09 agosto 2006

La sinistra e l'Onu

Su it.politica.sinistra in un articolo intitolato proprio così "La sinistra e l'Onu" l'estensore scrive:

"Gli Usa non possono più far parte dell'ONU: è questa l'unica amara realtà.
Ma i nostri governanti tacciono come pure gli altri. ma siamo diventati tutti nazisti?
e i DS cosa fanno? sono diventati DC? Tutto è lecito per il potere?
Possiamo accettare queste cose? Bisogna che la base alzi la voce e richiami all'ordine chi ci governa.
Sono stai votati co i nostri voti e non con quelli di Isarele o degli Usa.
Vogliamo giustizia e democrazia"

Dunque, per il nostro articolista gli USA non possono far parte dell'Onu e chi non si batte contro la loro esclusione è un nazista.
Ora, in poche righe sono mescolate una serie di "idiozie politiche" che riesce difficile financo capire da quale cominciare.
In primo luogo l'Onu - è ovvio, ma è bene ricordarlo - non è l'unione mondiale degli stati democratici ma riflette l'assetto politico del mondo uscito dalla II Guerra Mondiale. Come tale assetto sia ancora imprescindibile per comprendere quello che accade ancora oggi è provato anche dal fatto che nessuno cerca seriamente di mettere in discussione la sua struttura.
E - purtroppo - non è scritto da nessuna parte che le dittature non possono far parte dell'Onu.
(non si riesce nemmeno a tenerle fuori dalle Olimpiadi)
Ma questa incomprensione/ignoranza non è tipica di una parte della sinistra italiana.
(In questo caso, offro ai miei tre lettori come fatto scontato che l'estensore del post si autocollochi a sinistra nel nostro schieramento politico).
No, quello che mi pare tipico di parte della sinistra italiana è che l'antiamericanismo d'accatto è talmente imperante che si chiede l'esclusione dall'Onu degli Stati Uniti in nome della giustizia e della democrazia. Il nostro interlocutore non è nemmeno sfiorato dall'idea che prima degli Stati Uniti ci siano decine di stati che, in nome di una Onu intesa come organizzazione degli stati democratica, (tutta da costruire) dovrebbero essere immediatamente espulsi.
Che molti di questi stati e governi siano appoggiati dagli Stati Uniti è un altro di quei fatti che non ha nessuna influenza su questo tipo di opinioni.
E' davvero con questa "sinistra" superficiale e carlona, incapace di elaborare un pensiero politico degno di questo nome che dobbiamo convivere e lottare? Abbiamo già perso.

Viene voglia di tirar fuori il vecchio Marx, tra struttura e sovrastruttura, per cercare di spiegare - in forma molto elementare - il rapporto tra forme ideologiche e sistemi di produzione, ma sarebbe probabilmente tempo perso. Forse è meglio provare ad agire come se certa "sinistra" non esistesse e muoversi contro una certa "sinistra" come se non ci fosse un capitale globalizzato.

Taccio per carità di patria (la sinistra appunto) sull'uso grottesco della definizione "nazista".

1 commento:

Hari Seldon ha detto...

Cara Ipazia,
il problema è se dobbiamo continuare ad occuparci di questi farneticatori o se non sia meglio investire enrgie su qualcos'altro. Ho visto su Kilombo oggi un altro articolo (solo l'incipit, a dire il vero) di una scatenata che ironizza pesantemente e volgarmente sui morti israeliani.
Non ne posso più di tutta questa approssimazione, violenza (verbale e non), cialtroneria.
Vadano a scuola e studino, molto. Ne hanno bisogno.
Il problema è che votano... e i responsabili della sinistra rincorrono i loro voti come fossero caramelle alla fiera.