12 ottobre 2006

Internet e comunicazione

Sto cominciando a pensare che non sia del tutto vero che internet e il web abbiano moltiplicato le informazioni accessibili. Certamente hanno migliorato l'accesso all'informazione, aprendo un canale che non ha uguali come portata; ma non è moltiplicando i canali che aumenta la quantità dell'acqua (o dell'informazione). In più, spesso le informazioni accessibili non sono attendibili. O non possono essere verificate: il che è quasi la stessa cosa. O possono essere verificate solo attraverso canali alternativi. Non mi pare un gran guadagno. A che mi serve avere istantaneamente un'informazione - con Wikipedia ad esempio - se di quell'informazione non mi posso servire perchè non ne conosco il grado di attendibilità?

6 commenti:

lucia ha detto...

Il messaggio è giusto ma il luogo sbagliato. Sono al Bibò e non ricordo la tua e-mail. Se leggi nel post di oggi al terzo desiderio fra i commenti troverai il risultato dei nostri sforzi. GRAZIE

Anonimo ha detto...

Io lo dico da almeno quindici anni. Però la metafora è sbagliata: hai tanta acqua in più, ma non sai quale sia quella potabile.

Anonimo ha detto...

In un sistema del genere, e' il lettore che decide la verita' delle cose che legge. Ovvero, decide se crederci o meno.

Uriel

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

mau: non saprei se hai ragione. l'informazione temo fosse la stessa che c'era prima. é diverso e più facile l'accesso, ma lo scotto è quello dell'inattendibilità. In sintesi: accedo a più informazioni (che internet non crea informazione, ma veicola quella esistente) ma non posso più valutarle. Se non all'esterno del media che mi ha dato l'accesso.
tutto questo imho.

Anonimo ha detto...

non sono d'accordo.

il tuo discorso è valido (in misura moderata) per chi ha bisogno di fonti assolutamente affidabili ed in linea con una certa richiesta.

ma per chi non ha fonti?

faccio il mio esempio.

abitando in un piccolo paesino che è senza biblioteca degna di questo nome, alla prima generazione di laureati, senza attività culturale, lontano dalla città, la mia unica fonte di info sarebbe la tv nazionale!! :-(


con il web ho accesso a molte più fonti, qualcuna affidabile qualche altra meno...

ma intanto con il tempo , riesci a capire da quale provinienza viene l'informazione e a capire quale possa essere il suo "difetto" di impostazione.

Alla fine , avrai un numero leggermente superiore di fonti affidabili rispetto a chi non usa il web (pensa solo ai giornali), e tantissime fonti di parte che però riesci grosso modo a distinguere.

infine il web ha il grandissimo vantaggio di poter far accedere ai documenti, pensa ad esempio ai discorsi di leader politici o ai siti di organizzazioni politiche che non trovano spazio in tv (finchè non diventano di massa)

ciao

Anonimo ha detto...

> é diverso e più facile l'accesso, ma lo scotto è quello dell'inattendibilità

Vedo che "qual piuma al vento muti d'accento e di pensier".

L'informazione è diffusa diversamente, in quantità maggiori e piú facilmente accessibili, ma l'attendibilità è tale e quale all'epoca precedente Internet. Se in un attimo di distrazione io scrivessi per sbaglio che le mosche hanno quattro zampe, non credo che mi si crederebbe alla lettera per oltre un migliaio d'anni senza sentire il bisogno di una verifica. La massa di informazione disponibile dovrebbe al contrario facilitare il confronto e permettere di formarsi piú facilmente un'opinione personale. Sono invece coloro che traggono le proprie notizie da una fonte sola (un quotidiano, una TV...) a rischiare maggiormente la sclerotizzazione delle idee.

Io sono stato allevato in una famiglia comprendente un elevatissimo numero di zie ultracattoliche, a dosi massicce di Settimana Enigmistica, libri di Peter Kolosimo, storie di Indro Montanelli, "condensati" del Reader's Digest e guarda cos'è saltato fuori...

P.S. Non saprei dire se l'aneddoto su Aristotele e le mosche sia corretto o meno, comunque non l'ho appreso su Internet (azzarderei "Strano, ma vero")