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12 settembre 2008

Bologna news

Che bello sapere che il sindaco di Bologna(1) partecipa a una tavola rotonda sul federalismo alla festa dei giovani di An con Alemanno e Flavio Tosi.



(1) con un ufficio stampa estremamente attento alle problematiche della rete.

22 maggio 2007

Bologna e la cultura /2

Su repubblica di oggi - quella cartacea, online non ho trovato nulla - c'è un articolo interessante sui finanziamenti alla cultura a Bologna. Quello che mi ha colpito è come riescano, a repubblica, a scrivere facendo passare per normale (quando non benemerito) quello che normale non è. O non dovrebbe essere.
La notizia è nella prima pagina dell'edizione locale e sopra un titolo che recita

"Cinque milioni per Mambo, Sala Borsa e sociale"
un trafiletto ci informa che:

"Ieri il sindaco ha presentato al cda della Fondazione Carisbo i progetti del comune che saranno finanziati nel 2007 con i contributi dell'ente"

Ora la Fondazione Carisbo a Bologna è un'istituzione benerimerita, che opera in maniera eccellente, con dirigenti e un cda di altissimo livello. Senza l'opera e i fondi che annualmente la Fondazione destina alle iniziative culturali in città a Bologna la situazione sarebbe disastrosa.

Ben diverso il versante comunale; ma per capirlo dall'articolo di repubblica è necessaria un'accurata esegesi.
Andiamo per ordine.

Si comincia con la notizia pura e semplice:
"Cinque milioni di euro dalla Fondazione Cassa di Risparmio al comune per finanziare progetti sociali e culturali per il 2007"

Siamo a maggio, ma non è un problema. Il problema, i problemi, emergono nelle righe successive.
I cinque (5) milioni di euro vanno in gran parte ad attività culturali.
Peccato che per stabilire quali fossero queste attività culturali non si sono visti bandi o gare d'appalto.
L'assessore alla cultura ne prende quattrocentomila (400.000), di cui 100mila vanno al festival jazz (chi l'organizza, con quali concerti, chi fa la promozione, chi cura la grafica? Mah)
Centomila (100.000) euro li prende l'ex senatrice Daria Bonfietti, per il museo su Ustica al Navile, (avreste mai pensato voi che mettere in mostra tre resti di un aereo costasse 200 milioni delle vecchie lire?); poi finanziamento totale delle attività della Cineteca (e qui ci siamo); ma gli 800mila euro per una non meglio specificata attività generale, per la mostra Chaplin, per il portale del cinema muto italiano e per il Fondo Breveglieri (che è?), anche quelli, da quale bando pubblico sono saltati fuori?
Ma viene finanziato anche il "sociale", cribbio, sia mai che manchi il sociale...
"Alla rete di accoglienza al femminile" del progetto minori (esattamente così è scritto a pag. IV dell'edizione locale), istituzione certamente benemerita ma altrettanto sconosciuta, vanno la bellezza di cinquecentoquarantamila (540.000) euro, più un contributo per la sede di centocinquemila (105.000) euro. (Dove hanno la sede? Nelle suite del Baglioni?).
Poi "ai progetti legati all'offerta della scuola d'infanzia paritaria" andranno duecentomila (200.000) euro. Per i meno avvertiti ricordo che paritaria vuol dire privata. E la scuola privata legata all'infanzia è al 99% in mano alla chiesa. Così, tanto per ricordare che anche a Bologna abbiamo un governo di sinistra.
Quattrocentoquarantamila euro per iniziative "a sostegno di maternità e paternità", senza altre specificazioni; piacerebbe non scoprire tra qualche tempo che sono andati ai consultori cattolici.

Quello che resta? Ah! Di quello che resta:
"Non più finanziamenti a pioggia ma concentrati su quelle che riteniamo le priorità" conclude il direttore operativo Cappuzzimati. Come dire, non sperate di mettere le mani nemmeno sulle briciole restanti, che qui abbiamo ancora della gente da accontentare.

Qualcuno viene a riprendersi Cofferati per cortesia? Il rischio che la città torni in mano alla destra alle prossime elezioni mi par quasi una certezza.
"Non più progetti finanziamenti a pioggia ma concentrati su quelle che riteniamo le priorità" la ripeto questa frase, perchè mi ha colpito. Raramente a Bologna si è rivelata con tanta chiarezza l'arroganza del potere che dispone a suo piacimento.

26 aprile 2007

Bologna e la cultura /1

Allora, mentre il sindaco va a fare il 25 aprile a Genova, (e lo fischiano anche da quelle parti) capita, in un normale giovedì mattina, di fare scoperte poco gradite.
Come a volte succede, mi chiama la responsabile di un'associazione culturale che sta studiando iniziative per l'estate bolognese; da me vorrebbe qualche indicazione su possibili conferenze, incontri, argomenti, qualche segnalazione. Parlando al telefono vengo a sapere che:

a) sono due anni che il comune di Bologna eroga fondi per le iniziative culturali estive senza bando di concorso.

b) non esiste commissione di valutazione, non ci sono quindi nemmeno criteri di valutazione pubblici, non ci sono gare d’appalto, non si sa chi decide e cosa.

c) non ci sono indicazioni su quanti fondi siano stanziati dal Comune per le iniziative culturali in genere.

d) pare che il comune, per tutte le manifestazioni dell'estate bolognese, abbia direttamente contattato alcune associazioni culturali.

Non male per un sindaco che ha fatto della legalità la sua bandiera, no?

12 ottobre 2006

La manifestazione di ieri

Un resoconto abbastanza preciso della manifestazione dei commercianti contro il sindaco Cofferati potete leggerlo sul sito dell'Espresso, in un articolo di Valerio Varesi.

La questura parla di duemila persone, i giornali e le associazioni dicono cinquemila. Non saprei dire chi ha ragione, ma erano parecchi comunque.

A mio parere è ora che questa città cominci, a sinistra, a costruire una candidatura credibile per le prossime elezioni.

09 ottobre 2006

Musica a Bologna

Pare che sabato sera, al concerto in piazza, Cofferati - portato sul palco da Renato Zero - sia stato fischiato dal pubblico.

E siccome mercoledì sera in piazza ci saranno i commercianti sia ascom che confersercenti (insomma bianchi e rossi insieme)in una manifestazione di protesta contro il sindaco e la sua politica per la città Cofferati insiste.

04 ottobre 2006

Cofferati e la finanziaria

Il tg1 ha aperto con la notizia delle critiche di Cofferati alla legge finanziaria.

Io non sono interessata alla finanziaria fino al punto da capire chi ha torto e chi ha ragione, e dove e perché. Ma tra tutti i sindaci italiani che hanno espresso le loro riserve (da Veltroni a Chiamparino) proprio con Cofferati dovevano aprire? Con il sindaco che meno di ogni altro ha fatto per la città che governa?

Cofferati ha le sue ragioni, del tutto politiche quanto personali, per cercare di pareggiare i conti con l'Ulivo e i DS, e che lo faccia usando la finanziaria altro non serve che a rivelare anche ai meno avvertiti ciò che sta realmente accadendo.

Cofferati a Bologna ci è arrivato perché nella politica nazionale avrebbe fatto più danni che altro. Quella che era un'ipotesi si è rivelata - nel governo della città - un'opinione ben fondata.

Che Cofferati si lamenti per i tagli agli enti locali ai bolognesi altro non può sembrare che una tragica beffa. Che ci voleva fare il cinese con quei soldi? Mandare altre ruspe a tirar giù le roulotte degli zingari in riva al Reno?

Che si taccia, Cofferati.

Finanziaria

Secondo repubblica i sindaci hanno criticato la finanziaria.

In questo modo i bolognesi hanno scoperto che il loro sindaco era ancora vivo.