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17 febbraio 2009

Dedica

Dedico a tutti coloro,  - politici, sindacalisti, blogger, giornalisti, intellettuali, casalinghe and so on - , che oggi non hanno espresso il loro sdegno per il ritorno delle leggi razziste in Italia il terzo canto di Dante. E che l'Inferno sia per loro spaventoso quanto la descrizione del poeta.

Per me si va ne la città dolente,
per me si va ne l'etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.        3

Giustizia mosse il mio alto fattore;
fecemi la divina podestate,
la somma sapïenza e 'l primo amore.        6

Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogne speranza, voi ch'intrate
'.        9

Queste parole di colore oscuro
vid'ïo scritte al sommo d'una porta;
per ch'io: "Maestro, il senso lor m'è duro".        12

Ed elli a me, come persona accorta:
"Qui si convien lasciare ogne sospetto;
ogne viltà convien che qui sia morta.        15

Noi siam venuti al loco ov'i' t' ho detto
che tu vedrai le genti dolorose
c' hanno perduto il ben de l'intelletto".        18

E poi che la sua mano a la mia puose
con lieto volto, ond'io mi confortai,
mi mise dentro a le segrete cose.        21

Quivi sospiri, pianti e alti guai
risonavan per l'aere sanza stelle,
per ch'io al cominciar ne lagrimai.        24

Diverse lingue, orribili favelle,
parole di dolore, accenti d'ira,
voci alte e fioche, e suon di man con elle        27

facevano un tumulto, il qual s'aggira
sempre in quell'aura sanza tempo tinta,
come la rena quando turbo spira.        30

E io ch'avea d'error la testa cinta,
dissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo?
e che gent'è che par nel duol sì vinta?".        33

Ed elli a me: "Questo misero modo
tegnon l'anime triste di coloro
che visser sanza 'nfamia e sanza lodo.        36

Mischiate sono a quel cattivo coro
de li angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé fuoro.        39

Caccianli i ciel per non esser men belli,
né lo profondo inferno li riceve,
ch'alcuna gloria i rei avrebber d'elli".        42

E io: "Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?".
Rispuose: "Dicerolti molto breve.        45

Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che 'nvidïosi son d'ogne altra sorte.        48

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa".        51

E io, che riguardai, vidi una 'nsegna
che girando correva tanto ratta,
che d'ogne posa mi parea indegna;        54

e dietro le venìa sì lunga tratta
di gente, ch'i' non averei creduto
che morte tanta n'avesse disfatta.        57

Poscia ch'io v'ebbi alcun riconosciuto,
vidi e conobbi l'ombra di colui
che fece per viltade il gran rifiuto.        60

Incontanente intesi e certo fui
che questa era la setta d'i cattivi,
a Dio spiacenti e a' nemici sui.        63

Questi sciaurati, che mai non fur vivi,
erano ignudi e stimolati molto
da mosconi e da vespe ch'eran ivi.        66

Elle rigavan lor di sangue il volto,
che, mischiato di lagrime, a' lor piedi
da fastidiosi vermi era ricolto.        69

E poi ch'a riguardar oltre mi diedi,
vidi genti a la riva d'un gran fiume;
per ch'io dissi: "Maestro, or mi concedi        72

ch'i' sappia quali sono, e qual costume
le fa di trapassar parer sì pronte,
com'i' discerno per lo fioco lume".        75

Ed elli a me: "Le cose ti fier conte
quando noi fermerem li nostri passi
su la trista riviera d'Acheronte".        78

Allor con li occhi vergognosi e bassi,
temendo no 'l mio dir li fosse grave,
infino al fiume del parlar mi trassi.        81

Ed ecco verso noi venir per nave
un vecchio, bianco per antico pelo,
gridando: "Guai a voi, anime prave!        84

Non isperate mai veder lo cielo:
i' vegno per menarvi a l'altra riva
ne le tenebre etterne, in caldo e 'n gelo.        87

E tu che se' costì, anima viva,
pàrtiti da cotesti che son morti".
Ma poi che vide ch'io non mi partiva,        90

disse: "Per altra via, per altri porti
verrai a piaggia, non qui, per passare:
più lieve legno convien che ti porti".        93

E 'l duca lui: "Caron, non ti crucciare:
vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare
".        96

Quinci fuor quete le lanose gote
al nocchier de la livida palude,
che 'ntorno a li occhi avea di fiamme rote.        99

Ma quell'anime, ch'eran lasse e nude,
cangiar colore e dibattero i denti,
ratto che 'nteser le parole crude.        102

Bestemmiavano Dio e lor parenti,
l'umana spezie e 'l loco e 'l tempo e 'l seme
di lor semenza e di lor nascimenti.        105

Poi si ritrasser tutte quante insieme,
forte piangendo, a la riva malvagia
ch'attende ciascun uom che Dio non teme.        108

Caron dimonio, con occhi di bragia
loro accennando, tutte le raccoglie;
batte col remo qualunque s'adagia.
        111

Come d'autunno si levan le foglie
l'una appresso de l'altra, fin che 'l ramo
vede a la terra tutte le sue spoglie,        114

similemente il mal seme d'Adamo
gittansi di quel lito ad una ad una,
per cenni come augel per suo richiamo.        117

Così sen vanno su per l'onda bruna,
e avanti che sien di là discese,
anche di qua nuova schiera s'auna.        120

"Figliuol mio", disse 'l maestro cortese,
"quelli che muoion ne l'ira di Dio
tutti convegnon qui d'ogne paese;        123

e pronti sono a trapassar lo rio,
ché la divina giustizia li sprona,

sì che la tema si volve in disio.        126

Quinci non passa mai anima buona;
e però, se Caron di te si lagna,
ben puoi sapere omai che 'l suo dir suona".        129

Finito questo, la buia campagna
tremò sì forte, che de lo spavento
la mente di sudore ancor mi bagna.        132

La terra lagrimosa diede vento,
che balenò una luce vermiglia
la qual mi vinse ciascun sentimento;        135

e caddi come l'uom cui sonno piglia.

16 gennaio 2009

Un paio di conti

Da leggere l'ultimo articolo di Mastroviti dal titolo Parole in libertà.

14 gennaio 2009

Hamas e i luoghi comuni

E' un blog che vi consiglio di seguire, quello di Giovanni Fontana. Lucido ma appassionato, coinvolto ma sereno, intelligente e sensibile.
Cominciate da questo post Troppi luoghi comuni su Hamas.

06 novembre 2008

Obama presidente

Che tifavo Clinton non è un mistero per i tre lettori di questo blog. Tifavo Clinton per una serie di ragioni, ma quella più importante - come spesso accade - è quella sbagliata; tifavo Clinton perché ritenevo - sbagliando - che Obama non potesse vincere. E invece gli statunitensi mi hanno stupito ancora; quando decidono di cambiare - hanno fatto la rivoluzione prima dei francesi, non dimentichiamolo - lo fanno radicalmente, passando da un petroliere wasp analfabeta a un mezzosangue laureato a Harvard.

Ma cosa significasse questo cambiamento non l'avevo chiaro, per nulla. L'ho capito stamani, davanti a una scuola materna della periferia bolognese, vedendo due bimbi neri; due bimbi neri che da oggi guardando la televisione vedranno che l'uomo più potente della terra è nero. 

12 settembre 2008

Bologna news

Che bello sapere che il sindaco di Bologna(1) partecipa a una tavola rotonda sul federalismo alla festa dei giovani di An con Alemanno e Flavio Tosi.



(1) con un ufficio stampa estremamente attento alle problematiche della rete.

05 settembre 2008

Uriel, al solito

Chiaro, sintetico, condivisibile fin nelle conclusioni: coordinate temporali.

17 luglio 2008

Una modesta proposta

Ma se la prossima volta, sperando che sia molto, molto, molto presto, invece di andare a votare estraessimo a sorte tra i cittadini italiani maggiorenni iscritti nelle liste elettorali tutti i deputati, tutti i senatori, tutti i presidenti di regione, di provincia e tutti i sindaci e i consigli comunali delle città con più di cinquantamila abitanti, in numero pari uomini e donne?

E Brunetta? quale diavolo l'ha punto? Oppure visto il livello di analisi politica possiamo supporre che sia stato cornificato da un dipendente della pubblica amministrazione?

03 luglio 2008

La lettera di Umberto Eco

da Repubblica
Umberto Eco ha inviato questa lettera a Furio Colombo, Paolo Flores d'Arcais, Pancho Pardi, promotori della manifestazione dell'8 luglio in Piazza Navona.


"Cari Amici,
mentre esprimo la mia solidarietà per la vostra manifestazione, vorrei che essa servisse a ricordare a tutti due punti che si è sovente tentati di dimenticare:

1) Democrazia non significa che la maggioranza ha ragione. Significa che la maggioranza ha il diritto di governare.

2) Democrazia non significa pertanto che la minoranza ha torto. Significa che, mentre rispetta il governo della maggioranza, essa si esprime a voce alta ogni volta che pensa che la maggioranza abbia torto (o addirittura faccia cose contrarie alla legge, alla morale e ai principi stessi della democrazia), e deve farlo sempre e con la massima energia perché questo è il mandato che ha ricevuto dai cittadini. Quando la maggioranza sostiene di aver sempre ragione e la minoranza non osa reagire, allora è in pericolo la democrazia."

hat tip: rosalucsemburg

24 giugno 2008

Obama

Qualche spunto interessante di riflessione viene da noisefromamerica: Dove va la sinistra, negli Usa e in Italia. (Qui non si è ancora elaborato il lutto per la Clinton, sia chiaro)

12 giugno 2008

Gay Pride!

Il post di Uriel mi ricorda che il 28 giugno a Bologna c'è il Gay Pride nazionale.
Chi viene?

16 maggio 2008

Rom, extracomunitari, emergenze, and so on

Sento e leggo molti commenti scandalizzati. E' colpa della Lega, è colpa del nano, di Alemanno, del bombardamento mediatico, dell'incertezza per il futuro, della paura del diverso, della camorra, della violenza, della percezione dell'insicurezza, tutte opinioni legittime e anche fondate. Ma.
C'è un ma.
Ed è che un italiano su due è fascista.
E una controprova è data dal fatto che, sinistra o no, nessuno trova aggregazione su temi come: uguaglianza, della giustizia sociale, welfare, progresso civile.
Non esiste più in Italia lo spazio politico. E non intendo dire che non esiste uno spazio politico per la sinistra, ma che non esiste più la polis.
Uno stato che tollera - che incita ai - i pogrom è uno stato che non ha diritto all'esistenza.



14 marzo 2008

Regole, ruoli

Di regola, i partiti si presentano alle elezioni per vincerle, gli uni contro gli altri. E' politicamente così banale che non mi sognerei mai di sostenerla come ipotesi.

In Italia l'attuale legge elettorale fa prevedere un risultato che non consentirà a nessuno dei due schieramenti di avere i numeri per prevalere.

Anche per questo, ma non solo, il timore di molti è la cosiddetta "grande intesa" tra PD e PdL, intesa che punterebbe in primo luogo a far fuori i partiti minori con il voto e in secondo luogo ad accordarsi, ad elezioni avvenute, per governare.

Una delle tattiche di questa intesa sarebbe una sorta di teatrino elettorale nel quale Berlusconi dice la solita fesseria e tutti gli vanno dietro con commenti esecrandi, e ne ho parlato nel post precedente.

Un'altra mossa potrebbe essere quella della contiguità dei programmi, o meglio delle parole d'ordine, degli slogan, che i programmi sono ben diversi. Non a caso Berlusconi ha fatto la sceneggiata di strappare quello del PD, sostenendo che dopo il voto non l'avrebbero mantenuto. (il che significa che qualcosa di buono c'è in quel programma, se l'unica cosa che gli è venuta in mente di dire è che sarebbe stato disatteso).
Così come Berlusconi ha promesso qualche anno fa un milione di posti lavoro questa volta Veltroni rilancia con "almeno mille euro a precario".

Ora, la grande intesa non è qualcosa dovuta esclusivamente a un risultato elettorale incerto, che non consente a nessuna delle due coalizioni di prevalere, ma è una necessità dettata dalla politica. Non è possibile governare un paese CONTRO l'espressione popolare di una larga fetta di cittadini. Ci piaccia o no, una marea di italiani (lascio il compito di quantificare quanti a coloro che sono preposti) voterà PdL.
Lo voterà con Ciarrapico, con l'erede Savoia, con le veline prestate alla politica, con Dell'Utri.

Una buona parte di italiani voterà un partito mafioso, corrotto, fascista.

Cosa vogliamo fare? Ora, possiamo fare alcune cose:

1. Non votare, sputare con disprezzo sulle masse, utilizzare l'equivalente intellettuale del "signora mia, sono tutti uguali, tutti ladri". E guardare con un sardonico sorriso compiaciuto coloro che come noi si astengono dal voto, riconoscendoci a vicenda come esponenti dell'elite intellettuale del paese.

2. Votare per un partito minore, immolando il voto nel nome dell'ideale e di una visione romantica (nel senso filosofico del termine) di come vorremmo fosse il mondo invece di com'è.

3. Decidere di agire tenendo conto di necessità concrete (e qui ognuno prende la decisione che ritiene più coerente).

4. Dichiarare chiusa la partita democratica e prepararsi alla guerra civile.

Eh, si. Perchè qui non stiamo ragionando solo di Berlusconi e Veltroni. E di grandi inciuci, o larghe intese, and so on.

Stiamo parlando del fatto che una persona su due che incontriamo per strada, che lavora con noi, che ci serve il cappuccino al bar, che ci cura i calli o che ci tiene i figli vota per un partito mafioso, corrotto, fascista.

Perchè questo post si intitola Regole, ruoli?

Perchè in una situazione in cui sia le regole che i ruoli sembrano (e sono) confusi, in cui il gioco delle parti sembra più il risultato di una confusione mentale che il gioco freddo dei cinici componenti di una casta (magari fossero così intelligenti e lucidi da gestire una commedia del genere!) è necessario, secondo me, cominciare a rispettare le une e gli altri.

Ora, il sistema politico democratico (non sempre, non ovunque, ma abbastanza spesso da essere un dato di fatto e non un'ipotesi teorica) si basa sulla competizione elettorale che vede contrapposti più partiti. I partiti possono essere istituzioni che lavorano anche nell'intervallo tra un'elezione e un'altra - come accade nella maggior parte dei paesi europei, o organismi molto più "leggeri", ma anche molto più influenzabili dal potere economico, come accade negli Stati Uniti.

Gli elettori, un mondo dove regole e ruoli sono rispettati, decidono di votare in base alle loro personali inclinazioni unite alla valutazione dei programmi elettorali.

20 febbraio 2008

Futuri ministri

Emma Bonino ministro del governo Veltroni in caso di vittoria del Pd alle elezioni e la garanzia di 9 parlamentari "a vostra scelta". Questi alcuni dei punti della proposta che Goffredo Bettini ha sottoposto al partito di Marco Pannella, nell'incontro di oggi. Da repubblica.
Ministro degli Esteri mi auguro.
E speriamo che Emma non faccia come Celestino V.

06 febbraio 2008

Vattimo, la fiera del libro e lo squallore

I link di oggi portano a letturalenta, con antisemitismo a sinistra, a danzasull'acqua con Fiera del libro, a rosalucsemburg con Escher e il demone israello e a .mau. Fiera del libro, Israele ed Egitto.

Buona giornata, se trovo altri interventi interessanti non mancherò di aggiornare.

ecco qui l'aggiornamento: uriel, La fira dàl lèbbér

03 gennaio 2008

Il rimbalzo del gatto morto

Così si chiama in gergo borsistico un rimbalzo (salita) dei titoli o degli indici in un trend al ribasso. Insomma, una salita-bufala, che precede immediatamente una rovinosa discesa. E mi pare che la situazione italiana possa essere in qualche modo esemplificata così: rimbalzo del gatto morto.

E' vero, il confronto con ciò che accade in Europa sembra inaccettabile.

Appena fuori dai nostri confini una coppia riconosciuta non è necessariamente formata da persone di sesso diverso.

Appena fuori dai nostri confini non si insegna religione a scuola.

Appena fuori dai nostri confini l'inseminazione artificiale non è un'ignobile e oscena tortura legalizzata.

Appena fuori dai nostri confini il papa finisce - quando ci finisce - a pagina quarantotto di qualunque giornale. Serio e non.

Appena fuori dai nostri confini non esistono comitati di bioetica con il parroco di quartiere.

Appunto. Appena fuori dai nostri confini.

E' vero, la maggior parte di noi ci sta dentro, a quei confini.

Ma non vi sembrano gli ultimi sussulti? A me pare di sentirla tangibile la paura di morire (politicamente e socialmente) che ha gente come la Binetti. Ogni latrato fondamentalista che viene sparato sui giornali e sulle televisioni trasuda di panico. Più si sentono vicini alla fine, e più cercano accanitamente di combattere. Combattono per la sopravvivenza. E perderanno.

E buon anno commerciale a tutti.

05 dicembre 2007

Bologna

Mi è già capitato di parlare di Grillini e per questo vi mando a leggere il post di letturalenta sulle news politiche bolognesi. Inutile aggiungere che sono completamente d'accordo con lui.
Potrei anche fare campagna elettorale per Grillini, e questo l'ho pensato prima di aver letto qui.