Quanto pesa un genocidio?
di Eugenio Mastroviti e Carmen Dal Monte
E’ impressionante come a volte certi morti pesino molto più di altri.
È stato notato in alcuni blog come 400.000 morti nel Darfur pesino molto meno di 1200 morti in Libano, almeno in Europa.
Allo stesso modo, per 10 anni diverse migliaia di sciiti uccisi in Afghanistan dai Talebani hanno avuto un peso pressoché inesistente di fronte a diverse decine di palestinesi uccisi dagli israeliani.
Tutti questi morti dal peso specifico sorprendentemente basso hanno una caratteristica in comune: vengono (o venivano) uccisi da regimi simpatizzanti del fondamentalismo di stampo wahabita, supportati e foraggiati dall’Arabia Saudita.
Allo stesso modo l’Arabia Saudita finanzia i Fratelli Musulmani e fornisce loro supporto intellettuale e ideologico attraverso l’università Al-Azhar che è la massima autorità teologica riconosciuta dal mondo sunnita.
Per essere più chiari i wahabiti hanno occupato le cariche accademiche che prima erano patrimonio dei vari filoni della teologia sunnita, monopolizzandone di fatto l’indirizzo teologico-politico.
In Europa i Fratelli Musulmani sono ufficiosamente rappresentati da organizzazioni come l’UCOII in Italia e l’MCB in Gran Bretagna. Non è certo un caso quindi che queste organizzazioni facciano il possibile per indirizzare (e alimentare) la protesta e le manifestazioni dei musulmani che vivono in Europa in una direzione che sia conveniente all’organizzazione “madre” dei Fratelli Musulmani.
Non è sorprendente quindi che queste organizzazioni cerchino di pilotare l’indignazione della comunità musulmana in Europa lontano dalle colpe di regimi con cui condividono finanziatori e padrini ideologici.
Il genocidio del Darfur è uno degli esempi più lampanti di questa pratica, aiutata anche dalla compiacenza dei mezzi di informazione occidentali che sembrano non ritenere il Darfur un’emergenza mondiale.
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