Erano arrivate prima le proteste dei rettori delle università, poi sono insorti gli scienziati in una riunione con il Nobel Rubbia e, alla testa, l'altro Nobel Rita Levi Montalcini con la sua "minaccia" di non votare la Finanziaria senza la correzione del capitolo sulla ricerca scientifica. Hanno risposto il presidente del Consiglio, il ministro dell'economia con l'impegno a rivedere quel capitolo della manovra.
E, oggi, la prima risposta pratica: un piano straodinario per l'assunzione di ricercatori nelle università e negli enti di ricerca con uno stanziamento contro la "fuga dei cervelli". continua su repubblica
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12 novembre 2006
10 novembre 2006
Finanziaria: i tagli alla ricerca
Qualche tempo fa mi chiedevo quali fossero i tagli previsti dalla finanziaria. Adesso comincio a trovare qualche risposta, e non posso dire che mi piaccia.
Dal sito di repubblica le proteste dei vertici universitari e la dichiarazione di Rita Levi Montalcini che avverte: "Se rimarranno i tagli alla ricerca, non voterò la Finanziaria"
Dal sito di repubblica le proteste dei vertici universitari e la dichiarazione di Rita Levi Montalcini che avverte: "Se rimarranno i tagli alla ricerca, non voterò la Finanziaria"
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27 ottobre 2006
Finanziaria
Ora, capisco (ma non troppo) che l'attenzione di molti sia attratta da quanto pagherò, mi tassano il suv, e via discorrendo, ma potremmo avere una minima idea dei tagli? M'importa poco di quanto paga di tasse chi supera - diciamo - i quarantamila euro l'anno, assai di più m'importa sapere in quali settori della spesa pubblica abbiano (abbiamo?) deciso di tagliare le spese. Anche perché io le avrei aumentate, in quasi tutti i settori.
05 ottobre 2006
Follie
Italia Oggi
Mercoledì, 4 Ottobre 2006
Finanziaria, salvi 18.500 alunni bocciati. Così si risparmia sulle
classi
Asini promossi per legge
Come si fa a risparmiare sulla scuola con un ministro come Giuseppe
Fioroni che minacciava le dimissioni di fronte ai tagli previsti in
Finanziaria? Semplice: salvando qualche asino da sicura bocciatura
Sembra una follia, invece è la soluzione trovata da quei
della Ragioneria generale dello stato che hanno scritto la relazione
tecnica della legge finanziaria 2007. Stabilendo, appunto, che salvando
un asino ogni dieci da sicura bocciatura nei primi due anni della
scuola superiore si verrebbero a risparmiare 18,6 milioni euro già
nel 2007 e ben 56 milioni di euro a decorrere dall'anno successivo.
Dov'è il risparmio? Eccolo: meno ripetenti significa meno classi, meno
professori, meno bidelli (...) La trovata è stampata alla pagina 353
del disegno di legge finanziaria depositato alla camera dei deputati.
È stata considerata, sostengono i tecnici, ´una riduzione del 10%
del numero dei ripetenti dei primi due anni di corso della scuola secondaria di secondo grado. I bocciati normalmente sono 185.002 quelli da salvare il prossimo anno dovrebbero essere 18.500.
Significherebbe un taglio netto di 805 classi, ma i prudentissimi tecnici per calcolare i risparmi ne contano solo 644 in meno (l'80%).
Così si potranno risparmiare 1.455 docenti e 425 classi, per una minore spesa di euro 56 milioni a decorrere dall'anno 2008 ed euro 18,6 milioni per l'anno 2007. Gli asini brindano, ma la norma inserita in Finanziaria è una vera sciocchezza: quale professore è disposto a salvare da meritata bocciatura un suo alunno per il bene superiore dei conti pubblici, se questa promozione oltretutto è destinata a fargli perdere il posto di lavoro? Sotto questo meccanismo così strampalato però c'è qualcosa di ben più serio: ed è l'idea stessa di educazione che porta a mischiare così numeri e carte, meriti e conti pubblici, studenti e professori. Il ministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, che probabilmente è vittima di questo grottesco modo di procedere, avrebbe più di una ragione per alzare la voce e mandare gamba all'aria le norme inserite nella legge più importante del governo. Della qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento, della formazione degli insegnanti e della crescita degli studenti, del
rischio educativo in gioco su quei banchi di scuola importa assai poco
a chi legifera in questo modo. Quella che appare come una scivolata dei
tecnici è invece il cuore stesso di una politica che arranca,
giochicchia con slogan e testi sacri (come ha pontificato ieri alla
camera), ma non ha nulla da dire. Solo numeri da sistemare...
Franco Bechis
Mercoledì, 4 Ottobre 2006
Finanziaria, salvi 18.500 alunni bocciati. Così si risparmia sulle
classi
Asini promossi per legge
Come si fa a risparmiare sulla scuola con un ministro come Giuseppe
Fioroni che minacciava le dimissioni di fronte ai tagli previsti in
Finanziaria? Semplice: salvando qualche asino da sicura bocciatura
Sembra una follia, invece è la soluzione trovata da quei
della Ragioneria generale dello stato che hanno scritto la relazione
tecnica della legge finanziaria 2007. Stabilendo, appunto, che salvando
un asino ogni dieci da sicura bocciatura nei primi due anni della
scuola superiore si verrebbero a risparmiare 18,6 milioni euro già
nel 2007 e ben 56 milioni di euro a decorrere dall'anno successivo.
Dov'è il risparmio? Eccolo: meno ripetenti significa meno classi, meno
professori, meno bidelli (...) La trovata è stampata alla pagina 353
del disegno di legge finanziaria depositato alla camera dei deputati.
È stata considerata, sostengono i tecnici, ´una riduzione del 10%
del numero dei ripetenti dei primi due anni di corso della scuola secondaria di secondo grado. I bocciati normalmente sono 185.002 quelli da salvare il prossimo anno dovrebbero essere 18.500.
Significherebbe un taglio netto di 805 classi, ma i prudentissimi tecnici per calcolare i risparmi ne contano solo 644 in meno (l'80%).
Così si potranno risparmiare 1.455 docenti e 425 classi, per una minore spesa di euro 56 milioni a decorrere dall'anno 2008 ed euro 18,6 milioni per l'anno 2007. Gli asini brindano, ma la norma inserita in Finanziaria è una vera sciocchezza: quale professore è disposto a salvare da meritata bocciatura un suo alunno per il bene superiore dei conti pubblici, se questa promozione oltretutto è destinata a fargli perdere il posto di lavoro? Sotto questo meccanismo così strampalato però c'è qualcosa di ben più serio: ed è l'idea stessa di educazione che porta a mischiare così numeri e carte, meriti e conti pubblici, studenti e professori. Il ministro dell'istruzione, Giuseppe Fioroni, che probabilmente è vittima di questo grottesco modo di procedere, avrebbe più di una ragione per alzare la voce e mandare gamba all'aria le norme inserite nella legge più importante del governo. Della qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento, della formazione degli insegnanti e della crescita degli studenti, del
rischio educativo in gioco su quei banchi di scuola importa assai poco
a chi legifera in questo modo. Quella che appare come una scivolata dei
tecnici è invece il cuore stesso di una politica che arranca,
giochicchia con slogan e testi sacri (come ha pontificato ieri alla
camera), ma non ha nulla da dire. Solo numeri da sistemare...
Franco Bechis
04 ottobre 2006
Cofferati e la finanziaria
Il tg1 ha aperto con la notizia delle critiche di Cofferati alla legge finanziaria.
Io non sono interessata alla finanziaria fino al punto da capire chi ha torto e chi ha ragione, e dove e perché. Ma tra tutti i sindaci italiani che hanno espresso le loro riserve (da Veltroni a Chiamparino) proprio con Cofferati dovevano aprire? Con il sindaco che meno di ogni altro ha fatto per la città che governa?
Cofferati ha le sue ragioni, del tutto politiche quanto personali, per cercare di pareggiare i conti con l'Ulivo e i DS, e che lo faccia usando la finanziaria altro non serve che a rivelare anche ai meno avvertiti ciò che sta realmente accadendo.
Cofferati a Bologna ci è arrivato perché nella politica nazionale avrebbe fatto più danni che altro. Quella che era un'ipotesi si è rivelata - nel governo della città - un'opinione ben fondata.
Che Cofferati si lamenti per i tagli agli enti locali ai bolognesi altro non può sembrare che una tragica beffa. Che ci voleva fare il cinese con quei soldi? Mandare altre ruspe a tirar giù le roulotte degli zingari in riva al Reno?
Che si taccia, Cofferati.
Io non sono interessata alla finanziaria fino al punto da capire chi ha torto e chi ha ragione, e dove e perché. Ma tra tutti i sindaci italiani che hanno espresso le loro riserve (da Veltroni a Chiamparino) proprio con Cofferati dovevano aprire? Con il sindaco che meno di ogni altro ha fatto per la città che governa?
Cofferati ha le sue ragioni, del tutto politiche quanto personali, per cercare di pareggiare i conti con l'Ulivo e i DS, e che lo faccia usando la finanziaria altro non serve che a rivelare anche ai meno avvertiti ciò che sta realmente accadendo.
Cofferati a Bologna ci è arrivato perché nella politica nazionale avrebbe fatto più danni che altro. Quella che era un'ipotesi si è rivelata - nel governo della città - un'opinione ben fondata.
Che Cofferati si lamenti per i tagli agli enti locali ai bolognesi altro non può sembrare che una tragica beffa. Che ci voleva fare il cinese con quei soldi? Mandare altre ruspe a tirar giù le roulotte degli zingari in riva al Reno?
Che si taccia, Cofferati.
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Finanziaria
Secondo repubblica i sindaci hanno criticato la finanziaria.
In questo modo i bolognesi hanno scoperto che il loro sindaco era ancora vivo.
In questo modo i bolognesi hanno scoperto che il loro sindaco era ancora vivo.
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30 settembre 2006
Reddito medio
Che settantamila euro l'anno siano "reddito medio" lo può credere solo Mastella (o fingere di). Mi piacerebbe sapere qual è il reddito medio di Ceppaloni.
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