29 gennaio 2007

La necropoli etrusca di Marzabotto



Complice il sole di ieri pomeriggio si decide un giro a lungo rimandato: una visita alla necropoli di Marzabotto.
Non chiedetemi notizie del museo, ho trovato l'area della necropoli in uno stato di incuria tale che mi è passata la voglia di entrarci.
Allora, in tutta l'area archeologica, diciamo intorno ai cinque ettari, c'è un solo cartello didattico (didattico??) leggibile. In tutti gli altri - ne ho visti quattro- il testo è completamente sbiadito.
Segnali che danno indicazioni contraddittorie, scavi non curati, pozzi con grate di protezione completamente arrugginite, e mi fermo qui.
I bagni erano puliti.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Perfettamente d'accordo, la cura dell'apparato didattico-esplicativo e' totalmente inadeguata. Mi riferisco anche al museo, dove poi non c'e' molto di interessante dato l'incendio che distrusse i pezzi migliori. Forse varrebbe la pena di valorizzare l'esistente, anziche' tentare operazioni di facciata: ma tant'e', i bambini delle elementari arrivano a corrierate con maestri e genitori predisposti all'entusiasmo didattico e tanto a qualcuno basta.

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

anonimo: dovrebbero fare un giro a Montale (modena) e cercare di imparare qualcosa su come si gestisce un'area archeologica...

Anonimo ha detto...

Piaccia o meno ai tanti baroni ed apprendisti baroni dei beni culturali bolognesi, Modena e provincia sono in genere piu' efficaci e molto piu' innovative di Bologna in materia di beni culturali e paesaggistici.

Francesca Sanzo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo con te, ed è un vero peccato perché il posto è stupendo...
l'anno scorso ho fatto la visita con la direttrice del museo e lei diceva che è perché non ci sono i soldi per mettere in salvo dalla pioggia tutto quell'enorme spazio in maniera sensata...
bho? altrove lo hanno fatto no?

michus ha detto...

Fa male nel vedere lo scempio, la debosciaggine, l'incuria, la barbaria verso la propria storia, le proprie radici, la nostra cultura. E' l'ennesima prova dell'incosistenza geografica, culturale e sociale della gran parte degli individui che vivono su questa penisola(ma quale italiani?).
Mi chiedo poi, ma perché mai tutta la nostra storia culturale debba essere gestita da dei pagliacci, degli sciagurati barbari? Solo perché risiedono qui? Tutto il patrimonio artistico e archeologico di questa penisola andrebbe sequestrato, espropriato, tolto dall'incuria italiota perché appartiene all'umanità tutta e quindi necessita salvaguardarlo. Necessita una task force culturale internazionale affinche sequestri e protegga a futura memoria questo unico e preziosissimo patrimonio. Stiamone certi che tra 100, 200, 300 anni starebbe ancora li intatto e restaurato in qualche museo o in un sito curato e protetto.
E' inutile lasciare nell'incuria o negli scantinati di qualche deposito museale centinaia e migliaia di testimonianze archeologiche e artistiche negandole alla conoscenza dell'umanità. Del resto non abbiamo i soldi per salvaguardarlo.