28 novembre 2006

Università

Sul corriere della sera Piero Ichino interviene sul tema università e selezione:

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che i concorsi siano una ipocrisia non mi pare una scoperta. Come non mi pare sia una scoperta che, anche laddove non ci sia clientelismo o "baronismo", non sia un metodo per valutare le effettive capacita' di una persona a svolgere un determinato tipo di lavoro. Come nel mio post del treno, anche qui' mi domando di nuovo "che fare?"
Valutare ogni singolo candidato con un colloquio collegiale? e quanto ci impieghi a valutare 1.000 o piu' candidati? (e di solito certi concorsi hanno molti piu' che 1.000 candidati). Si fanno piu' commissioni? e chi dice che le valutazioni di ogni singola commissione siano uniformi?
Ne esce fuori un troiaio in cui il libero arbitrio dell'esaminatore la fa da padrone. Torniamo ad una sorta di "baronismo" anche se non voluto. Anche se nell'articolo si fa solo un esempio, di concorso all'universita', non e' che cambiare le regole in universita' sia la soluzione al problema "concorsi".
Purtroppo sono punto e daccapo :
mi tappo il naso, chiudo gli occhi e cerco di farmi una dormita .... non si risolve il problema .... ma almeno non ho le occhiaie ;-)

Joe

P.s. non vorrei rimanere sempre "anonimo" e mi scuso per non aver firmato anche l'altro post del treno. Ma era il mio primo post su un blog e non avevo idea che finiva senza darmi la possibilita' di firmare. Ciao sciort :-*

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

joeeeeeeeeeeeeeee :-)
bentrovato amico mio.