24 agosto 2008

Shaftesbury

“la libertà di fare dell’ironia” scrive[i] “e di esprimere dubbi su tutto con correttezza di linguaggio, la possibilità di esaminare o confutare qualunque argomento senza offesa per l’avversario, sono i metodi che si devono usare per rendere gradevoli le conversazioni filosofiche. Infatti, a dire il vero, esse sono stare rese tediose dalla angustia delle leggi loro prescritte e dall’oppressione della pedanteria e del bigottismo di coloro che le considerano prerogative proprio e si arrogano il diritto di regnare da despoti in tali provincie del sapere.”


[i] Shaftesbury, Sensus communis, I, IV.

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