La disavventura di Bonaga sta facendo parlare la città. In breve, fermato con il motorino, senza casco, mentre lo stava mettendo nell'androne di casa si oppone passivamente al sequestro del mezzo e viene tirato a terra a forza, variamente malmenato, ammanettato e portato in questura, fra lo sconcerto e la protesta di chi ha assistito alla scena; un tizio che ha filmato tutto con il telefonino viene a sua volta minacciato.
Al di là dell'episodio specifico, ovviamente sgradevole per tutti, anche ignorando le domande retoriche (come mai i cittadini lamentano l'assenza della forza pubblica in situazioni vissute come di vero degrado e in questo caso arrivano in otto per uno sotto i portici di casa sua senza casco?), la questione secondo me è un altra: il degrado di questa città non è dato da cinquanta punkabbestia in via Zamboni, o dai lavavetri ai semafori. La misura vera è possibile rilevarla nel deterioramente del rapporto tra i bolognesi, la loro città e il governo locale. O, almeno, ciò che si vede del governo locale. E quello che si vede sono solo gli aspetti negativi, facendo nascere il fondato dubbio che ci siano solo quelli. Ormai, tutto ciò che passa come istituzione, comune, vigili e quant'altro è immediatamente vissuto come negativo e prevaricatore; e non si tratta qui della miope difesa di egoismi cittadini, ma di veder con rammarico come il tessuto sociale e la solidarietà si stiano sfilacciando sotto i colpi di una miope arroganza.
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