Giornate così. Arrivi in studio e scopri che qualcuno ha cercato di forzare il portone, che ha tenuto. (per rubare che? un pc? un fax? una segreteria telefonica? una lampada ikea? mah).
Entri e il telefono - sadicamente telepatico - comincia a squillare e fino alle 13.00 non offre requie.
Prendi lo scooter e, mentre torni a casa pensando al pomeriggio che ti aspetta (un articolo, due correzioni di bozze, un salto dal veterinario, una bibliografia, e a continuare...), un ducato davanti a te decide di frenare di colpo e - non pago - di inscenare un'inversione di marcia sotto un semaforo, rosso e trafficatissimo, a meno di 25 mm dalle tue caviglie.
Poi arrivi a casa. Decidi di rilassarti con un the e di passare in rassegna i blog che più o meno abitualmente leggi. E ne trovi uno che ti illumina la giornata, ti mette di buon umore, ti riconcilia con la vita.
E prometti a te stessa che non dirai mai più che il destino è ingiusto, anzi, ti viene il forte sospetto che una metafisica intelligenza in fondo in fondo regga le fila della sorte di noi umani.
E ridi, ridi fino alle lacrime.
E continui a ridere pensando: "Dio, che idiota!"
(ah, grazie di esistere fesso)
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2 commenti:
prego
ciao mic, e tu che c'entri?
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