28 febbraio 2007
Assenza
(soprattutto se si perdono le ore a cercare webcam in giro per il mondo, accidenti a rosalux!)
ps. questo post di Eugenio Mastroviti è da leggere.
25 febbraio 2007
Pornografia
Un fanatico suicida si fa esplodere all'università di Bagdad.
Da repubblica:
"kamikaze con indosso un giubbotto imbottito di tritolo ha cercato di entrare nell'università di Mustansariya e, bloccato dalle security, si è fatto esplodere davanti all'ingresso della facoltà di Economia e amministrazione aziendale. Il bilancio è di almeno 40 morti e una trentina di feriti. Mustansariya è uno dei cinque atenei pubblici della città ma è sicuramente l'università più rinomata. I morti e i feriti sono soprattutto studenti."
23 febbraio 2007
Le reazioni
Berlusconi vuole votare, che altrimenti tra cinque anni molla per forza.
Fini non vuole votare, che altrimenti tra cinque anni col piffero che si candida.
Casini fa sapere di non essere una palla da tennis. (D'altro canto, da uno che non rispetta nemmeno i suoi figli cosa ti puoi aspettare?)
Bossi vuole votare, che altrimenti Maroni gli fa le scarpe.
Che dire?
Resistere, resistere, resistere.
22 febbraio 2007
Ancora sulla votazione
E insiste
"Non ho nessun desiderio di un governo diverso da quello dell'Unione ma rivendico la possibilità di scegliere. Per 8 mesi non ho potuto farlo". su repubblica; fatemi capire, questo impiegato per avere i suoi quindici minuti di gloria fa cadere il governo?
Chi l'ha votato?
C'è qualche lettore di questo blog che ha votato lui o Rossi che - nello stesso articolo - dichiarà che vota la fiducia? Così giusto per sapere che nick ha uno che ha votato per questi due.
facce
Franco Turigliatto. senatore. Nel link c'è anche la mail. Mi piacerebbe che tutti gli facessero sapere cosa pensano della sua scelta.
facce
Fernando Rossi senatore. Nel link c'è anche la mail. Mi piacerebbe che tutti gli facessero sapere cosa pensano della sua scelta.
Scooter
Mi sono ritrovata intorno alle sei di sera in via Santo Stefano, a cercare di capire cosa fare. Chiamo il meccanico di fiducia che sconsolato mi informa che:
1. riavviarlo con i cavi è inutile; non chiedetemi perché ma pare che con gli scooter non funzioni.
2. il servizio SOS dava prima musichetta di attesa e poi direttamente il segnale di occupato.
3. lui non poteva venire a recuperare il tutto.
Definitivamente convinta che ogni soluzione possibile alla questione doveva giocoforza venire rimandata almeno a domani mattina ho preso l'autobus - cosa che odio profondamente - per scoprire che, chissà perchè, non c'era un lampione che funzionasse in città.
A casa la notizia erano le dimissioni di Prodi.
Ecco, queste cose: che a Bologna - sindaco Cofferati - non c'era un lampione acceso e che a Roma, - con la sinistra radicale che appoggia il governo - lo stesso era caduto mi sono sembrate collegate. Strettamente collegate.
Ditemi, quando ci liberiamo di Oliviero Diliberto e compagnia?
20 febbraio 2007
Novità sui blog
19 febbraio 2007
blog (parte sesta)
Ci sono aspetti del pensiero mitico che siamo ormai abituati a vedere e che riconosciamo immediatamente quando li ritroviamo sul web, come per esempio la diffusione – quando non la nascita – di altrimenti inverosimili leggende metropolitane. Di questo aspetto parla rosalux nel suo articolo Il web, le leggende e la illuminante parabola di A. Toaff.
Sono però percepibili altri aspetti e altri risvolti; meno espliciti ma non per questo meno interessanti.
Uno di questi aspetti riguarda il paradigma spazio-temporale.
Per farla breve il pensiero mitico non vede alcuna contraddizione “logica” (in sintonia con parte del pensiero religioso monoteista) a pensare che un dio, o comunque un essere soprannaturale come una ninfa, possa contemporaneamente essere in più luoghi allo stesso tempo.
Allo stesso modo, nemmeno noi – oggi, nel pieno del pensiero tecnologico – abbiamo la minima difficoltà a pensare la stessa cosa, e la pensiamo di noi stessi non di qualche olimpica divinità.
Anche il tempo, esattamente come lo spazio, viene percepito diversamente e ci aspettiamo dagli accadimenti virtuali una risposta che non ha eguali nel mondo “reale”(1).
Ciò che accade però, sta sempre dentro le coordinate spazio-temporali. E allora non possiamo più fidarci della nostra percezione degli accadimenti, nemmeno di quelli che leggiamo raccontati sui blog.
E così, chi pensa di cacciarsi nei guai per chissà quali affermazioni “coraggiose” – per altro assolutamente mainstream- o per chissà quali indiscrezioni altrui, - per altro assolutamente di pubblico dominio – invece di trovare guai reali, come pubblicitariamente paventa, trova solo ilarità virtuale.
Le nuove BR?
In altre parole mi fanno lo stesso effetto di quel tizio in una vecchia trasmissione della Dandini che, risvegliatosi dopo vent'anni di coma, sapeva solo dire: "I Poohhhhhhhhhhhh".
18 febbraio 2007
Fine settimana
Un fine settimana che è cominciato alle tredici di venerdì quando ho visto rosalux comparire davanti a Feltrinelli di piazza Ravegnana.
Io ero ad aspettarla su una panchina, al sole.
Le lascio borsa e portatile e scompaio dentro la libreria a cercare un libro in regalo per un amico romano che ha compiuto gli anni qualche giorno fa, e rosalux si è gentilmente prestata per recapitarlo.
(per la cronaca Un mestiere pericoloso di Canfora risulta esaurito).
Con qualche esitazione rosalux sale sullo scooter e in una splendida giornata di sole si gode (spero) il tragitto fino a casa.
La prima bottiglia di rosso finisce insieme agli spaghetti. Un paio di birre ci accompagnano al supermercato, dove ovviamente una buona percentuale di euro scompare nel reparto alcolici (rosalux dopo mille incertezze si decide e infila nel carrello anche un pommery).
In attesa di candide rosalux si cimenta nella preparazione - decisamente pregevole - di innumerevoli negroni.
L'arrivo di candide apre la stura ai blogger-pettegolezzi.
Non so bene quando sia finita la serata, venendo clamorosamente meno ai miei doveri di ospite a un certo punto sono crollata su un divano e solo verso l'alba ho recuperato quel minimo lucidità che mi ha consentito di raggiungere il letto.
Quando nella tarda mattinata riemergo per il mondo rosa è sparita, mentre riesco a recuperare candide per un caffe'.
Il pomeriggio del sabato sono di nuovo per shopping. Urge un forno a microonde perchè il mio mi ha clamorosamente abbandonato. Vero che da quando, molti anni fa, lessi Tutti a Zanzibar di Brunner guardo i forni a microonde con molta perplessità e diffidenza (consigli di lettura: Brunner è da leggere. Tutto.).
Sabato sera casalingo. Coccole, letture incrociate, film in tv e giornali intonsi avanzati dalla settimana.
Domenica? Domenica mattina si dipinge la casa di topolino con le tempere appositamente acquistate all'ipercoop; lunghe discussioni e accurate disquisizioni con numeri di topolino d'annata recuperati in soffitta per stabilire l'esatto colore di ogni minuto particolare.
Mentre la domenica pomeriggio si allunga nelle pigre note di un sax che tenta di fare esercizio con il controcanto di una batteria improvvisata.
E la domenica sera? La domenica sera mi sorprende impegnata all'ultima correzione del programma d'esame, che domani c'è consiglio di facoltà.
E' subito lunedì.
15 febbraio 2007
civiltà e politica
Questo blog augura a tutti coloro che non sono andati a votare al referendum di non diventare mai nonni.
Colgo anche l'occasione per ripetere che il partito dei comunisti italiani è farsesco.
Paesi civili
Giovedì
Sono a Piacenza, che nella mia personale classifica delle città sta immediatamente sotto alla periferia di Mestre; e per esserci ho dovuto alzarmi prima delle otto. Ed è la seconda volta questa settimana. Comunque sia, senza caffe' e sotto una pioggia insistente (la seconda giornata di pioggia negli ultimi sessanti giorni) mi sono fiondata in autostrada per essere a Piacenza entro le dieci.
Tra Bologna Borgo Panigale e Modena sud quattro autotreni pensano bene di schiantarsi e di rovesciare sull'asfalto una quantità imprecisata di liquido fertilizzante. Un'ora di coda, con il portatile morto perchè la batteria non regge più di un'ora e un quarto.
Arrivo a Piacenza con un'ora secca di ritardo, per scoprire che oggi c'era il blocco del traffico in tutta la regione, così devo sperare di non farmi beccare e occultare l'auto nel cortile di Palazzo Farnese pregando che a nessuno venga in mente di tirare su il fittone che ne blocca l'uscita.
Nel caso vi farò sapere.
14 febbraio 2007
Momenti
Gli altri tre, Mira e i due pestiferi cuccioli - Musa e Tequila - dormono in giardino sul retro, in una enorme cuccia che potrebbe agevolmente ospitare due famiglie.
Mira occasionalmente è ammessa in casa, ma le piace poco. Di giorno preferisce oziare sotto al portico o vagabondare per le colline intorno. I cuccioli mai. Veto assoluto. Quando riescono a sgattaiolare dentro saltano sul divano, entrano nella casa di Topolino, rubano i peluche e cercano di strappare i tappeti. Sembrano 101, non due. Senza contare che Tequila, il maschio, non appena viene accarezzato piscia di getto, tutto contento.
Ma stasera è diverso, tutti dormono, la casa è silenziosissima, e allora li ho radunati tutti e quattro intorno alla mia scrivania. E distribuisco merendine al cacao, che qualcuno - del tutto inopinatamente - ha comprato per il topo senza sapere che gli sono rigorosamente vietate (si, tutti i tipi di merendine preconfezionate, almeno finchè ce la faremo. Gelato e cioccolata fondente invece quanto ne vuole).
Luna, un po' sdegnata per l'invasione li guarda torva e poi salta sul divano. E' fisicamente la più piccola, ma non ci sono dubbi sul suo ruolo. Mira mi appoggia il muso sulle gambe mentre scrivo questo post e con piccoli colpetti del naso cerca di attirare la mia attenzione. Inspiegabilmente i cuccioli sono buoni. (per forza, stanno silenziosamente masticando il peluche preferito del topo).
Luna e Mira vengono dal canile, adottate da cucciole. Chi segue questo blog sa che gli altri due sono nati qualche mese fa.
Mi piacciono i cani, si. E più sono grandi e più mi piacciono. Guardo Luna sul divano. E penso a Serse, il sanbernardo che mio fratello cavalcava da bambino. C'è ancora da qualche parte di sicuro la foto di un bimbo piccolissimo (penso avesse meno di tre anni) sulla schiena di un san bernardo di 130 chili.
Mentre sono persa in rimembranze canine una voce assonnata riprende il possesso dei "suoi" cani. In un attimo Musa e Tequila mollano il peluche e si lanciano sul pargolo impigiamato in un tripudio di leccate e mugolii. Sul tappeto adesso si rotolano in tre, e fanno un casino da svegliare anche i vicini (il più vicino dei quali sta a quattrocento metri).
Riprendo il controllo della situazione e mentre tre cani escono, una finge di dormire sul tappeto, io mi affaccio alla camera da letto portando in braccio un respiro leggero (e un po' affannato, e anche che sa vagamente di cane), che con gli occhi già chiusi mormora "musa, chichila..."
Schopenhauer aveva torto anche in questo: noi esistiamo per essere felici.
13 febbraio 2007
Pubblicità progresso
"questo motore di ricerca seleziona le fonti. La cosa interessante del progetto, è - mi pare di capire - che il team è composto da un gruppo di docenti e studenti che discutono - mi si dice animatamente - su quale sito inserire e quale no."
Lo linko questo motore di ricerca, e invito chi vuole a diffonderlo. Mi pare un'iniziativa molto intelligente.
Dico-Pacs
E, con la fortuna che mi caratterizza (solo in questo ambito) ho trovato una chiara, lucida, esaustiva esposizione di quello che mi frullava - anche un po' confusamente - in testa.
L'ha scritta Massimo Manca, con l'acutezza e l'ironia che lo contraddistinguono.
Ne consiglio caldamente la lettura.
12 febbraio 2007
blog all'estero/2
In rigoroso ordine di scoperta nella colonna a sx potete trovare d'ora in poi (anche):
5 lire
un disadattato a Londra
marinella da dublino
un'ex manager a NY
marcushof, 512
e chi ne incrociasse altri è pregato di segnalarmeli.
Blog all'estero
Perché mi piacciono? Perché mediamente mi pare che gli italiani all'estero siano più intelligenti, più vivaci, più interessanti di quelli che sono in patria.
Ma anche perchè offrono uno sguardo inedito e quasi sempre efficace su realtà che non conosco o conosco poco. E consentono una prospettiva sulle italiche vicende che non ha eguali.
Mi manca la vita all'estero, e le scelte che ho fatto in seguito al momento la rendono poco praticabile; ma è un'opzione che rimane aperta, un'ipoteca sul futuro.
[no, dico, mi è appena arrivata in mail un'inserzione dalla nuova zelanda. Da quelle parti a un associato di filosofia vengono offerti centoventimila (120mila) dollari l'anno, e un appartamento; quasi quasi impacchetto tutto; tra l'altro, voglio vedere come farebbero a impestarmi la casa la mattina!]
Interrogativi del lunedì
Casa mia la mattina è una specie di porto di mare, passano tutti a farsi il caffe', mangiarsi i biscotti, dare un'occhiata al giornale che mio padre mi recapita all'alba - più o meno - e che io di solito leggo a cena. Il fratello viene a cercare il thè che si scorda sempre di comprare e visto che c'è se lo fa direttamente, mia madre è meno invadente, lei le paste se le porta, semmai allunga le mani sullo yogurt. Mio padre, con la scusa del decoder che non funziona viene a scroccare sky news e pezzo di crescente (eh, ma la porto io scusa! si, ma poi se te la mangi non vedo l'utile).
Poi ci sono quelli che vivono direttamente qui (che se non altro sarebbero anche più legittimati). Insomma, la mattina è tutto un incrociarsi, che io regolarmente mi perdo perchè dormo, e tutti sanno che non esiste iattura peggiore di un mio precoce e incazzoso risveglio (incazzoso perchè precoce).
Insomma a farla breve stamattina mi sono goduta tutto questo circo, compreso il topo che - assolutamente stupito - correva per casa al grido di "mamma sveia!" contribuendo non poco al vociare generale, (come fanno questi a essere sempre di buon umore prima delle otto di mattina è un mistero).
Fuggo come la peste questa visione da mulino bianco che mi urtica i nervi oltre ogni dire e vado a scoprire cosa mi riserva il destino. (una cazzata da non ripetere mai più, lo dico in anteprima).
La prima tappa è il benzinaio, che mi fa il pieno mentre discute con un cliente biemmevummato dello sciopero appena passato e di quello futuro. Nella foga del discorso costui pensa bene di chiamarmi a testimone e mi apostrofa: "Lei, signora, cosa ne dice di tutti questi scioperi?" Lo guardo esterrefatta, non mi pare possibile che voglia rompere il cazzo proprio a me, mi guardo intorno con la evidente convinzione che si stia rivolgendo a un'altra, ma ci sono solo io.
Quasi sputando le parole: "Sono assolutamente certa che chiunque scioperi abbia sempre ragione." Mi guarda ammutolito, mi gira le spalle e se ne va. Resto in ascolto della reazione a mezza bocca, pronta alla rissa (quella che avevo fuggito a casa, per ovvie ragioni). Niente, non dice niente, sale sulla bmw e parte sgommando. E mi devo tenere l'incazzatura. Comincia a diventare deleteria sul serio la giornata. Non sono le nove ed è già la seconda che reprimo.
E non è nemmeno l'ultima. Appena sbarcata in città mi hanno appioppato un altro corso. E siamo a tre quest'anno; di fronte alle mie deboli proteste mi hanno informato - quasi non lo sapessi - che ci sono docenti che ne hanno quattro, cinque, più i master, e i corsi di perfezionamento, e quelli di aggiornamento, e quelli di alta formazione...non oso interrompere il flusso imformativo, e mentre La Voce sfuma nel sottofondo dei miei pensieri io comincio a divagare. E mi chiedo: ma questa gente quando studia? quando pensa? come si fa a sostenere dodici, quattordici ore di lezione alla settimana? Io non ci riuscivo nemmeno nei pochi anni che ho insegnato al liceo a farne tante. Per me sei sono già il limite, posso arrivare a otto, ma oltre mi arrendo. E invece a questo punto sono a dieci. E deve ancora cominciare il master, e il corso di perfezionamento, e l'editore aspetta Hume, e il saggio sul mito incombe.
E, e, e...fortuna che ieri ho parlato con Candide, organizzando un venerdì da sballo e un we alle terme di Bagno Vignoni che non mi è mai parso così lontano.
Ariel Toaff/2
Cin cin
Ebrei buoni ebrei cattivi ebrei scemi
Guida alla lettura di "Pasque di sangue" (una raccolta esaustiva di recensioni al libro)
Somari carichi di libri (con un logo da scaricare liberamente).
Buona lettura
08 febbraio 2007
Ariel Toaff
05 febbraio 2007
tre misere righe
Speriamo nella dose di caffeina del pomeriggio.
02 febbraio 2007
01 febbraio 2007
Jan Patocka
Chissà se si riesce a organizzare qualcosa per ricordarlo.
Una buona sintesi la trovate su Kairos.