E' da ieri che arrivano a frotte qui sopra con la key "futuri ministri". Posso assicurare ai miei novelli lettori che non ne so assolutamente nulla.
1 commento:
Anonimo
ha detto...
Ho molti amici che con generosa (e ottusa) ingenuità hanno votato anche stavolta la sinistra radicale di Fausto Bertinotti, il vero interprete di quell’equivoco politico che in questi anni ha usato il proprio estremismo per rafforzare (nel Paese e in tv) la destra berlusconiana, pettinare il suo leader di Arcore (“devo dirlo, Silvio mi è simpatico”) e in definitiva incoronarlo ogni volta che si sventolavano parole d’ordine rosse come bandiere al vento.
Ricordate le trovate di Fausto? Tassare i Bot. Uscire subito dalla Nato. Ridurre la settimana lavorativa a 35 ore. Sembravano petali di un crisantemo per allestire il funerale della sinistra moderata, spaventare più ceti possibile, ostruire le vie intermedie di un riformismo praticabile. Dai e dai ci è riuscito a liquidare il comunismo, sebbene con vent’anni di ritardo, e partendo dal punto più lontano, l’idea di rifondarlo. Che la sua ultima serata in tweed si sia chiusa all’Hard Rock Cafe di via Veneto, con fantasmi incorporati di Dolce vita per turisti, aggiunge un che di malinconico e di pertinente.
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Ho molti amici che con generosa (e ottusa) ingenuità hanno votato anche stavolta la sinistra radicale di Fausto Bertinotti, il vero interprete di quell’equivoco politico che in questi anni ha usato il proprio estremismo per rafforzare (nel Paese e in tv) la destra berlusconiana, pettinare il suo leader di Arcore (“devo dirlo, Silvio mi è simpatico”) e in definitiva incoronarlo ogni volta che si sventolavano parole d’ordine rosse come bandiere al vento.
Ricordate le trovate di Fausto? Tassare i Bot. Uscire subito dalla Nato. Ridurre la settimana lavorativa a 35 ore. Sembravano petali di un crisantemo per allestire il funerale della sinistra moderata, spaventare più ceti possibile, ostruire le vie intermedie di un riformismo praticabile.
Dai e dai ci è riuscito a liquidare il comunismo, sebbene con vent’anni di ritardo, e partendo dal punto più lontano, l’idea di rifondarlo. Che la sua ultima serata in tweed si sia chiusa all’Hard Rock Cafe di via Veneto, con fantasmi incorporati di Dolce vita per turisti, aggiunge un che di malinconico e di pertinente.
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