27 ottobre 2006

Bologna - mala cronaca cittadina

La disavventura di Bonaga sta facendo parlare la città. In breve, fermato con il motorino, senza casco, mentre lo stava mettendo nell'androne di casa si oppone passivamente al sequestro del mezzo e viene tirato a terra a forza, variamente malmenato, ammanettato e portato in questura, fra lo sconcerto e la protesta di chi ha assistito alla scena; un tizio che ha filmato tutto con il telefonino viene a sua volta minacciato.
Al di là dell'episodio specifico, ovviamente sgradevole per tutti, anche ignorando le domande retoriche (come mai i cittadini lamentano l'assenza della forza pubblica in situazioni vissute come di vero degrado e in questo caso arrivano in otto per uno sotto i portici di casa sua senza casco?), la questione secondo me è un altra: il degrado di questa città non è dato da cinquanta punkabbestia in via Zamboni, o dai lavavetri ai semafori. La misura vera è possibile rilevarla nel deterioramente del rapporto tra i bolognesi, la loro città e il governo locale. O, almeno, ciò che si vede del governo locale. E quello che si vede sono solo gli aspetti negativi, facendo nascere il fondato dubbio che ci siano solo quelli. Ormai, tutto ciò che passa come istituzione, comune, vigili e quant'altro è immediatamente vissuto come negativo e prevaricatore; e non si tratta qui della miope difesa di egoismi cittadini, ma di veder con rammarico come il tessuto sociale e la solidarietà si stiano sfilacciando sotto i colpi di una miope arroganza.

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