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25 giugno 2008

Bonino due: la smentita

Da AdnKronos:

Roma, 25 giu. (Adnkronos) - "Si tratta di una bufala, dovuta ad un dato di irritazione, oltre che da una riflessione che faccio da tempo sugli stereotipi al femminile". Emma Bonino commenta cosi' ai microfoni di Radio Radicale le notizie anticipate ieri dal settimanale 'Diva e donna' sul fatto di essere 'innamorata'. "Questo giornale -ha raccontato la Bonino- mi aveva chiesto una intervista alla vigilia del vertice Fao sui temi della nutrizione, dell'energia, della poverta'. Mi sono puntualmente preparata su temi che seguo da tempo ed ho scritto un articolo. Il vertice e' passato sotto silenzio anche da noi, perche' assorbito dalla polemica sulla presenza di Ahmadinejad".

peccato!

Emma Bonino

Dal Corriere della Sera:

«A sessant'anni sono innamorata. Lui non è un politico e non è italiano». Lo afferma Emma Bonino, vice presidente del Senato, in una intervista a 'Diva e donna' mercoledì in edicola in cui racconta la sua vita, il figlio mancato, l'amicizia con Pannella: «Marco è uno che a volte mi dà sui nervi», dice la senatrice del suo antico compagno di lotte dei Radicali.

MARCO
- «Non sono mai stata innamorata di lui. E neanche lui di me. Per nostra fortuna non abbiamo mai avuto complicazioni di tipo sentimentale o sessuale. Ci siamo sempre voluti però all'interno di un rapporto di amicizia profonda che abbiamo coltivato e anche molto costruito. Spesso anzi, ci siamo imposti di 'volerci'. Lui a volte mi dà sui nervi quando mi ripete per la terza volta la stessa cosa. Di me non sopporta che io sia pragmatica, terra-terra».

QUIRINALE - Ricordando lo slogan 'Emma for president' e un sondaggio del 1999 che nel gradimento degli italiani la vedeva davanti a Carlo Azeglio Ciampi se la elezione diretta al Quirinale fosse stata possibile, la Bonino rivela di non considerare tramontato quel sogno di salire un giorno al Colle: «Per fare il presidente della Repubblica in Italia bisogna avere 80 anni. Io ne ho appena sessanta e dunque ho vent'anni di tentativi davanti. E poi sono cocciuta».


Che dire? Sarà una notizia estiva, sarà che non sanno cosa scrivere, ma a me Emma Bonino piace sempre più. E come presidente della repubblica sarebbe strepitosa.

16 novembre 2006

Facili profezie

Intorno a settembre ho scritto questo post, che voleva essere un'analisi - anche se un po'affrettata - di un fenomeno socialmente e antropologicamente interessante.
Oggi leggo questa notizia. Non ne sono per nulla felice, ma l'analisi era giusta.

15 novembre 2006

Abu Ghraib

Sulla vicenda di Abu Ghraid sembrava fosse stato detto tutto. Così non è, in realtà, ed Eugenio Mastroviti di inminoranza ci propone alcune notizie e alcune riflessioni molto interessanti.

13 novembre 2006

Candide

Non scrive molto Candide. Ma quando lo fa coglie nel segno con lucidità intellettuale, merce sempre più rara. E a margine del neonato webmovimento perlaliberazionedellesedotte&abbandonate scrive un post che si conclude così:

"Ma ricordiamoci anche di ribadire pliz che non esistono zone franche, e che hic et nunc l’unico valore legale di qualsiasi interazione è quello riconosciuto mediante i parametri stabiliti democraticamente. A questa piattaforma comune devono convergere tutte le nostre diversità, il resto son baruffe chiozzotte all’interno del club di topolino di turno."

Vale la pena di leggerlo tutto, questo post dal titolo Politically uncorrect.

10 novembre 2006

Velleità al mascara

Sul blog di rosalux si può leggere la splendida sintesi di una discussione surreale tra blogger, che hanno espresso l'intenzione di portare il loro femminile contributo alla pacificazione delle correnti all'interno del mondo islamico.
Non ci sono abbastanza tombe per le nostre risate.

09 novembre 2006

Egitto

Ho letto recentemente in giro per la rete che le donne musulmane hanno molti più diritti nei paesi di origine rispetto a quelli di cui possono godere in Italia. Siccome ad esprimere questa opinione non è stata una donna musulmana - che so - egiziana, mi riservo il diritto di pensare di aver letto una solenne cazzata.
A quanto pare lo pensano anche in Egitto perchè un blogger di 22 anni, Abdelkareem Nabil Soliman, è stato arrestato qualche giorno fa perché sul suo blog scriveva a favore dei diritti delle donne, della libertà di opinione, di religione e altre sciocchezze del genere. La notizia è (anche) qui.

hat tip: savetherabbit

08 novembre 2006

Dialettiche interne

Strane dialettiche interne girano per l'Islam italiano. Più che vicine all'Islam paiono vicine all'intimidazione mafiosa (o veteroquesturina).
Qualche link:
Indymedia - Amislam - il velino
Buona lettura.

Hat tip: candide

05 novembre 2006

non tanto a margine

Con grazia, ma soprattutto con l'acuta intelligenza che lo contraddistingue, anche fb scrive alcune note. Che io sottoscrivo e cito.

Voglie di esotismo a basso costo

Deve esserci il modo di tirarne fuori uno schema nelle infatuazioni dei drop out per mondi supposti lontani. Alcune di esse ci hanno regalato, se non capolavori, almeno pregevoli opere d’arte, e penso alle avanguardie letterarie e poetiche degli anni sessanta. Purtroppo, in omaggio alla massima che la storia ripete le sue tragedie, ma come farsa, oggi al posto dell’Urlo di Ginsberg abbiamo qualche sparuto blog.
E al posto del lontano Oriente, delle filosofie orientali, del buddismo zen (che ai miei occhi hanno il non secondario merito di essere comunque filoni di pensiero che esortano a non rompere i coglioni al prossimo) oggi vediamo la “cotta” per l’Islam.
Un islam d’accatto, fatto di sguardi assassini e di promesse di seduzione, di kajal da grandi magazzini, di piscine d’alberghi cafoni e racconti sublimati delle bellezze per l’occidentale in vacanza nei bar del Cairo.
E, nel solco delle migliori tradizioni coloniali, si leggono dialoghi surreali in cui due donne laiche ed europee disquisiscono con strumenti da rotocalco sulla vita e sul destino delle donne musulmane, confondendo femminismo e sfruttamento, ideologia e storia. Roba già vista quella degli occidentali che ci spiegano gli indigeni, e ci spiegano come mai sono così indifesi fuori dai loro paesi (che dentro, invece...)
E non sarebbe nulla, se non che si arriva a negare la rappresentatività delle donne di cui si parla, con la pretesa che non possono avere voce attraverso altre donne della loro cultura, ma laiche. (invece attraverso un paio di piccolo borghesi italiane si, va a capire perché).
E così, ancora una volta si cade nella trappola dell’identità: negata agli altri.

03 novembre 2006

Ostetriche in difficoltà

In giro per la blogosfera si parla di nascite, con tanto di fiocchi rosa. Ho fatto un giro, proprio mentre cercavo contestualmente alcuni spezzoni di film che mi servono per una conferenza sui blogger.
Così ho unito le due cose.
E per quella che si annuncia come una nuova nascita speravo assomigliasse a qualcosa come Rosemary's baby, o a quel capolavoro dello splatter firmato Larry Cohen che porta il titolo di Baby Killer, ma - considerata l'ostetrica - temo di dover ripiegare su Baby Blood.
E tanti auguri alla nuova nata eh?

31 ottobre 2006

da icq

Diotima (04:18 PM): insomma, il tizio l'ha trattata male, e gli altri l'hanno sfanculata. e lei piange e punta i piedini e dice: se non mi date ragione io non scrivo più bene di voi.
Diotima (04:18 PM): immagino i cablogrammi frenetici tra ambasciate

Cochin (04:18 PM): esatto :-)
Cochin (04:18 PM): ahahahhahhahahahahh
Cochin (04:18 PM): :-D

Diotima (04:18 PM): hahahahaahahahahh

Cochin (04:18 PM): mah, siamo a livelli di idiozia stratosferici

Diotima (04:19 PM): si si, è appena cominciato il divertimento.

Cochin (04:19 PM): e il bello è che è così presuntuosa, che ci crede
Cochin (04:19 PM): al suo ruolo di riformatrice dell'islam
Cochin (04:19 PM): ma rob de mat

Diotima (04:19 PM): chiaro. capisce tutto :-D

Cochin (04:20 PM): putain

Diotima (04:20 PM): tra l'altro vuole riformare una religione a cui non aderisce
Diotima (04:20 PM): ahahahahahahahahahahhah

Cochin (04:20 PM): esatto!!!!
Cochin (04:20 PM): appunto :-D
Cochin (04:20 PM): ma sarà, cretina???

Diotima (04:20 PM): mio dio. ho i crampi alla pancia dal ridere

Cochin (04:20 PM) : :-D

Diotima (04:21 PM): cmq qui le dita prudono eh??

Cochin (04:21 PM): mo tu dimmi, vado da quelli del sokka gakkai, e gli spiego che mica devono inchinarsi di fronte al gonzom, veh
Cochin (04:21 PM): hai voglia di scrivere sul blog? :-D

Diotima (04:21 PM): però, potresti farlo un post
Diotima (04:22 PM): hahahahahahaha

Cochin (04:22 PM): ma fallo, tanto basta che non sia diretto

Diotima (04:22 PM) : tu, io qui sto in uni è un casino

Cochin (04:22 PM) :non sarebbe male, eh?

Diotima (04:22 PM) :ma bastano due righe

Cochin (04:22 PM) :una storia con qualcuno del sokka gakkai

Diotima (04:23 PM) :senti, se continua così io posto il log :-)

Cochin (04:23 PM) : riformerò il buddhismo sokka gakkai
Cochin (04:23 PM) : :-D

ed ecco qui, da rosalucsemburg il
"Manifesto per la riforma del Buddhismo Boka Rakkau"

27 settembre 2006

Kandahar, qualche giorno fa

"La responsabile delle questioni femminili nella Provincia di Kandahar, nel sud dell'Afghanistan, è stata assassinata lunedì mattina da uomini armati mentre si recava al lavoro. Safia Ama Jan, 50 anni, era a capo del dipartimento donne fin dal 2002, quando pochi mesi dopo la caduta dei talebani venne creato il ministero per gli affari femminili. Stamane stava entrando nella sua auto a Kandahar - in passato principale bastione dei talebani - quando due killer in moto le hanno sparato contro. È morta all'istante." Dal Corriere della Sera.

12 settembre 2006

Tragedie esistenziali (e per sfortuna c'è il web)

Tangentopoli e le inchieste collegate hanno lasciato sul tavolo molti cadaveri eccellenti; persone note, politici all'apice del successo. E sono nomi che ricordiamo tutti. Quelli che ci siamo dimenticati sono i peones, quelli eletti per far numero, senza nessuna qualità politica o competenza particolare e che nel marasma si sono ritrovati fuori dal carro. Magari saliti alla ribalta per un supposto fatto di cronaca, gonfiato e utilizzato ad arte, e che nella bufera postmoderna hanno perduto ogni punto di riferimento. E con questo anche i piccoli privilegi, lo stipendio, l'attenzione dei giornalisti e dei media. So che potrebbe sembrarvi cosa da poco, ma immaginatevi nella stessa situazione. Improvvisamente esclusi dalle liste dei candidati o trombati alle elezioni vi ritrovate senza lavoro, senza una competenza specifica, senza la piccola corte che anche l'ultimo degli eletti si trova intorno. E come nel mondo degli affari anche nel mondo politica un fallito è evitato come la peste. Non solo non serve più ma lo si evita anche per antico pregiudizio che quasi impone di schivare le persone sfortunate e sole. E da un giorno all'altro ci si deve inventare qualcosa, anzi si deve proprio inventare la giornata (e non di rado anche inventarsi se non un lavoro quantomeno un introito).
Trenta anni fa sarebbe stata almeno una fine rapida. Una sorta di stella cadente che esce e rientra nel "buio" di una esistenza normale, una ubriacatura di successo che svanisce rapidamente. Privo dell'accesso ai media uno scarso politico trombato rientrava in fretta nella politica locale e magari veniva consolato con un incarico all'usl, un posto da segretaria alla comunità montana, se aveva un diploma poteva fare l'impiegato di concetto in qualche cooperativa.
Oggi c'è il web. E si coltiva il sogno di poter riprendere la carriera interrotta. Un sito web, un blog, la possibilità di mandare mail ai giornali sui fatti del giorno. Tre commenti a un post o una discussione di cinque persone sul sito sembrano successi forieri di un ritorno in grande stile.
La possibilità di una nuova ribalta obnubila i sensi e acceca l'anima. Il nostro politico trombato entra in un meccanismo che non è in grado di controllare e che porta alle affermazioni più estreme in cerca di un pubblico che ama le emozioni forti, e che vive una vita di riflesso giocando un gioco che è drammaticamente reale. Si finisce in questo per alimentare una speranza nata spezzata, erosa dalla vita, dalle possibilità personali e dalle circostanze. Il politico trombato, ormai un disoccupato senza arte, che non possiede nemmeno il fascino decadente del gentiluomo finito in rovina tra debiti di gioco e amanti onerose, si convince che può farcela di nuovo, che risalire la china è possibile.
E' l'ultimo inganno, quello più doloroso. E anche l'ultimo spettacolo, quello più indecoroso.
Se incontrate uno di questi personaggi siate pietosi, non commentatene le gesta, ma lasciate piuttosto sul loro blog l'indirizzo di un corso di riqualificazione del personale. Sarà un consiglio utile, anche se non gradito.
Come al solito la situazione è nettamente peggiore se il personaggio in questione è una donna. Al fallimento professionale con gli anni si somma la fine dell'età fertile e a volte anche la solitudine affettiva. Come al solito le donne pagano un prezzo più alto. Ricordiamocene quando ridiamo di loro o - peggio - ne esaltiamo le gesta incuranti del dolore che provochiamo.