12 settembre 2006

Tragedie esistenziali (e per sfortuna c'è il web)

Tangentopoli e le inchieste collegate hanno lasciato sul tavolo molti cadaveri eccellenti; persone note, politici all'apice del successo. E sono nomi che ricordiamo tutti. Quelli che ci siamo dimenticati sono i peones, quelli eletti per far numero, senza nessuna qualità politica o competenza particolare e che nel marasma si sono ritrovati fuori dal carro. Magari saliti alla ribalta per un supposto fatto di cronaca, gonfiato e utilizzato ad arte, e che nella bufera postmoderna hanno perduto ogni punto di riferimento. E con questo anche i piccoli privilegi, lo stipendio, l'attenzione dei giornalisti e dei media. So che potrebbe sembrarvi cosa da poco, ma immaginatevi nella stessa situazione. Improvvisamente esclusi dalle liste dei candidati o trombati alle elezioni vi ritrovate senza lavoro, senza una competenza specifica, senza la piccola corte che anche l'ultimo degli eletti si trova intorno. E come nel mondo degli affari anche nel mondo politica un fallito è evitato come la peste. Non solo non serve più ma lo si evita anche per antico pregiudizio che quasi impone di schivare le persone sfortunate e sole. E da un giorno all'altro ci si deve inventare qualcosa, anzi si deve proprio inventare la giornata (e non di rado anche inventarsi se non un lavoro quantomeno un introito).
Trenta anni fa sarebbe stata almeno una fine rapida. Una sorta di stella cadente che esce e rientra nel "buio" di una esistenza normale, una ubriacatura di successo che svanisce rapidamente. Privo dell'accesso ai media uno scarso politico trombato rientrava in fretta nella politica locale e magari veniva consolato con un incarico all'usl, un posto da segretaria alla comunità montana, se aveva un diploma poteva fare l'impiegato di concetto in qualche cooperativa.
Oggi c'è il web. E si coltiva il sogno di poter riprendere la carriera interrotta. Un sito web, un blog, la possibilità di mandare mail ai giornali sui fatti del giorno. Tre commenti a un post o una discussione di cinque persone sul sito sembrano successi forieri di un ritorno in grande stile.
La possibilità di una nuova ribalta obnubila i sensi e acceca l'anima. Il nostro politico trombato entra in un meccanismo che non è in grado di controllare e che porta alle affermazioni più estreme in cerca di un pubblico che ama le emozioni forti, e che vive una vita di riflesso giocando un gioco che è drammaticamente reale. Si finisce in questo per alimentare una speranza nata spezzata, erosa dalla vita, dalle possibilità personali e dalle circostanze. Il politico trombato, ormai un disoccupato senza arte, che non possiede nemmeno il fascino decadente del gentiluomo finito in rovina tra debiti di gioco e amanti onerose, si convince che può farcela di nuovo, che risalire la china è possibile.
E' l'ultimo inganno, quello più doloroso. E anche l'ultimo spettacolo, quello più indecoroso.
Se incontrate uno di questi personaggi siate pietosi, non commentatene le gesta, ma lasciate piuttosto sul loro blog l'indirizzo di un corso di riqualificazione del personale. Sarà un consiglio utile, anche se non gradito.
Come al solito la situazione è nettamente peggiore se il personaggio in questione è una donna. Al fallimento professionale con gli anni si somma la fine dell'età fertile e a volte anche la solitudine affettiva. Come al solito le donne pagano un prezzo più alto. Ricordiamocene quando ridiamo di loro o - peggio - ne esaltiamo le gesta incuranti del dolore che provochiamo.

4 commenti:

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

quando credi. mi fanno sempre molto piacere le tue osservazioni.

Anonimo ha detto...

Confesserò che per lo spazio un millisecondo (beh, un paio di settimane) dopo la scissione del '98 avevo guardato a quel partito con qualche interesse, visto che sul merito del casus belli ero grosso modo d'accordo e che non ho particolari legami con l'altra metà, anzi, piuttosto il contrario.

Gli è che tra le mie pie illusioni e la dura realtà intercorre quasi sempre una certa quale distanza.

Che tristezza, però. Lelio Basso è morto, Turi Toscano anche e io, politicamente parlando, non mi sento troppo bene.

Finirò per rincoglionirmi del tutto e rifluire nel PMLI o rincoglionirmi del tutto e aderire al correntone? Affascinante alternativa.

Anonimo ha detto...

io una così mi pare di averla incontrata on line..... ma sei stata decisamente cattiva.

ciao

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

può essere. gli ex peones sono tanti.
cattiva? non credo, solo asciutta e descrittiva. mi ha mosso la pietà umana, più che altro. mi sembra davvero che si speculi sulla sofferenza - oggettiva e lampante. tutto qui.
Nessuno dovrebbe avere lo stomaco per ridurre un altro a fenomeno da baraccone. E non mi riferisco solo alla rete, ma anche alla vita reale, vista l'ultima uscita di diliberto (per esempio).