Il primo punto mi pare quello dell'antisemitismo della IADL, per il quale molti degli intervenuti cercano fonti e spiegazioni. Tra l'altro, molti cercano fonti e spiegazioni di affermazioni non fatte da me. E questo mi pare curioso.
Io ho risposto, non a caso, all'articolo di Francesco, e precisamente alla parte che quoto qui:
" E' vero, non si trova tantissimo sulla IADL in rete. Ma quel poco che si trova non è nè antisemita nè filoterrorista. Poi si può discutere sulle idee di questo o quel membro della IADL, ma dal giudizio su una persona non segue eguale giudizio per una organizzazione. Applicando lo stesso criterio, non potremmo - ad esempio - accettare un premio nemmeno dalla Cgil, visto che nelle sue file si sono nascoste (e forse si nascondono ancora) persone che attentano all'integrità dello Stato. Ma questo rende la Cgil filoterrorista? No, secondo me."
Secondo Francesco, dalla personale posizione politica di qualcuno non è possibile risalire ad una responsabilità dell'associazione; questa considerazione non mi convince. La IADL non ha mai preso le distanze - al contrario di quanto ha fatto la CGIL per quel che concerne i terroristi - da affermazioni razziste di alcune dei suoi membri, e questa mancata presa di distanza configura una responsabilità che non può essere negata. E che pesa.
Allo stesso modo, - e l'analogia da me proposta mi pare più opportuna di quella configurata da Francesco - si è comportata la chiesa cattolica nei confronti dei preti pedofili, non allontandoli, non prendendo le distanze, non denunciandone le pratiche. E infatti, proprio per questi motivi, i cittadini comuni, ma anche i tribunali, hanno ritenuto di poter addossare alle gerarchie ecclesiastiche le loro responsabilità per quelle drammatiche vicende. Io un premio dalla chiesa cattolica lo rifiuterei per questo solo motivo (poi ce ne sarebbero anche altri, ma questo mi pare sufficiente).
Altra accuse alla IADL nel mio post non ce ne sono.
Skeight afferma: "Io credo che Kilombo continuerà ad essere uno spazio di discussione credibile sinché darà a tutti coloro che vogliono occasione di parlare; accettare o meno questo premio, non credo possa fare la differenza in questo senso."
Io penso di no. E per due ragioni: dare a tutti la possibilità di parlare non significa ipso facto essere uno spazio di discussione credibile, e lo confermano altre esperienze passate (ricordate i microfoni aperti di radio radicale? E più recentemente Indymedia?), e accettare il premio di una organizzazione politicamente schierata, e di certo non a sinistra, sarebbe un duro colpo alla credibilità di uno spazio nato autonomo, dal basso, e che si propone come uno spazio democratico che non isola nessuna delle voci della SINISTRA.
E metto SINISTRA in maiuscolo, perchè è questa la caratteristica di Kilombo che mi interessa e alla quale tengo di più.
Francesco scrive: "Io non credo esistano i margini per giustificare il rifiuto del premio; tuttalpiù, credo che un premio "allo splendido lavoro [...] e alla democrazia interna" assegnato in una cornice del genere possa essere un'occasione preziosa per portare un certo tipo di messaggio: che democrazia è partecipazione, uguaglianza, libertà. E 'democrazia', 'uguaglianza' e 'libertà' sono parole che in determinati ambienti vicini all'Islam difficilmente si sente pronunciare o elogiare."
Francesco, io penso che le ultime righe smentiscano le prime, e sono convinta che l'assegnazione del premio a Kilombo sia assolutamente strumentale, e funzionale a un tentativo di accreditamento. Usano e mettono in campo strumenti democratici che non condividono, un'operazione che - nel suo piccolo - ricorda quella dell'ufficio stampa di Komeini nei suoi anni francesi. Tra l'altro, piccolo particolare da non dimenticare, chi riceve il premio della IADL ne diventa membro onorario, e - come tale - anche politicamente responsabile di ciò che l'associazione mette in atto. Contenti i redattori di Kilombo...
My two cents.
ps. Per quel che riguarda l'intolleranza, ripeto: il mondo sarebbe un posto migliore se fossimo un po' più intolleranti.
Io penso di no. E per due ragioni: dare a tutti la possibilità di parlare non significa ipso facto essere uno spazio di discussione credibile, e lo confermano altre esperienze passate (ricordate i microfoni aperti di radio radicale? E più recentemente Indymedia?), e accettare il premio di una organizzazione politicamente schierata, e di certo non a sinistra, sarebbe un duro colpo alla credibilità di uno spazio nato autonomo, dal basso, e che si propone come uno spazio democratico che non isola nessuna delle voci della SINISTRA.
E metto SINISTRA in maiuscolo, perchè è questa la caratteristica di Kilombo che mi interessa e alla quale tengo di più.
Francesco scrive: "Io non credo esistano i margini per giustificare il rifiuto del premio; tuttalpiù, credo che un premio "allo splendido lavoro [...] e alla democrazia interna" assegnato in una cornice del genere possa essere un'occasione preziosa per portare un certo tipo di messaggio: che democrazia è partecipazione, uguaglianza, libertà. E 'democrazia', 'uguaglianza' e 'libertà' sono parole che in determinati ambienti vicini all'Islam difficilmente si sente pronunciare o elogiare."
Francesco, io penso che le ultime righe smentiscano le prime, e sono convinta che l'assegnazione del premio a Kilombo sia assolutamente strumentale, e funzionale a un tentativo di accreditamento. Usano e mettono in campo strumenti democratici che non condividono, un'operazione che - nel suo piccolo - ricorda quella dell'ufficio stampa di Komeini nei suoi anni francesi. Tra l'altro, piccolo particolare da non dimenticare, chi riceve il premio della IADL ne diventa membro onorario, e - come tale - anche politicamente responsabile di ciò che l'associazione mette in atto. Contenti i redattori di Kilombo...
My two cents.
ps. Per quel che riguarda l'intolleranza, ripeto: il mondo sarebbe un posto migliore se fossimo un po' più intolleranti.
8 commenti:
Ma quali sono le affermazioni antisemite pronunciate da membri della IADL?
Giuro che non capisco...
"Antisemitismo" è una parola che non ha più nessun significato, come direbbero i Uochi Toki.
Diciamo che per alcuni Antisemitismo e' una parola che e' priva di fondamento per semplice assuefazione; che cos'e' la droga per l'eroinomane, se non la normalita'?
Quando una cosa diviene continua , scontata, normale, essa cessa di avere bisogno di una parola che la indichi, dal momento che e' data per scontata.
In questo contesto, tipico di molte sinistre , "Antisemitismo" e' una parola priva si senso, perche' e' stata sostituita con il termine "verita'".
Ma questo non e' un problema del termine "antisemitismo", e' un problema del termine "verita'", o meglio: di chi usa tale termine.
Uriel
Ribadisco il mio pensiero sull'opportunità di accettare il premio. Riguardo la membership onoraria, invece, sono d'accordo con te sul fatto che si dovrebbe gentilmente declinare. Kilombo non è un'associazione, Kilombo - allo stato attuale - è niente più che un sito di proprietà di una persona: chi diventa membro? A quale titolo? I futuri aggregati diventano membri? A quale titolo? Accettare il premio, rifiutare la membership: ho espresso questo mio pensiero pure in redazione.
francesco: comprendo la tua posizione, e mi rendo conto che non + una decisione semplice, ma sto riflettendo su quello che ha scritto uriel in uno dei commenti sotto l'altro post. Sempre più ho l'impressione che alcuni di noi siano una foglia di fico. Sulla mia posizione ho pochi dubbi, uscirò da kilombo non appena la decisione di accettare il premio sarà definitiva.
Per altro, secondo me la redazione, voto o no, dovrebbe decidere di non accettarlo.
Posso avere l'ardire di chiedere delucidazioni sull'"antisemitismo" della IADL?
P.S: non ho alcuna simpatia particolare per l'associazione, è solo una curiosità...
ec: ti rimando all'ottimo post di rosalux:
http://tinyurl.com/2qr5fd
@Ipazia: credo che pubblicizzare troppo la parte antisemita del sito sia controproducente: adesso toglieranno quelle pagine ma rimarranno antisemiti. Se l'obiettivo e' sdoganarsi, e sembra evidente , in pratica gli state ripulendo il portale.
Tieni conto che le persone che stanno abbandonando kilombo , se i numeri che dichiara sono veri, raggiungono l'1% del portale. Non ci sarebbe nessun bisogno di questa caciara, se non si fosse toccato un nervo scoperto.
Uriel
Uriel: la questione non mi riguarda più, ne sono uscita. (sempre troppo tardi dirai tu :-) )
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