Si studia e si scrive da questa parte del monitor. Il consumo di caffeina è salito alle stelle (e taciamo per carità di patria del quotidiano numero di sigarette).
E mi è scoppiata la gomma posteriore dello scooter - sono qui a raccontarlo. E' tutto quello che riesco a scrivere.
E il giardino è invaso da operai, e fanno casino.
E ci staranno a lungo.
Oggi ho scoperto che la disposizione delle scrivanie del mio studio era di notevole pregiudizio alla concentrazione e ho passato quasi tutto il pomeriggio a spostare mobili e libri.
La musica mi deconcentra, e uno dei miei coinquilini ha voluto ascoltare il flauto magico per tutto il pomeriggio. Lamentandosi perché spostavo mobili.
Adesso ho le scrivanie che formano un angolo, una sorta di fortezza sovrastata da pile di libri.
Odio le note a piè di pagina, e anche quelle a fine capitolo, e anche quelle a fine libro. Sulle note condivido l'opinione di Stephen King. (a memoria diceva: quando trovi una nota a piè di pagina schiacciala, si riproducono a velocità spaventosa).
Nei miei incubi a occhi aperti vengo uccisa da migliaia di note a piè di pagina iraconde e crudeli.
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6 commenti:
Coraggio. Come diceva sempre Rossella O'Hara buonanima, domani è un altro giorno.
come uccidere con dolcezza :-)
>E mi è scoppiata la gomma posteriore dello scooter - sono qui a raccontarlo. E' tutto quello che riesco a scrivere.
In effetti mi è capitato in passato di leggere racconti maggiormente dettagliati; mi limito a osservare che da questo tipo di incidenti siamo afflitti tutti regolarmente, la maggior parte delle volte si sopravvive, l'ultima no.
>Odio le note a piè di pagina, e anche quelle a fine capitolo, e anche quelle a fine libro.
Non amo di certo le note a piè di pagina, per quanto io stesso tenda all'abuso, quelle a fine libro le odio con una certa quale passione e quelle a fine capitolo mi istigano al disprezzo e all'odio perpetuo nei confronti di libro, autore, editore e correttore di bozze.
fb: su due ruote non mi era accaduto mai.
io le odio tutte le note; e non c'è nessuno come gli storici della filosofia italiana che ne faccia un uso sconsiderato e spropositato. siamo arrivati al paradosso ridicolo per cui un libro viene valutato dal numero di note, di rimandi, di citazioni, di cavilli pretestuosi che vengono seminati a piene mani, a coprire - spesso, sempre più spesso - la sostanziale inutilità del testo che tra tutto questo scompare.
è l'ipertesto, baby :-)
è la decadenza, altro che ipertesto!
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