Contemporaneo di Socrate e Platone e concittadino di Protagora, Democrito di Abdera nasce probabilmente intorno al 460 e muore vecchissimo intorno al 370. Fondatore dell’atomismo antico e suo esponente più importante, ci restano purtroppo di Democrito pochissimi frammenti, sebbene la tradizione riporti di lui molti titoli che testimoniano come la sua riflessione filosofica fosse ad ampio spettro e come la sua fama nell’antichità fosse superiore a quella dello stesso Platone, che non lo cita in nessuna delle sue opere come riporta maliziosamente Diogene Laerzio:
“Platone voleva dar fuoco a tutte le opere di Democrito, quante aveva potuto procurarsene, ma ne fu distolto dai pitagorici Amicla e Clinia che gli fecero osservare che non c’era frutto, perché quei libri eran già nelle mani di moltissimi. E si capisce: infatti lo stesso Platone, che fa menzione di quasi tutti gli antichi filosofi, non ricorda mai il nome di Democrito, neppure là dove proprio dovrebbe polemizzare con lui, ben sapendo che si sarebbe cimentato con il migliore dei filosofi.”[1]
1 commento:
A me Platone è sempre stato cordialmente antipatico. Adoro come scrive, ma sempre antipatico come persona resta...
Ciao.
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