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17 aprile 2008

17.063.874

E' il numero degli italiani che hanno votato la coalizione di Berlusconi.


So che è un gesto perfettamente inutile, ma per tutti costoro l'ultima intervista a Paolo Borsellino, nella quale si parla di Mangano, Dell'Utri, Berlusconi and so on.
Che l'ultima dichiarazione della campagna elettorale (Mangano è un eroe) ben spiega il successo in Sicilia e in Lombardia.
Palermo guadagna e Milano ricicla.


15 aprile 2008

Buone notizie

Restano fuori: Diliberto, Caruso, Pecoraro Scanio, De Mita, Bontempo, Storace.

Fase REM

Normalmente non mi ricordo i sogni. A meno che non siano particolarmente sgradevoli, nel qual caso ogni particolare mi rimane in mente con particolare nitidezza.
Adesso però basta, qualcuno mi svegli.

13 aprile 2008

Fermi, Berlusconi e le cellule nucleari



Hat tip: Riccardo

Voto non voto

Anch'io, come scrive Michele Serra oggi su repubblica, ho un paio di amici che hanno deciso di non votare. E, come lui, anche io per oggi e domani li odio. Poi martedì tutto tornerà come prima.

28 marzo 2008

I nuovi senatori

Da noisefromameriKa i risultato delle elezioni al Senato.

test: votometro

Via .mau. arrivo qui, al votometro. E i risultati sono:

PD +27.34, PS +26.03, SA +16.25, IdV +1.9.
PdL -7.23, UdC -15.71, la Destra -16.79, Lega Nord -26.58.

27 marzo 2008

test: politometro

L'ho fatto su repubblica, volevo postare il risultato, ma il codice che genera la pagina contiene un paio di errori...

14 marzo 2008

Regole, ruoli

Di regola, i partiti si presentano alle elezioni per vincerle, gli uni contro gli altri. E' politicamente così banale che non mi sognerei mai di sostenerla come ipotesi.

In Italia l'attuale legge elettorale fa prevedere un risultato che non consentirà a nessuno dei due schieramenti di avere i numeri per prevalere.

Anche per questo, ma non solo, il timore di molti è la cosiddetta "grande intesa" tra PD e PdL, intesa che punterebbe in primo luogo a far fuori i partiti minori con il voto e in secondo luogo ad accordarsi, ad elezioni avvenute, per governare.

Una delle tattiche di questa intesa sarebbe una sorta di teatrino elettorale nel quale Berlusconi dice la solita fesseria e tutti gli vanno dietro con commenti esecrandi, e ne ho parlato nel post precedente.

Un'altra mossa potrebbe essere quella della contiguità dei programmi, o meglio delle parole d'ordine, degli slogan, che i programmi sono ben diversi. Non a caso Berlusconi ha fatto la sceneggiata di strappare quello del PD, sostenendo che dopo il voto non l'avrebbero mantenuto. (il che significa che qualcosa di buono c'è in quel programma, se l'unica cosa che gli è venuta in mente di dire è che sarebbe stato disatteso).
Così come Berlusconi ha promesso qualche anno fa un milione di posti lavoro questa volta Veltroni rilancia con "almeno mille euro a precario".

Ora, la grande intesa non è qualcosa dovuta esclusivamente a un risultato elettorale incerto, che non consente a nessuna delle due coalizioni di prevalere, ma è una necessità dettata dalla politica. Non è possibile governare un paese CONTRO l'espressione popolare di una larga fetta di cittadini. Ci piaccia o no, una marea di italiani (lascio il compito di quantificare quanti a coloro che sono preposti) voterà PdL.
Lo voterà con Ciarrapico, con l'erede Savoia, con le veline prestate alla politica, con Dell'Utri.

Una buona parte di italiani voterà un partito mafioso, corrotto, fascista.

Cosa vogliamo fare? Ora, possiamo fare alcune cose:

1. Non votare, sputare con disprezzo sulle masse, utilizzare l'equivalente intellettuale del "signora mia, sono tutti uguali, tutti ladri". E guardare con un sardonico sorriso compiaciuto coloro che come noi si astengono dal voto, riconoscendoci a vicenda come esponenti dell'elite intellettuale del paese.

2. Votare per un partito minore, immolando il voto nel nome dell'ideale e di una visione romantica (nel senso filosofico del termine) di come vorremmo fosse il mondo invece di com'è.

3. Decidere di agire tenendo conto di necessità concrete (e qui ognuno prende la decisione che ritiene più coerente).

4. Dichiarare chiusa la partita democratica e prepararsi alla guerra civile.

Eh, si. Perchè qui non stiamo ragionando solo di Berlusconi e Veltroni. E di grandi inciuci, o larghe intese, and so on.

Stiamo parlando del fatto che una persona su due che incontriamo per strada, che lavora con noi, che ci serve il cappuccino al bar, che ci cura i calli o che ci tiene i figli vota per un partito mafioso, corrotto, fascista.

Perchè questo post si intitola Regole, ruoli?

Perchè in una situazione in cui sia le regole che i ruoli sembrano (e sono) confusi, in cui il gioco delle parti sembra più il risultato di una confusione mentale che il gioco freddo dei cinici componenti di una casta (magari fossero così intelligenti e lucidi da gestire una commedia del genere!) è necessario, secondo me, cominciare a rispettare le une e gli altri.

Ora, il sistema politico democratico (non sempre, non ovunque, ma abbastanza spesso da essere un dato di fatto e non un'ipotesi teorica) si basa sulla competizione elettorale che vede contrapposti più partiti. I partiti possono essere istituzioni che lavorano anche nell'intervallo tra un'elezione e un'altra - come accade nella maggior parte dei paesi europei, o organismi molto più "leggeri", ma anche molto più influenzabili dal potere economico, come accade negli Stati Uniti.

Gli elettori, un mondo dove regole e ruoli sono rispettati, decidono di votare in base alle loro personali inclinazioni unite alla valutazione dei programmi elettorali.

13 marzo 2008

Don't feed the troll

Seguo poco di norma la politica quotidiana. Ma a volte accadono fatti che si impongono all'attenzione.
Come oramai tutti sanno Berlusconi alla giovane precaria ha dato la risposta che trovate su tutti i giornali.
Dietro tutti gli altri:
Veltroni dice che Berlusconi è lontano dai giovani, Bertinotti sostiene che la battuta "è allarmante e indicativa di una cultura che propone ai giovani una realizzazione sempre fuori dalle loro condizioni di vita".
Non manca nemmeno Barbara Pollastrini (nome omen) che abbocca: "stavolta tocca a una giovane donna angosciata perché non trova lavoro".

Ma evitare di cadere nelle trappole mediatiche e continuare a spiegare alla gente normale cosa si intende fare una volta di nuovo al governo?

23 febbraio 2008

Binetti fuori?

Andiamo andiamo: la Binetti in uscita.

10:55
Binetti: "Perplessità, smarrimento e preoccupazione per una scelta che, come cattolici, non possiamo capire". Lo dice, in una intervista a 'Repubblica', la senatrice del Pd Paola Binetti a proposito dell'intesa con i Radicali che, dice, "sono portatori di una cultura totalmente opposta a quella dei cattolici".


11:05 Binetti: "Veronesi ministri della Salute? E' una posizione che non prendo in considerazione" dice la senatrice teodem del Pd Paolo Binetti.

da repubblica

21 febbraio 2008

Bonino ha detto si

E i radicali entrano. E, come scrive anellidifumo, all'uscita della Binetti dovrebbe mancare poco, mentre attendiamo Mussi e compagnia; che secondo me da quando Veltroni ha deciso la strategia si sono pentiti della fuoriuscita. Da questa parte del monitor si incrociano le dita.

Tra l'altro, la caduta del governo - che JP mi perdoni - ha fatto decadere anche un pessimo ministro degli Esteri. Non è colpa sua, ma D'Alema proprio non è adatto a quel ruolo.


20 febbraio 2008

Futuri ministri

Emma Bonino ministro del governo Veltroni in caso di vittoria del Pd alle elezioni e la garanzia di 9 parlamentari "a vostra scelta". Questi alcuni dei punti della proposta che Goffredo Bettini ha sottoposto al partito di Marco Pannella, nell'incontro di oggi. Da repubblica.
Ministro degli Esteri mi auguro.
E speriamo che Emma non faccia come Celestino V.

18 febbraio 2008

194

E dopo Casini, anche Fini dichiara che "la 194 è una legge equilibrata che va fatta rispettare".

Va a finire che tocca essere grati a Ferrara.

15 febbraio 2008

Sparigliamento di carte

La mossa di Veltroni mi pare sempre più azzeccata; non mi piace l'apparentamento con Di Pietro, per antipatia politica che data dai tempi dell'ormai fu tangentopoli. Ma tant'è.
Ha mandato tutto il centrodestra in fibrillazione, liberandosi nello stesso tempo di gentaglia come Pecoraro Scanio e del delirio rossobruno di Diliberto, che in Italia finge di opporsi ai teodem e all'estero appoggia il "partito di Dio".

Qualcuno si muove per prendere su i radicali, e mi pare davvero ottima cosa. Dove si firma per questo appello degli intellettuali a Veltroni?

In compenso, mi pare che a destra regni la confusione sovrana, e tutta la situazione mi diverte molto.

Qualche stralcio:

Silvio Berlusconi ha richiamato al telefono Pier Ferdinando Casini, che lo aveva contattato, senza successo, questa mattina. "Sì, l'ho sentito: è stata una telefonata cordiale, come sempre". Lo ha detto il leader Pdl, a margine della registrazione di una trasmissione tv. Alla domanda se l'Udc entrerà nella lista del Pdl, il leader di Fi ha risposto: "Questo chiedetelo a Casini".

Nel frattempo in Sicilia continuano a muoversi: "Scoppia un caso Udc a Catania. Il segretario provinciale del partito, Filippo Drago, con una lettera fa sapere che l'Udc catanese confluirà nel Pdl di Silvio Berlusconi. E, da Roma, il segretario nazionale Lorenzo Cesa nomina l'ex presidente della Regione, Totò Cuffaro, commissario del partito per la provincia di Catania, "in sostituzione - si legge in un comunicato - del dimissionario Filippo Drago".

Ferrara costringe Casini a difendere la 194: "Intanto sulla questione aborto interviene anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini. Secondo cui la legge 194 "non va modificata, perchè rappresenta il massimo punto di equilibrio e compromesso possibile".

Immagino come sarà contento Ruini...


Sempre Casini avvisa: Se l'Udc dovesse andare alle prossime elezioni da sola e il centrodestra non raggiungerà la maggioranza i centristi "staranno all'opposizione: pensare oggi di fare alleanze dopo il voto è una cosa che sta tra il grottesco e il ridicolo. Se il centrodestra non avrà la maggioranza si potranno creare situazioni diverse".

Tutto da repubblica, che per la gioia dei nostri fegati e la letizia dei nostri cuori aggiorna minuto per minuto.

Sul corriere invece Mastella prova ad alzare il prezzo, se proprio nessuno se lo compra lui va da solo; Casini ha già fatto sapere che non vuole, giusto il tempo di consultare Cuffaro, immagino. E nel frattempo Cesa apre la strada a un'intesa con la Rosa Bianca, che altro non è che un ponte per traghettare Casini a un'intesa postelettorale con il PD.

Vedremo, nel frattempo mi piacerebbe sapere chi ha suggerito l'idea a Veltroni.

Ps. Ho detto che la mossa è politicamente azzeccata, non ho al momento nessuna intenzione di esprimere se non un parere scacchistico.

30 settembre 2006

Successore di Annan, nuovo test sui candidati

dal Corriere canadese
NEW YORK - Con gli Stati Uniti che premono per accelerare una decisione, il Consiglio di Sicurezza si è riunito ieri alle 16.30 ( le 22.30 in Italia) per un nuovo voto test sui candidati alla successione del segretario generale dell'Onu Kofi Annan, il cui mandato scade a fine dicembre. Si sono fatti avanti finora sei uomini, tutti espressi da Paesi asiatici, e una donna, la presidente lettone Vaira Vike-Freiberga. Finora il primatista delle preferenze espresse in due precedenti votazioni di prova è stato il ministro degli Esteri sudcoreano Ban Ki Moon. «Siamo arrivati al punto in cui dovremmo prendere una decisione», ha detto l'ambasciatore americano John Bolton. Si vota con le stesse procedure delle altre due volte, a scrutinio segreto e esprimendo, ciascun Paese, incoraggiamenti o scoraggiamenti nei confronti dei vari candidati. I Quindici potranno anche decidere di pronunciarsi "senza opinione". In questa fase il voto dei cinque membri che avranno modo di utilizzare il loro diritto di veto nella fase conclusiva della raccomandazione su un candidato all'Assemblea Generale per la ratifica, saranno indiferenziati. Si voterà di nuovo lunedì prossimo. Sono in gara anche l'ex ministro delle Finanze afghano Ashraf Ghani e il sottosegretario generale per l'Informazione Shashi Taroor.