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13 luglio 2007

Note a margine

All'ennesima riunione sulla didattica si partecipa cercando di non farsi notare troppo, in un angolo, ma il tutor per la suddetta ti becca comunque. Sa benissimo che ci devi essere ed è venuto apposta per te e qualche altro disgraziato.
Si avvicina subdolamente sorridente, e allora tento la carta dei convenevoli d'obbligo, che cerco di protrarre il più possibile, infilando particolari che possano giustificare i ritardi e le inadempienze. (cuccioli, portatili morti, cefalee, virus intestinali e quant'altro). Poi cerco altrettanta solidarietà chiedendo particolari precisi dello stato di salute di moglie, figli, gatti e vecchie zie.
Niente da fare. Si arriva in fretta all'unico, vero motivo per cui mi ha inchiodato mentre cercavo, a riunione non ancora conclusa, di svignarmela: i pauerpoint. No, non ho ancora messo i pouerpoint delle lezioni sulla mia pagina. E devo farlo, certo, e lo farò. Si, si, lo farò subito, che gli studenti si sono già lamentati. Entro la settimana, certamente. Questa? E' venerdì oggi. Appunto, come no, domani si lavora. Questa settimana, chiaro. Diciamo lunedì, martedì al massimo? Eccome, no, certo, diciamo pure lunedì mattina.
Torno in studio in invisibile stato di grave alterazione e arriva il collega, invece visibilmente prostrato; senti, tu che sei brava con il compiuter, mi dai una mano con il pauerpoint? Il tutor vuole che metta sulla mia pagina entro lunedì i pauerpoint delle lezioni.
Non riesco nemmeno a rispondere che entra uno studente. Buongiorno, buongiorno, senta io volevo sapere, siccome non ho frequentato perché lavoro, dove posso studiare il programma d'esame. Scusi, ma quello che ha in mano non è appunto il programma? Si si. Bene se non erro la voce 3.1 si intitola appunto "Per i non frequentanti". Si, si ho visto prof. Ma sono libri! Libri? Non ci posso credere, mi faccia vedere; già già sono proprio libri. Buffo no? Eh, mi replica lui serissimo, davvero prof. sono proprio dei libri. Non è che ha dei pouerpoint?

12 febbraio 2007

Interrogativi del lunedì

Il lunedì mattina di solito non si distingue dalle altre; questo in particolare invece spicca nel panorama settimanale, o almeno lo spero.
Casa mia la mattina è una specie di porto di mare, passano tutti a farsi il caffe', mangiarsi i biscotti, dare un'occhiata al giornale che mio padre mi recapita all'alba - più o meno - e che io di solito leggo a cena. Il fratello viene a cercare il thè che si scorda sempre di comprare e visto che c'è se lo fa direttamente, mia madre è meno invadente, lei le paste se le porta, semmai allunga le mani sullo yogurt. Mio padre, con la scusa del decoder che non funziona viene a scroccare sky news e pezzo di crescente (eh, ma la porto io scusa! si, ma poi se te la mangi non vedo l'utile).
Poi ci sono quelli che vivono direttamente qui (che se non altro sarebbero anche più legittimati). Insomma, la mattina è tutto un incrociarsi, che io regolarmente mi perdo perchè dormo, e tutti sanno che non esiste iattura peggiore di un mio precoce e incazzoso risveglio (incazzoso perchè precoce).
Insomma a farla breve stamattina mi sono goduta tutto questo circo, compreso il topo che - assolutamente stupito - correva per casa al grido di "mamma sveia!" contribuendo non poco al vociare generale, (come fanno questi a essere sempre di buon umore prima delle otto di mattina è un mistero).
Fuggo come la peste questa visione da mulino bianco che mi urtica i nervi oltre ogni dire e vado a scoprire cosa mi riserva il destino. (una cazzata da non ripetere mai più, lo dico in anteprima).
La prima tappa è il benzinaio, che mi fa il pieno mentre discute con un cliente biemmevummato dello sciopero appena passato e di quello futuro. Nella foga del discorso costui pensa bene di chiamarmi a testimone e mi apostrofa: "Lei, signora, cosa ne dice di tutti questi scioperi?" Lo guardo esterrefatta, non mi pare possibile che voglia rompere il cazzo proprio a me, mi guardo intorno con la evidente convinzione che si stia rivolgendo a un'altra, ma ci sono solo io.
Quasi sputando le parole: "Sono assolutamente certa che chiunque scioperi abbia sempre ragione." Mi guarda ammutolito, mi gira le spalle e se ne va. Resto in ascolto della reazione a mezza bocca, pronta alla rissa (quella che avevo fuggito a casa, per ovvie ragioni). Niente, non dice niente, sale sulla bmw e parte sgommando. E mi devo tenere l'incazzatura. Comincia a diventare deleteria sul serio la giornata. Non sono le nove ed è già la seconda che reprimo.
E non è nemmeno l'ultima. Appena sbarcata in città mi hanno appioppato un altro corso. E siamo a tre quest'anno; di fronte alle mie deboli proteste mi hanno informato - quasi non lo sapessi - che ci sono docenti che ne hanno quattro, cinque, più i master, e i corsi di perfezionamento, e quelli di aggiornamento, e quelli di alta formazione...non oso interrompere il flusso imformativo, e mentre La Voce sfuma nel sottofondo dei miei pensieri io comincio a divagare. E mi chiedo: ma questa gente quando studia? quando pensa? come si fa a sostenere dodici, quattordici ore di lezione alla settimana? Io non ci riuscivo nemmeno nei pochi anni che ho insegnato al liceo a farne tante. Per me sei sono già il limite, posso arrivare a otto, ma oltre mi arrendo. E invece a questo punto sono a dieci. E deve ancora cominciare il master, e il corso di perfezionamento, e l'editore aspetta Hume, e il saggio sul mito incombe.
E, e, e...fortuna che ieri ho parlato con Candide, organizzando un venerdì da sballo e un we alle terme di Bagno Vignoni che non mi è mai parso così lontano.

04 gennaio 2007

Io odio Telecom/3

Il 13 dicembre 2006 un addetto Telecom mi telefona per dirmi che su una delle mie linee telefoniche è stato attivata l'ADSL; dopo varie vicende - sono senza telefono mediamente ogni tre mesi con interruzioni che variano dai tre ai quindici giorni - ieri chiamo Telecom, che mi aveva garantito l'attivazione in 72 (settandue) ore e scopro che la richiesta è stata cancellata due giorni dopo.
In breve, il 15 dicembre Telecom ha pensato bene di mettere fine alla cosa senza avvertire.
La signora - abbastanza scostante - che mi ha risposto se l'è cavata dicendo che gli addetti a queste telefonate non sono personale Telecom e quindi l'azienda non ha nessuna responsabilità.
A quanto pare l'azienda non ha nessuna responsabilità nemmeno del fatto che sul sito di Alice il mio numero di telefono risulti coperto dall'ADSL.
Con una sfacciataggine degna di miglior causa la suddetta signora ha tentato di vendermi l'ADSL per l'altra linea.
La mia risposta è stata cortese nella forma e triviale nella sostanza.

26 dicembre 2006

Io odio Telecom

Il 13 dicembre sono stata informata che anche la mia zona era servita dall'ADSL .
E' dal 23 dicembre che manca anche la normale analogica. Telefono muto.
Ed è la quinta volta quest'anno...

21 novembre 2006

Treni

Ormai il Bologna - Piacenza - Bologna almeno una volta alla settimana sta diventando un trasferimento fisso.
A parte un paio di intercity plus (comunque pessimi) si parla di regionali senza una presa elettrica, sporchi, sempre in ritardo almeno di dieci minuti.