeit illegal indulgence.

There are countless philosophically interesting issues related to cannabis use. Suggestions for
topics include but are by no means limited to: cannabis gourmandise; phenomenology and
epistemology of cannabis intoxication; distinction between substance use and substance
abuse; morality of illegal substance ingestion; civil disobedience and cannabis use; medicinal
marijuana and the morality of legal sanctions against medically prescribed usage; related
health aspects of cannabis; definitions of ‘soft’ and ‘hard’ drugs; whether cannabis is a gateway
substance to harder substances; cannabis-influenced aesthetics in art and music;
political aspects of cannabis legalization and decriminalization movements; medical and
psychological effects of cannabis use, short- and long-term; social implications of cannabis
prohibition; relativism and cannabis-induced alterations of perception; memory and cannabis
use; impact of cannabis on popular culture; cannabis and nineteenth century literature;
globalism and worldwide cannabis cultivation practices; cannabis tourism; legal and social
dimensions of home cultivation; cannabis and philosophical insight; cannabis and the critical
outlook in philosophy; enhancement of pleasures using recreational drugs.

Contributors to the volume will include philosophers, academics outside of philosophy in
fields related to the volume’s themes, and knowledgeable experts in the industry and
production of cannabis and paraphernalia. There is no presumption that by writing for this volume
a contributor implies either personal cannabis ingestion or an endorsement of cannabis use by
others. The volume introduction will contain explicit disclaimers to this effect, and
individual contributors are welcome if they choose also to emphasize this fact in their own
specific cases. Critics of cannabis are especially invited to contribute. We will be
treating an important theme in an academic fashion like any other of social importance,
although we expect the collection also to feature a certain amount of fun and mature good humor
about marijuana use; contributors are accordingly encouraged if they choose to relate personal
anecdotes and impressions if any of their own or acquaintances’ experience with cannabis.

12 marzo 2008

Usenet, moderazione e icq

Diotima: "Si, ma il tuo problema?"

Cochin: "Allora, su 20 post 17 sono di xxxxxx"

Diotima: "hahahahahahahahahahah"

Cochin: " xxxxxx mi prende un quarto d'ora della mia vita"

Diotima: "No"

Cochin: "Io no vole che xxxxxx ruba mia vita"

Diotima: "La risposta è no"

Cochin: "Guarda, ci ho già provato"

Diotima: "No"

Cochin: "Senza dirtelo"

Diotima: "No, ti inculo"

Cochin: "E' inutile che dici di no. Ci ho già provato"

Diotima: "Lo tolgo"

Cochin: "E' andata male. No, no"

Diotima: "Cioè?"

Cochin: "Ci ho provato tipo 2 settimane fa"

Diotima: "Non se riuscita a metterlo in wl?"

Cochin:"No, non funziona. L'ho messo in wl. Ma non funziona lui. Fa casino, spamma, non capisce 'na sega. Nun ce po' stà"

Diotima: "E questo va benissimo"

Cochin: "E infatti l'ho tolto. Ma non va bene per un cazzo. Mi allessa i coglioni, a morte"

Diotima: "Poi ragioniamo del fatto che hai messo uno in wl senza consultarmi. Almeno dirmelo, intendo"

Cochin: "Tutti quelli che ho messo io in wl li ho messi senza consultarti eh?"

Diotima: "Poi io ti dicevo no, e tu provavi lo stesso"

Cochin: "Così come quelli che hai messo tu"

Diotima: "Poi io dicevo no, e tu provavi lo stesso"

Cochin:"E infatti è andata così"

Diotima: "Cazzo vuol dire? xxxxxxx è un problema a parte. Non va in white list. Punto"

Cochin: "Non mi hai detto no alla xyz, per altro, si quando te ne ho parlato non sei stata perentoria, per questo mi sono concessa un tentativo"

Diotima: "io non sono mai perentoria"

Cochin: "hahahahahahahahahahha"

Diotima: "a meno che non stia male"

Cochin: "hahahahahahahha, sei fantastica. Certo che sei perentoria!"

Diotima:"dai, io sono perentoria solo quando sto male, altrimenti no"

Cochin: "ma piantala"

Diotima: "Mi devi un negroni. L'ho spruzzato tutto sulla tastiera"

Cochin: "va bene, lol, k. Comunque è orribile dirlo. E' terribile, avevi ragione tu. Xxxxxx non può stare in wl (non dirlo!)

Diotima: "Io ho sempre ragione"

Cochin: "non dirlo. Arghhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhhh"

Diotima: "L'ho detto"

Cochin: "aaaaaaaaaaaaaaaaaargh"

Diotima: "hahahahahahahahhahaahhahahah, senti cochin"

Diotima: "tu e mio fratello. Uguali uguali"

Cochin: "???"

Diotima: "si, anche lui si incazza. E dice: "tu hai sempre ragione" e non mi parla. Cazzo! io ho sempre ragione perché RAGIONO!!!"

Cochin: "seh seh. Tesoro è che quando hai ragione *lo fai pesare un attimino*, no eh?

Diotima: "amore mio, mai quanto mi pesa dover tutte le volte assistere ai fatti che fanno dire al mio interlocutore: "hai ragione"."

Diotima: LO POSTO STO LOG

Cochin: "No. Tornando a xxxxxx"

Diotima: "Metto xxxxxxx al posto di xxxxxx e xyz al posto di xyz"

Cochin: "Va beh, posta dai. Ti do la liberatoria"

Cochin: "Cmq niente, vorrei levarmelo dal cazzo. Tutto qui. E' solo unq piccola esigenza che ho. E metterlo in nuuke list?"

Diotima: "impossibile"

Cochin:"..."

Diotima: "no"

Cochin: "Mi dimetto"

Diotima: "lo moderiamo a mano. con santa pazienza"

Cochin:" o io o lui"

Diotima: "hahahahahahahah non ti dimetti e lo moderi. Con imparzialità e senso di giustizia."

Cochin: " seeeeeeeeee intanto io ho 20 messaggi e tu 7"

Diotima: "per forza, tu sei internet addicted!"

14 aprile 2007

Raduno usenet

Questo il panorama dall'agriturismo consigliato da maisele e prenotato da mmax.
Allora, di nuovo a un raduno usenettaro. Mmax, Rosalux, Candide, Orso, Maisele, Magister, Palmiro, Inminoranza (accompagnato da una splendida ragazza che spaccia per moglie), d'Itri.
L'unico problema è che la gente si ostina portandosi i bambini. Nota di demerito a Luca Tassinari, JP e Annarella che hanno bidonato, con scuse varie, il raduno.
Un abbraccio a TB.

09 ottobre 2006

Usenet/2

Pontremoli 7/8 ottobre.
Presenti (in rigoroso ordine casuale):
rosalucsemburg, tonibaruch, orso, maisele, mmax, riot, luca tassinari, io, candide, palmiro pangloss, JP, Magister PN, Zarabeth con A., Marco D'Itri, qualcuno accompagnato, qualcuno no, sei - dico sei - bambini. (ripeto, ma che ve li portate a fare i bambini ai raduni usenettari?).
Bello l'agriturismo, splendida la compagnia, munifico come un G.I. JP arrivato con distillati, cioccolata e sigari. Ottimo il franciacorta di palmiro.
Un plauso particolare alla moglie di Luca.
Che probabilmente riceve uno stipendio dall'ASL e che comunque dovrebbe essere segnalata per un encomio al presidente della repubblica.
Stavolta c'erano addirittura quattro persone nuove. Da non crederci: che usenet si stia riprendendo?

07 ottobre 2006

04 ottobre 2006

Massimo Manca

Su it.cultura.ebraica Massimo Manca scrive:

Un giorno ci troveremo tutti davanti all'Altissimo.
E l'ebreo dirà: "Sono un giusto e non mi sono mai collegato a Usenet di
Kippur e di Shabbat"
E il cristiano dirà: "Sono un giusto e non mi sono mai collegato a
Usenet di domenica"
E il musulmano dirà: "Sono un giusto e non mi sono mai collegato a
Usenet di Venerdì".

L'Altissimo sorriderà benigno e dirà:


"E che cazzo è Usenet, 'na specie di blog?"


Semplicemente geniale.

13 settembre 2006

Telecom /2

Su it.politica.sinistra (link nella colonna a sx) Marco D'Itri interviene su Telecom con alcune considerazioni interessanti.

"Ormai è assodato che in Italia non esistono liberali e tocca alla sinistra garantire la concorrenza. Quindi è necessario rinforzare immediatamente l'Autorità per le Comunicazioni per cercare di recuperare gli ultimi anni, in cui Telecom ha reso irrilevanti tutti i piccoli concorrenti e buona parte di quelli medi. La rete fissa di accesso (i doppini che vi arrivano in casa e le centrali a cui sono attaccati, per capirci) è quasi un monopolio naturale e la sua proprietà è una enorme barriera all'ingresso di nuovi soggetti nel mercato. Bisogna quindi regolamentare in modo equo la vendita di servizi all'ingrosso agli altri operatori. Se poi Telecom vorrà venderla allo Stato per fare cassa tanto meglio, purché il prezzo non sia gonfiato. Questo per la parte più tecnica. Non bisogna però dimenticare che ora Telecom ha la velleità di diventare un editore multimediale, e quindi ci avviamo in un futuro in cui il mercato sarà formato sostanzialmente da:

- RAI
- Mediaset
- Sky
- Telecom/Pirelli
- Gruppo l'Espresso (se troverà le risorse per andare avanti)

I primi 4 hanno una propria rete di distribuzione, il quinto solo un TV digitale che per ora serve a poco. Che spazio c'è per altri soggetti? Garantire a tutti la possibilità di creare una Internet-TV indipendente sarà in futuro una battaglia non meno importante di quella di oggi per l'accesso alle frequenze della TV analogica.
(Come argomento correlato segnalo http://www.regoleperiptv.it/ .)

[1] http://www.newsland.it/nr/browse/it.fan.marco-ditri/8158.html"

Altre considerazione le scrive sull'ng it.fan.marco-ditri.
Vi riporto anche queste:
"È evidente che si tratta di una operazione finanziaria e non industriale, quindi giustificarsi inventando strategie è poco credibile.
Le telco mobili sono state redditizie (o meglio: hanno fornito buoni ricavi, perché hanno buttato un mare di soldi nelle licenze 3G e in idiozie come IMS) fino ad ora e lo saranno finché sarà possibile differenziare i prezzi[1].
Ma questa situazione non può durare in eterno, qualche mese fa sono usciti i primi celluari GSM+WiFi che usando SIP[2] permettono agli utenti di comprare il traffico telefonico da chi vogliono (e - orrore -telefonare gratis ad altri utenti VoIP) pagando al gestore mobile solo
il traffico dati.
In prospettiva quindi gli operatori mobili sono destinati a rinnovarsi radicalmente (e diventare molto molto più leggeri) o finire stritolati dai debiti. E notoriamente le telco non sono brave a rinnovarsi. :-)
Tra un paio di anni potremmo concludere che vendere TIM sia stata la scelta giusta, ma dubito che sarà fatto per questi motivi.

Quello che mi sembra molto più interessante è l'altro scorporo annunciato, quello della rete fissa. Si tratta di una operazione auspicabile e necessaria per permettere ai concorrenti l'accesso a condizioni eque a un mercato con enormi barriere di ingresso, ed è una condizione quasi irrinunciabile per garantire la concorrenza[3].
Scrivo "quasi" perché risultati simili si potrebbero ottenere con un robusto intervento da parte delle Authority sulle comunicazioni e sulla concorrenza, ma almeno fino ad ora è mancata la volontà politica perché agissero adeguatamente e Telecom ha potuto fare più o meno tutto quello che ha voluto.
Al miniconvegno del MIX di qualche mese fa un importante dirigente di Telecom, tra gli sguardi stupiti e un po' incazzati della platea e degli altri oratori[4], aveva spiegato ai concorrenti come lo scorporo della rete fissa sarebbe ingiusto, tecnicamente difficile e in ultima analisi fermerebbe l'innovazione e farebbe piangere Gesù Bambino.
Certo nessuno ha pensato che ci credesse veramente, però è interessante come in un'estate la posizione ufficiale dell'azienda sia cambiata radicalmente, almeno a parole. Mi sembra improbabile che si siano decisi a scorporare la rete solo perché con il nuovo governo l'authority ha fatto la faccia cattiva, quindi rimane da chiarire questo punto fondamentale.
Naturalmente bisogna vedere quali parti dell'infrastruttura saranno conferite alla nuova azienda e quali resteranno a Telecom: i doppini? Le centrali? La rete di raccolta? Non è un dettaglio da poco, e comunque finché la proprietà rimarrà unica rimane indispensabile un intervento deciso dell'authority.

Sulle velleità di campare come "media company" (cioè come distributore di film e programmi TV assortiti) non mi dilungo. Mi limito a notare che non c'è molto spazio per intermediari a meno che gli utenti siano tecnicamente obbligati a comprare dalla telco che gli vende la connettività. È il sogno proibito di tutte le telco, ma non sembra che in Europa l'avranno vinta."


[1] cioè vendere il traffico voce a un prezzo molto più alto del
traffico dati, nonostante siano quasi la stessa cosa.
http://wikipresidio.jus.unitn.it/drm/index.php/Discriminazione_dei_prezzi
[2] il protocollo per gestire telefonate tramite Internet, non la
vecchia azienda telefonia pubblica:
http://en.wikipedia.org/wiki/Session_Initiation_Protocol
[3] a margine segnalo http://www.regoleperiptv.it/
[4] memorabili le occhiate insofferenti di Paolo Nuti di MCLink.

09 agosto 2006

La sinistra e l'Onu

Su it.politica.sinistra in un articolo intitolato proprio così "La sinistra e l'Onu" l'estensore scrive:

"Gli Usa non possono più far parte dell'ONU: è questa l'unica amara realtà.
Ma i nostri governanti tacciono come pure gli altri. ma siamo diventati tutti nazisti?
e i DS cosa fanno? sono diventati DC? Tutto è lecito per il potere?
Possiamo accettare queste cose? Bisogna che la base alzi la voce e richiami all'ordine chi ci governa.
Sono stai votati co i nostri voti e non con quelli di Isarele o degli Usa.
Vogliamo giustizia e democrazia"

Dunque, per il nostro articolista gli USA non possono far parte dell'Onu e chi non si batte contro la loro esclusione è un nazista.
Ora, in poche righe sono mescolate una serie di "idiozie politiche" che riesce difficile financo capire da quale cominciare.
In primo luogo l'Onu - è ovvio, ma è bene ricordarlo - non è l'unione mondiale degli stati democratici ma riflette l'assetto politico del mondo uscito dalla II Guerra Mondiale. Come tale assetto sia ancora imprescindibile per comprendere quello che accade ancora oggi è provato anche dal fatto che nessuno cerca seriamente di mettere in discussione la sua struttura.
E - purtroppo - non è scritto da nessuna parte che le dittature non possono far parte dell'Onu.
(non si riesce nemmeno a tenerle fuori dalle Olimpiadi)
Ma questa incomprensione/ignoranza non è tipica di una parte della sinistra italiana.
(In questo caso, offro ai miei tre lettori come fatto scontato che l'estensore del post si autocollochi a sinistra nel nostro schieramento politico).
No, quello che mi pare tipico di parte della sinistra italiana è che l'antiamericanismo d'accatto è talmente imperante che si chiede l'esclusione dall'Onu degli Stati Uniti in nome della giustizia e della democrazia. Il nostro interlocutore non è nemmeno sfiorato dall'idea che prima degli Stati Uniti ci siano decine di stati che, in nome di una Onu intesa come organizzazione degli stati democratica, (tutta da costruire) dovrebbero essere immediatamente espulsi.
Che molti di questi stati e governi siano appoggiati dagli Stati Uniti è un altro di quei fatti che non ha nessuna influenza su questo tipo di opinioni.
E' davvero con questa "sinistra" superficiale e carlona, incapace di elaborare un pensiero politico degno di questo nome che dobbiamo convivere e lottare? Abbiamo già perso.

Viene voglia di tirar fuori il vecchio Marx, tra struttura e sovrastruttura, per cercare di spiegare - in forma molto elementare - il rapporto tra forme ideologiche e sistemi di produzione, ma sarebbe probabilmente tempo perso. Forse è meglio provare ad agire come se certa "sinistra" non esistesse e muoversi contro una certa "sinistra" come se non ci fosse un capitale globalizzato.

Taccio per carità di patria (la sinistra appunto) sull'uso grottesco della definizione "nazista".

14 maggio 2006

Decadenza di Usenet

Il primo raduno usenettaro a cui ho partecipato risale a più anni di quanto non mi piaccia ricordare. Questo per sottolineare che quanto sto per dire non ha alcuna base teorica, ma è fondato solo su un'evidenza empirica.
La decadenza di Usenet è ormai inarrestabile - e questi sono i sintomi che fanno presagire una lenta fine, lenta ma fine.
Ti rendi conto della gravità quando:
1. Conosci solo UNA (1) persona nuova, tutti gli altri - un numero che può variare da otto a ottanta - li hai già visti/conosciuti/incrociati in altri raduni e molti di questi sono ormai amici stretti.
2. La persona nuova ti accoglie con "Ti seguivo su i.c.s." un ng che su cui non posti dall'epoca della prima guerra del golfo (e improvvisamente ti rendi conto che non sei più un giovane virgulto - e nemmeno il tuo interlocutore per altro :-D).
3. Si decide di tenere il raduno in un agriturismo: così i bambini stanno all'aria aperta. (I bambini? I BAMBINI?? A un raduno internettaro?)
4. Metà delle persone che partecipano alle quindici del pomeriggio sono ancora sobrie e la metà di queste lo è ancora dopo le 19.
E' stata una bellissima giornata, grazie a tutti.