07 ottobre 2008
Traffico di schiavi
02 ottobre 2008
Peculiarità italiane
14 maggio 2008
Emergenza rom
"60 delle 67 organizzazioni del malaffare italiano sono infatti presenti nella regione dell’Urbe.
Parola dell’Osservatorio tecnico scientifico per la sicurezza e la legalità del Lazio che, per bocca del suo presidente, Enzo Ciconte, ha reso nota la mappatura integrale della criminalità laziale. E la fotografia non è per niente incoraggiante: nella regione sono attualmente “in attività” circa 300 mafiosi suddivisi appunto in una sessantina di “cosche”: venticinque fanno capo a ‘Ndrangheta, diciassette alla Camorra, quattordici a Cosa Nostra e due alla Sacra Corona Unita. Ne restano fuori una manciata, sotto la guida di vari clan isolani.
E Roma, naturalmente, la fa da padrona, con sei gruppi a dominare la scena: secondo la mappa dei grandi clan criminali all’interno della Capitale, la suddivisione è rigorosamente per zone. Al Flaminio operano 5 ‘ndrine (Morabito, Bruzzaniti, Palamara, Speranza e Scriva) a S. Basilio la ‘ndrina Sergi-Marando, ad Ostia c’è la Camorra e Cosa Nostra, a Sud-est la Camorra del clan Senese a Ciampino e Centocelle, i ben conosciuti Casamonica all’Appio, Tuscolano, alla Borghesiana il clan Ierinò.Restano in second’ordine, ma sono comunque in ascesa, la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli, il settore turistico, la ristorazione e la sanità."
Non c'è dubbio, a Roma urge un "commissario per i Rom"
13 maggio 2008
Il problema degli extracomunitari
Questa, per esempio; oppure questa; o magari anche articoli così o anche cose un po' più surreali, ma anche più quotidiane, come questa o quella vicina.
Ma - che ve lo dico a fare? L'emergenza sono gli extracomunitari. (no, non i rumeni, loro sono comunitari.)
Italia, maggio 2008
Il fatturato fa conquistare alla mafia i primi posti nell'economia italiana.
Così, mettendo insieme al volo un paio di cose.
Renato Schifani
"Nel 1979 Schifani è stato tra i fondatori (con una quota del 3%, pari ad un milione e mezzo di lire) della società Siculabrokers, nella quale ha anche assunto il ruolo di amministratore. Tra i soci di questa società, vi erano l'ex ministro degli Affari regionali Enrico La Loggia, Benny D'Agostino, Giuseppe Lombardo e Nino Mandalà: Benny D'Agostino - all'epoca dei fatti un imprenditore incensurato facente parte di una nota famiglia impegnata nella costruzione di porti e banchine in tutta la Sicilia - nel 1997 fu arrestato con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e successivamente condannato; Mandalà, che nel 1980 era incensurato e svolgeva l'attività di rivenditore di carburanti, è stato arrestano nel 1998 per mafia, successivamente anch'egli condannato è stato definito dai giudici il capocosca di Villabate; Lombardo è stato presidente e consigliere delegato della società di recupero crediti Satris della quale erano soci i discussi esattori ed uomini d'onore della "famiglia" di Salemi Nino e Ignazio Salvo, arrestati da Giovanni Falcone nel 1984. Nel dicembre del 1980, un anno e mezzo dopo esservi entrato, Schifani ha poi liquidato la propria quota uscendo dalla società.
Nel 1992 Schifani insieme all'avvocato Antonino Garofalo è stato socio fondatore di Gms (una società di recupero crediti). Garofalo è stato arrestato nel 1997 e rinviato a giudizio per usura ed estorsione. Schifani tuttavia non è stato coinvolto nella vicenda."
In sintesi, su cinque soci che ha avuto Schifani in due diverse società quattro sono stati condannati per reati connessi all'associazione mafiosa.Non male.
Conosco donne che hanno sbagliato due mariti su due, ma quattro soci su cinque...
17 aprile 2008
17.063.874
Che l'ultima dichiarazione della campagna elettorale (Mangano è un eroe) ben spiega il successo in Sicilia e in Lombardia.
Palermo guadagna e Milano ricicla.