17 agosto 2008

storie della filosofia e domande

L’età ellenistica, che convenzionalmente va dalla morte di Alessandro il Macedone nel 323 a.C fino alla conquista romana dell’Egitto nel 31 a.C. segna un mutamento radicale del contesto sociale, del ruolo della polis e della coscienza individuale e l’orizzonte dell’agire umano si allarga contestualmente ai confini e ai cambiamenti che coinvolgono tutti i settori della vita sociale, dalla politica all’economia. Spesso la filosofia ellenistica è stata vista come una sorta di “regresso” rispetto ai grandi temi della filosofia classica, considerando negativamente l’indirizzo della riflessione filosofica verso temi come la felicità individuale, il benessere del singolo, il bene e la possibilità di una vita serena, e in molti manuali di filosofia spesso le filosofie ellenistiche vengono descritte come meno complesse e problematiche della tradizione precedente, e sottovalutato l’impatto delle critiche e delle polemiche che le animano contro i grandi sistemi come quello platonico e aristotelico. E’ necessario ricordare invece che l’orizzonte della polis, non solo nelle sue espressioni politiche, ma anche in quelle filosofiche ed etiche, riguardava una minima parte degli abitanti, quelli che godevano dei diritti politici, erano esclusi gli schiavi, le donne, e gli uomini liberi ma non cittadini, come gli stranieri, i liberti, e coloro che non erano figli di un matrimonio riconosciuto dalla polis. E questo solo all’interno delle città-stato che avevano un ordinamento democratico, poiché non esiste, per esempio, produzione filosofica a Sparta, o nelle colonie spartane, città nelle quali peraltro le donne con cittadinanza vivevano in una condizione di libertà e autonomia che le donne ateniesi non avrebbero mai conosciuto.

Quindi, al di fuori di quella ristretta minoranza che godeva di autonomia politica e individuale, i maschi nati liberi da genitori entrambi liberi e cittadini, per quale motivo tutti gli altri avrebbero dovuto vedere in una filosofia che aveva come argomento principale di ricerca il singolo, la sua comprensione del mondo, la sua possibilità di vita felice, un “regresso”?

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