Leggete questo articolo del messaggero.
Ad un certo punto l'articolista scrive:
"I nomadi chiedono il risarcimento danni dopo la sommossa. Una ventina di persone, tutte appartenenti a nuclei familiari di etnia Rom, hanno sostato e protestato questa mattina davanti al Municipio di Alba Adriatica. I nomadi, che volevano incontrare il sindaco, hanno chiesto l'intervento economico del Comune a risarcimento dei danni subiti dopo la sommossa, animata da oltre 200 cittadini, all'indomani della morte dell'imprenditore vittima di pestaggio da parte di tre giovani zingari. Sostenendo di non essere coinvolti nell'accaduto, alcuni manifestanti hanno rivolto un appello alle forze dell'ordine che, a loro parere, hanno il dovere di proteggere la comunità rom da eventuali aggressioni. "
Vi invito a riflettere su "a loro parere", quasi che difendere un campo rom da un pogrom non sia tra i compiti delle forse dell'ordine.
Per altro, è interessante notare come il nesso tra videopoker e rissa venga praticamente sottaciuto.
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12 novembre 2009
23 dicembre 2008
Ritorni
1. Ma perchè diamine si continua a parlare di vittoria del monoteismo quando più di metà della popolazione mondiale è tranquillamente politeista?
2. Ida Magli è una vecchia razzista rincoglionita. (hat tip: rosalux).
3. leggetevi letturalenta su sacconi.
2. Ida Magli è una vecchia razzista rincoglionita. (hat tip: rosalux).
3. leggetevi letturalenta su sacconi.
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04 luglio 2008
La proposta di Maroni

Dal blog di letturalenta rubo questa immagine che esprime in senso compiuto la mia opinione intorno alla proposta di schedare le impronte dei bambini Rom.
08 giugno 2008
Italia, giugno 2008
Da letturalenta:
«Il primo atto ufficiale del commissario per i rom di Milano è proprio il monitoraggio della famiglia Bezzecchi, Rogoredo, Milano. “Sono arrivati alle cinque e mezzo - racconta Giorgio - hanno circondato il campo, lo hanno illuminato, sono venuti casa per casa, roulotte per roulotte, ci hanno svegliato, ci hanno fatto uscire, hanno fotografato le case e poi i nostri documenti. Hanno finito intorno alle sette e mezzo."
«Il primo atto ufficiale del commissario per i rom di Milano è proprio il monitoraggio della famiglia Bezzecchi, Rogoredo, Milano. “Sono arrivati alle cinque e mezzo - racconta Giorgio - hanno circondato il campo, lo hanno illuminato, sono venuti casa per casa, roulotte per roulotte, ci hanno svegliato, ci hanno fatto uscire, hanno fotografato le case e poi i nostri documenti. Hanno finito intorno alle sette e mezzo."
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14 maggio 2008
07 aprile 2007
I puntini sulle C
In Della grammatologia Derrida sostiene che il compito della grammatologia, ("gramma" è il termine greco che significa lettera scritta dell’alfabeto) è quello di comprendere il linguaggio a partire dal modello della scrittura, e non da quello della parola; questo anche perché la scrittura rende disponibile il testo al di fuori del contesto originario nel quale fu prodotto e consente di leggerlo nel tempo. Ed è a questo punto che Derrida introduce uno dei suoi concetti-cardine, il concetto di différance, che ha un duplice significato: da un lato sottolinea la differenza tra il testo e l’autore, tra i quali è sempre presente uno “scarto”, una distanza, ed è proprio questa distanza che consente interpretazioni diverse dello stesso testo; dall’altro la différance rimanda al “differimento”, alla distanza temporale, allo “scarto”, questa volta tra il lettore e il testo.
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06 aprile 2007
Atrocità
Ci sono mattine in cui la realtà decide di prenderti a calci nello stomaco.
E lo fa con metodo e con ferocia insieme.
E si resta attoniti, cercando di soffocare i conati di vomito.
No, non per il tabù della carne umana, ma per il dolore che traspare da ogni parola, da ogni vita.
Accompagnato dalla sorda consapevolezza che la rabbia è inutile.
E dalla vergogna per l'inanità.
Rovinatevi la giornata anche voi:
Pigmei in fuga dai cannibali. Siamo cibo per i ribelli
E mi raccomando, preparatevi a dire ai vostri nipoti che vi siete indignati moltissimo.
Hat tip: rosalux (anche se a essere sincera non so quanto le sono grata per la segnalazione)
E lo fa con metodo e con ferocia insieme.
E si resta attoniti, cercando di soffocare i conati di vomito.
No, non per il tabù della carne umana, ma per il dolore che traspare da ogni parola, da ogni vita.
Accompagnato dalla sorda consapevolezza che la rabbia è inutile.
E dalla vergogna per l'inanità.
Rovinatevi la giornata anche voi:
Pigmei in fuga dai cannibali. Siamo cibo per i ribelli
E mi raccomando, preparatevi a dire ai vostri nipoti che vi siete indignati moltissimo.
Hat tip: rosalux (anche se a essere sincera non so quanto le sono grata per la segnalazione)
09 marzo 2007
Kilombo
Leggo abitualmente il blog di Francesco Costa, e sono spesso d'accordo con quello che scrive. Non ho linkato, per pigrizia, il suo post sull'otto marzo, e quindi lo faccio ora.
Ma quello che scrive sul premio che la IADL vuole assegnare a Kilombo non mi pare condivisibile; Francesco dice che quello che ha trovato in rete sulla IADL è poco, ma non lo trova antisemita. Sbaglia, e l'errore sembra tanto più rilevante perchè viene da una persona avvezza a farne pochi; continua dicendo che non si può imputare a un'associazione le posizioni di qualcuno dei suoi membri: è vero fino a un certo punto. Se le associazioni accettano dai loro membri - per quanto poco rappresentativi - posizioni che sono in contrasto con la loro politica poi devono assumersene le responsabilità; se non ne prendono le distanze allora noi tutti dobbiamo tenerne conto. (la CGIL ha ben preso le distanze, e non da ora, dal terrorismo.)
Passiamo quindi a parlare direttamente del problema: premio si o premio no.
Per quel che mi riguarda la risposta è: Kilombo deve rifiutare il premio, a costo di apparire intollerante.
E' ora di rivalutare l'intolleranza, non è sempre e comunque un valore negativo. Anzi. Sono spesso intollerante, e mi par d'esserlo troppo poco.
Sono intollerante nei confronti del razzismo aperto, quello volgare e becero di cui tutti abbiamo fatto esperienza nei bar o sugli autobus.
Sono intollerante nei confronti del razzismo che non si riconosce, spesso mascherato da paternalismo buonista.
Sono intollerante nei confronti della dittatura della libertà di espressione, che troppo spesso diviene il tabù al quale dobbiamo sottostare per un malinteso senso di "civiltà".
Sono perfettamente consapevole che per moltissimi uomini "le donne sono tutte troie". Non mi interessa, possono continuare a pensarlo, ma dobbiamo togliere loro gli spazi per "dirlo".
Ecco, la mia speranza è che Kilombo resti uno spazio in cui certe cose non si possono dire.
Che i razzisti scompaiano mi par risultato arduo da raggiungere, mi limito ad auspicare che ci siano degli spazi in cui non sia loro consentito parlare.
In breve, quello che penso è questo: se Kilombo vuole rimanere uno spazio credibile per la discussione a sinistra deve rifiutare il premio.
Ma quello che scrive sul premio che la IADL vuole assegnare a Kilombo non mi pare condivisibile; Francesco dice che quello che ha trovato in rete sulla IADL è poco, ma non lo trova antisemita. Sbaglia, e l'errore sembra tanto più rilevante perchè viene da una persona avvezza a farne pochi; continua dicendo che non si può imputare a un'associazione le posizioni di qualcuno dei suoi membri: è vero fino a un certo punto. Se le associazioni accettano dai loro membri - per quanto poco rappresentativi - posizioni che sono in contrasto con la loro politica poi devono assumersene le responsabilità; se non ne prendono le distanze allora noi tutti dobbiamo tenerne conto. (la CGIL ha ben preso le distanze, e non da ora, dal terrorismo.)
Passiamo quindi a parlare direttamente del problema: premio si o premio no.
Per quel che mi riguarda la risposta è: Kilombo deve rifiutare il premio, a costo di apparire intollerante.
E' ora di rivalutare l'intolleranza, non è sempre e comunque un valore negativo. Anzi. Sono spesso intollerante, e mi par d'esserlo troppo poco.
Sono intollerante nei confronti del razzismo aperto, quello volgare e becero di cui tutti abbiamo fatto esperienza nei bar o sugli autobus.
Sono intollerante nei confronti del razzismo che non si riconosce, spesso mascherato da paternalismo buonista.
Sono intollerante nei confronti della dittatura della libertà di espressione, che troppo spesso diviene il tabù al quale dobbiamo sottostare per un malinteso senso di "civiltà".
Sono perfettamente consapevole che per moltissimi uomini "le donne sono tutte troie". Non mi interessa, possono continuare a pensarlo, ma dobbiamo togliere loro gli spazi per "dirlo".
Ecco, la mia speranza è che Kilombo resti uno spazio in cui certe cose non si possono dire.
Che i razzisti scompaiano mi par risultato arduo da raggiungere, mi limito ad auspicare che ci siano degli spazi in cui non sia loro consentito parlare.
In breve, quello che penso è questo: se Kilombo vuole rimanere uno spazio credibile per la discussione a sinistra deve rifiutare il premio.
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12 febbraio 2007
Ariel Toaff/2
La vicenda Toaff non è facilissima da seguire. Fortunatamente lo fa per noi tonibaruch in una serie di post che vi linko in ordine cronologico:
Cin cin
Ebrei buoni ebrei cattivi ebrei scemi
Guida alla lettura di "Pasque di sangue" (una raccolta esaustiva di recensioni al libro)
Somari carichi di libri (con un logo da scaricare liberamente).
Buona lettura
Cin cin
Ebrei buoni ebrei cattivi ebrei scemi
Guida alla lettura di "Pasque di sangue" (una raccolta esaustiva di recensioni al libro)
Somari carichi di libri (con un logo da scaricare liberamente).
Buona lettura
08 febbraio 2007
Ariel Toaff
Ne sentiremo parlare sempre più nei prossimi giorni; ma dubito di poter leggere o sentire un intervento più lucido e chiaro di quello scritto da rosalucsemburg dal titolo:
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26 gennaio 2007
Linguaggio e nausea
Spero di non essere la sola a fare caso a certe espressioni. Lo spero davvero, perché quando l'altra sera ho sentito al TG1 che c'era stata un'operazione militare in una zona dell'Afghanistan "infestata" dai talebani l'attacco di nausea è stato immediato.
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06 novembre 2006
Un silenzio sporco
Sul blog un fine occhio sul mondo leggo la notizia che la casa di due ragazze omosessuali a Brescia è stata devastata:
"Lunedì 24 ottobre la casa che una giovane ragazza lesbica divide con la sua compagna a Mazzano, Brescia, paesotto di nemmeno diecimila abitanti qui accanto, viene forzata e messa sottosopra, svastiche sui muri e sulla porta, qualcuno piscia sul letto. Soldi che erano in bella mostra non sono stati toccati, lo scopo dell'effrazione è chiaro."
Il resto, una seduta in consiglio comunale in cui il sindaco diessino vota contro un ordina del giorno sui Pacs, i carabinieri del luogo che non vogliono accettare nella denuncia le parole "lesbica" e "omosessualità", più altre piacevolezze del genere potete leggerle direttamente sul blog, in un bel post dal titolo Questa città dai silenzi organizzati.
Sul sito dell'arcigay di Brescia potete trovare invece il testo dell'interrogazione parlamentare sull'accaduto
"Lunedì 24 ottobre la casa che una giovane ragazza lesbica divide con la sua compagna a Mazzano, Brescia, paesotto di nemmeno diecimila abitanti qui accanto, viene forzata e messa sottosopra, svastiche sui muri e sulla porta, qualcuno piscia sul letto. Soldi che erano in bella mostra non sono stati toccati, lo scopo dell'effrazione è chiaro."
Il resto, una seduta in consiglio comunale in cui il sindaco diessino vota contro un ordina del giorno sui Pacs, i carabinieri del luogo che non vogliono accettare nella denuncia le parole "lesbica" e "omosessualità", più altre piacevolezze del genere potete leggerle direttamente sul blog, in un bel post dal titolo Questa città dai silenzi organizzati.
Sul sito dell'arcigay di Brescia potete trovare invece il testo dell'interrogazione parlamentare sull'accaduto
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02 novembre 2006
Razzismi
Si, al plurale. Perché il razzismo non è uno, e a volte non è nemmeno immediatamente riconoscibile. Quanti si rendono conto che l’idea del “buon selvaggio” nasconde un’immagine razzista? Non a caso uno dei numi ideologici di riferimento è Rousseau, un illuminista - se proprio vogliamo definirlo così – solo per ragioni cronologiche, o quantomeno sui generis.
A mio modo di vedere, ritenere che esista l’icona del nativo rovinato dal contatto con la cultura occidentale è altrettanto razzista quanto ritenere che coloro che appartengono a culture diverse siano di default “inferiori”.
Naturalmente questi sono esempi limite, nella pratica ci sono infinite sfumature di situazioni e di comportamenti.
Come giudichereste voi chi, in nome della “Giustizia”, del “Bene” ecc..., pretendesse di vagliare il comportamento di un altro, giudicandolo e condannandolo, per di più, sulla base dei valori della _sua_ cultura?
Insomma, è razzista un occidentale cattolico che non solo pretende di conoscere meglio di un bramino l’induismo, ma che in virtù di questa pretesa migliore conoscenza voglia addirittura imporgli il rispetto dei canoni di comportamento della sua religione?
Secondo me, si.
Ed è razzista un occidentale cattolico che – in virtù dello stesso ragionamento - sostiene che un imam non rispetta l’islamismo e lo richiama all’ordine?
Il corollario, sarebbe divertente se non fosse squallido, è che si rimprovera all’imam di fare in occidente cose che non farebbe a casa sua.
Nella migliore tradizione leghista del “qui fanno i loro porci comodi, ma a casa loro gli tagliano la testa se ci provano”; insomma, per l’occidentale cattolico di cui sopra, i musulmani sono, nella migliore delle ipotesi, ospiti da educare perché non reggono l’impatto con la decadente civiltà occidentale.
Raramente ho avuto occasione di sperimentare un razzismo altrettanto becero.
A mio modo di vedere, ritenere che esista l’icona del nativo rovinato dal contatto con la cultura occidentale è altrettanto razzista quanto ritenere che coloro che appartengono a culture diverse siano di default “inferiori”.
Naturalmente questi sono esempi limite, nella pratica ci sono infinite sfumature di situazioni e di comportamenti.
Come giudichereste voi chi, in nome della “Giustizia”, del “Bene” ecc..., pretendesse di vagliare il comportamento di un altro, giudicandolo e condannandolo, per di più, sulla base dei valori della _sua_ cultura?
Insomma, è razzista un occidentale cattolico che non solo pretende di conoscere meglio di un bramino l’induismo, ma che in virtù di questa pretesa migliore conoscenza voglia addirittura imporgli il rispetto dei canoni di comportamento della sua religione?
Secondo me, si.
Ed è razzista un occidentale cattolico che – in virtù dello stesso ragionamento - sostiene che un imam non rispetta l’islamismo e lo richiama all’ordine?
Il corollario, sarebbe divertente se non fosse squallido, è che si rimprovera all’imam di fare in occidente cose che non farebbe a casa sua.
Nella migliore tradizione leghista del “qui fanno i loro porci comodi, ma a casa loro gli tagliano la testa se ci provano”; insomma, per l’occidentale cattolico di cui sopra, i musulmani sono, nella migliore delle ipotesi, ospiti da educare perché non reggono l’impatto con la decadente civiltà occidentale.
Raramente ho avuto occasione di sperimentare un razzismo altrettanto becero.
27 ottobre 2006
Rientri
Dopo mesi rosalucsemburg è tornata nel rutilante mondo dei blogger.
E ha esordito con un paio di riflessioni sul razzismo, da non perdere.
E ha esordito con un paio di riflessioni sul razzismo, da non perdere.
10 ottobre 2006
Noterella di cronaca
Forse voleva creare il caso, forse è convinto. Comunque sia, che un avvocato venga ricusato perché donna non è una bella notizia.
Hat tip: il Griso
Hat tip: il Griso
25 settembre 2006
Darfur/1
Sul corriere della sera Franco Venturin nel suo articolo dal titolo Se l'Africa chiama ricorda alcuni piccoli particolari, ignoti a quanto pare al grande pubblico e alla stragrande maggioranza dei giornalisti e inviati nostrani:
"In Darfur le incursioni dei miliziani arabi contro le popolazioni civili di origine africana hanno fatto 300.000 morti in poco più di tre anni. Due milioni di rifugiati vivono a ridosso dei confine con il Ciad, ma la furia dei janjaweed li insegue anche nei campi profughi dove uccisioni, stupri e rapimenti sono all'ordine del giorno. Per chi sopravvive alle pallottole, c'è in agguato la morte per denutrizione: come in altre regioni africane le carestie sono ormai un appuntamento fisso, e quel che non distrugge la siccità viene bombardato o incendiato dalle milizie filogovernative. Già, perché il governo di Karthoum e il suo presidente Omar al-Bashir promettono aiuti e interventi pacificatori, ma nei fatti appoggiano la pulizia etnica attuata dalle bande arabe."
Pulizia etnica. Arabi contro neri. Così, tanto per ricordare che la storia passa invano. O qualcuno ignora ancora che i più grandi commercianti di schiavi erano proprio arabi?
"In Darfur le incursioni dei miliziani arabi contro le popolazioni civili di origine africana hanno fatto 300.000 morti in poco più di tre anni. Due milioni di rifugiati vivono a ridosso dei confine con il Ciad, ma la furia dei janjaweed li insegue anche nei campi profughi dove uccisioni, stupri e rapimenti sono all'ordine del giorno. Per chi sopravvive alle pallottole, c'è in agguato la morte per denutrizione: come in altre regioni africane le carestie sono ormai un appuntamento fisso, e quel che non distrugge la siccità viene bombardato o incendiato dalle milizie filogovernative. Già, perché il governo di Karthoum e il suo presidente Omar al-Bashir promettono aiuti e interventi pacificatori, ma nei fatti appoggiano la pulizia etnica attuata dalle bande arabe."
Pulizia etnica. Arabi contro neri. Così, tanto per ricordare che la storia passa invano. O qualcuno ignora ancora che i più grandi commercianti di schiavi erano proprio arabi?
22 settembre 2006
Sempre Repubblica
La versione cartacea di Repubblica di oggi riporta nella prima pagina della cronaca locale la notizia sparata che vi ho segnalato nel post precedente.
Chissà se domani avranno la dignità di pubblicare - in un corpo altrettanto grande - che hanno schifosamente giocato sul razzismo sparando una notizia che si è rivelata falsa.
La ragazzina, meno male, si era inventata tutto.
Chissà se domani avranno la dignità di pubblicare - in un corpo altrettanto grande - che hanno schifosamente giocato sul razzismo sparando una notizia che si è rivelata falsa.
La ragazzina, meno male, si era inventata tutto.
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Repubblica
Il titolo sparato da Repubblica è questo:
Dodicenne violentata dal branco. Arrestato un giovane marocchino.
L'articolo si chiude con questa frase (il neretto è mio):
"La ragazzina è stata sottoposta, all'ospedale Maggiore di Bologna, ad accertamenti clinici, al termine dei quali i sanitari avrebbero escluso un rapporto sessuale consumato. L'adolescente sarebbe stata costretta, secondo il suo racconto, a un tipo di violenza fisica, ma non è ancora chiaro se da parte di uno, o più, dei componenti del gruppetto. Il racconto della vittima è al vaglio dei militari, che continuano le indagini per identificare gli altri componenti del gruppo."
questa schifezza di informazione la trovate sul sito di repubblica, a questo indirizzo.
Dodicenne violentata dal branco. Arrestato un giovane marocchino.
L'articolo si chiude con questa frase (il neretto è mio):
"La ragazzina è stata sottoposta, all'ospedale Maggiore di Bologna, ad accertamenti clinici, al termine dei quali i sanitari avrebbero escluso un rapporto sessuale consumato. L'adolescente sarebbe stata costretta, secondo il suo racconto, a un tipo di violenza fisica, ma non è ancora chiaro se da parte di uno, o più, dei componenti del gruppetto. Il racconto della vittima è al vaglio dei militari, che continuano le indagini per identificare gli altri componenti del gruppo."
questa schifezza di informazione la trovate sul sito di repubblica, a questo indirizzo.
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21 giugno 2006
Professori e politica
Su repubblica di oggi Luca e Francesco Cavalli Sforza ricordano che alla fine degli anni Sessanta un professore di Stanford, William Bradford Shockley, premio Nobel per la fisica, sostenne che la differenza di QI medio tra americani bianchi e neri - intorno ai 15 punti - fosse dovuta a caratteristiche genetiche, e di conseguenza propose di dare un premio di 5000 dollari a ogni donna nera americana che si fosse fatta sterilizzare.
Ora, è evidente che un premio Nobel per la fisica può essere sia razzista, sia ignorante come una capra in questioni di codice genetico.
Pare che però sia evidente per pochi, perché oggi un sacco di gente cita Noam Chomsky a sostegno di tesi politiche altrettanto razziste, senza rendersi conto che anche un eminente linguista può non capire nulla di scienza politica.
Ora, è evidente che un premio Nobel per la fisica può essere sia razzista, sia ignorante come una capra in questioni di codice genetico.
Pare che però sia evidente per pochi, perché oggi un sacco di gente cita Noam Chomsky a sostegno di tesi politiche altrettanto razziste, senza rendersi conto che anche un eminente linguista può non capire nulla di scienza politica.
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