03 gennaio 2008

Il rimbalzo del gatto morto

Così si chiama in gergo borsistico un rimbalzo (salita) dei titoli o degli indici in un trend al ribasso. Insomma, una salita-bufala, che precede immediatamente una rovinosa discesa. E mi pare che la situazione italiana possa essere in qualche modo esemplificata così: rimbalzo del gatto morto.

E' vero, il confronto con ciò che accade in Europa sembra inaccettabile.

Appena fuori dai nostri confini una coppia riconosciuta non è necessariamente formata da persone di sesso diverso.

Appena fuori dai nostri confini non si insegna religione a scuola.

Appena fuori dai nostri confini l'inseminazione artificiale non è un'ignobile e oscena tortura legalizzata.

Appena fuori dai nostri confini il papa finisce - quando ci finisce - a pagina quarantotto di qualunque giornale. Serio e non.

Appena fuori dai nostri confini non esistono comitati di bioetica con il parroco di quartiere.

Appunto. Appena fuori dai nostri confini.

E' vero, la maggior parte di noi ci sta dentro, a quei confini.

Ma non vi sembrano gli ultimi sussulti? A me pare di sentirla tangibile la paura di morire (politicamente e socialmente) che ha gente come la Binetti. Ogni latrato fondamentalista che viene sparato sui giornali e sulle televisioni trasuda di panico. Più si sentono vicini alla fine, e più cercano accanitamente di combattere. Combattono per la sopravvivenza. E perderanno.

E buon anno commerciale a tutti.

7 commenti:

Paola ha detto...

Sperèm.
A ogni buon conto, mi sposto appena fuori dai nostri confini, così, per vedere l'effetto che fa.

Anonimo ha detto...

Perderanno. Devono perdere. Perderanno soprattutto se si sgonfierà la "guerra al Terrore" e se non sarà più utile a gaglioffi tipo Marcello Pera, Giuliano Ferrar, la Binetti ecc. agitare il vessillo della Crociata Cattolica per richiamare il consenso del "Popolo Bue". Però deve anche esserci una riforma elettorale (con sistema tedesco, francese, spagnolo o longobardo che sia) che torni a selezionare i candidati! Basta con un numero di deputati teocom teodem ecc che non rispecchia la percentuale (bassissima) dei cattolici bigotti presenti nel Paese. A più di metà dei cattolici questo Papa non piace. Diciamolo una volta per tutte...
Oldenburg

Taz70 ha detto...

Speriamo, speriamo, speriamo.

Uriel ha detto...

Il mondo industrializzato e sviluppato e' tendenzialmente anglosassone. La Spagna sta crescendo economicamente perche' sta abbandonando il modello culturale cattolico. la Francia, che si sta riavvicinando, e' in declino.

Dove c'e' cattolicesimo c'e' solo poverta'.

Il declino economico attuale si spiega semplicemente con il ritorno della "cultura cattolica" in auge.

Non esistono paesi cattolici E ricchi. Esistono paesi ex cattolici e ricchi.

Uriel

Anonimo ha detto...

Sì, anche a me sembrano gli ultimi colpi di coda del mostro. E tutto il casino che ultimamente sta facendo Allah mi pare più o meno la stessa cosa.

maus ha detto...

@uriel: si tratta di coerenza, per i cattolici la ricchezza è il male...

morissero di fame e non rompessero i coglioni.

Uriel ha detto...

@uriel: si tratta di coerenza, per i cattolici la ricchezza è il male...
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Maus, questo non e' il problema, dal mio punto di vista. I meno stupidi di loro lo sanno bene.

Possiamo fare due ipotesi: la chiesa trasforma l'italia in uno stato confessionale, la chiesa vive in uno stato laico di molto ridimensionata.

Se la chiesa trasformasse l'Italia in uno stato confessionale, il risultato sarebbe il declino economico. Nessuna nazione cattolica e' mai stata ricca mentre il potere spirituale prevaleva su quello temporale.

Ma quando sei povero, subisci inevitabilmente l'invasione culturale delle culture dei paesi piu' ricchi. Morale: se l'italia divenisse un paese cattolico, entro breve sarebbe colonizzata dalla cultura anglosassone ancora di piu', o da quella nascente confuciana o altro. Ma quelli sono avversari che non dividono la torta. Il dominio dell'italia equivale a creare un'enclave destinata a scomparire in tempi neanche tanto brevi.

Oppure, la chiesa prova a vivere in un paese laico, cosa che perlomeno le permetterebbe di sopravvivere. Ma non sarebbe prevalente, cioe' non piu' "cattolica".

In definitiva, credo che l'errore sia avvenuto qualche millennio fa, quando si e' avuta la presunzione di chiamarsi "cattolici". All'epoca si trattava di ignoranza, visto che si pensava che non esistesse nient'altro.

Oggi e' mero provincialismo.

E' un nemico che non ha bisogno di venire combattuto, si distrugge benissimo da se'. Anzi, poiche' in politica gli alleati li rendono piu' deboli mentre i nemici li rendono piu' forti, personalmente ignorarli e' la cosa migliore.

Uriel