A mia discolpa posso solo dire che la politica quotidiana - intesa come interviste, polemiche, e quant'altro - non mi piace e non la seguo. Per questo motivo arrivo con qualche giorno di ritardo sulla sparata del ministro Fioroni, e devo ringraziare giudamaccablog (che linko immediatamente a sx).
Dal giudamaccablog, da un post dal titolo sito in aggiornamento traggo questa perla:
" Lo sa che nemmeno gli Usa hanno una norma simile? Che il governo Bush ha provato a chiedere a Google l’elenco dei suoi utenti per individuare i consumatori di pornografia online e Google ha detto «no, grazie»?
«Mi risulta che ci siano altri Paesi invece che sono riusciti a ottenere fior di filtri».
Intende la dittatura di Pechino?
«Sì, anche se i nostri obiettivi sono diversi dai loro: non la libertà d’espressione, ma il rispetto del nostro principio costituzionale di libertà senza danneggiare la libertà altrui. Nella fattispecie, la libertà dei minori di non essere esposti a contenuti violenti o criminali».
Ripetete assieme a me: Intende la dittatura di Pechino? Sì."
L'intervista completa a Fioroni la trovate su La stampa.
Avete commenti? Io sono senza parole
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4 commenti:
Sì, ma i loro obiettivi sono diversrotfl.
E dire che tutto nasce da un caso, quello della scuola di Torino, che ha visto il web identificare un problema al suo interno e risolverlo da sè (http://tinyurl.com/yh3a5k). Questa intervista mette i brividi, è un'esplicita ammissione di ignoranza abissale sul tema. Se anche Gentiloni sta messo così ne vedremo delle belle, non l'avrei mai detto ma forse rimpiangeremo Urbani. Che schifo, davvero.
anche i filtri cinesi sono del tutto inutili, sul piano informatico. Ne ho gia' scritto qui: http://www.wolfstep.cc/archives.php?subaction=showfull&id=1163236500&archive=1164960164&start_from=&ucat=13&page=3&page=2
Uriel
All'epoca della formazione del governo qualche blog (non mi ricordo quale) chiamò Fioroni "il Giovanardi di sinistra".
Ha sbagliato per difetto.
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