20 luglio 2008

Pedofilia e Vaticano

Il Corriere della Sera di oggi, nella sua versione cartacea, dedica due pagine agli abusi sessuali commessi su bambini e minori da parte di sacerdoti cattolici. In uno degli articoli dedicati alla questione M. Antonietta Calabrò scrive che in Italia, dal 1991 al 2006 ci sono state 17 condanne e 22 incriminazioni "ma per avere un termine di confronto va tenuto presente che in Italia i sacerdoti diocesani nel 2003 erano in tutto 35.019". Ora, io non so cosa intendesse dire ma 17 + 22 fa 39. Ora, stabilendo che un'incriminazione non si conclude necessariamente con una condanna, resta il fatto che su 35019 fa - conti della serva - l'1 per mille. Il che mi fa pensare che non sia una percentuale diffusa anche in altri ambiti professionali.
Escluderei, per esempio, che ci sia un pedofilo ogni 1000 insegnanti. O avvocati. O dentisti. O sistemisti.
A voler sparare sulla croce rossa si potrebbero dire due cose: la visione della sessualità così come la presenta la chiesa cattolica attrae in primo luogo coloro che con la sessualità hanno dei problemi e i meccanismi di selezione dei seminari sono tragicamente carenti.

Questo per tacere di tutto quello che si configura come reato penale da parte di esponenti dell'istituzione: complicità, negazione and so on.

8 commenti:

Rosa ha detto...

E sono solo quelli incriminati: se tanto mi dà tanto è la punta dell'iceberg, laddove si può si tace. Cmq, credo che l'obbligo al celibato attragga chi non può o non vuole manifestare la propria sessualità non canonica ed essere comunque accettato socialmente: i pastori protestanti non hanno gran pedofili nelle loro fila, eppure non credo abbiano una visione della sessualità molto più aperta (però in effetti son meno fissati, forse)

restodelmondo ha detto...

rosalux: Dipende dalla Chiesa protestante - a volte addirittura dalla singola comunità (in alcune confessioni le comunità locali hanno molta autonomia). I Valdesi, per dirne una, sono piuttosto aperti - celebrano anche unioni omosessuali (che non si possono chiamare matrimonio, per motivi legali) almeno a Milano. Anche i Battisti penso siano piuttosto del consiglio che Dio sia amore più che legge. Le Assemblee di Dio, per contro, so che espellono i membri che sposano persone di religione diversa (ma non sono certa al 100%).

restodelmondo ha detto...

E comunque: un pastore di una Chiesa protestante risponde molto alla propria comunità: se abusasse dei ragazzini della comunità verrebbe subito tolto dal suo incarico piuttosto rapidamente. Anche nel caso del pastore super-star della megachiesa americana carismatica (Ted Haggard, per non far nomi) deve perlomeno passare per un percorso di "riabilitazione" prima di farsi vedere sul pulpito.

Anonimo ha detto...

Propongo senz'altro una class action di tutti gli individui i quali manifestino una insoddisfacente relazione con la sessualità e che siano stati esposti a partire dall'infanzia alle visioni distorte e colpevolizzanti nei confronti del sesso da parte della chiesa cattolica o, in generale, da qualsiasi religione. oldenburg

Unknown ha detto...

Bah, la legge dice gia' che un pedofilo va processato e condannato. Se cominciamo a fare leggi speciali per i preti, finisce che apriamo la strada alle leggi speciali a loro favore, che gia' ce ne sono troppe.

Al limite possiamo aggiungere, come aggravante, l'abuso della fiducia fornita dal ruolo sociale/professionale/religioso/qualsiasi esercitato, sempre che non ci sia gia'.

Uriel

Palmiro Pangloss ha detto...

@Restodelmondo: I battisti aperti in tema di sessualita? anche quelli dell'Ala-cazzo-bama?

Anonimo ha detto...

Preti e pedofilia. Il primo database in Italia. Oltre 100 i casi noti, molti di più gli sconosciuti:

http://laici.forumcommunity.net/?t=17841620

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

uriel: non ho scritto da nessuna parte che voglio leggi speciali per i preti, sia mai! ho solo rilevato come le percentuali siano particolari, tutto qui.