Certi come la morte e la paura, con il protrarsi dei disordini nel mondo arabo anche i bodycounter della sinistra (??) in rete si divertono con il gioco del conta dei morti e dello scaricamento delle responsabilità.
Per prima cosa gioiscono nello spiegare che il mondo arabo, i cui ambasciatori sono gentiluomini educati a Oxford e a Eton, e quindi conoscono bene la cultura occidentale, ha tentato per qualche tempo di ricevere una spiegazione per la pubblicazione delle vignette e che – non essendoci riuscito – si sia poi scatenato in violenze che hanno portato alla morte, ormai, di alcun decine di persone.
A parte l’umana considerazione della gioia di aver ragione davanti a chi viene ucciso – considerazione che lascio fare a voi perché è intimamente legata alle convinzioni etiche e morali di ciascuno, vorrei analizzare questi concetti (??) espressi con tanta virulenza.
Non dubito che gli ambasciatori arabi siano uomini di mondo e di cultura, certamente anche estremamente gradevoli per una donna occidentale evidentemente usa – purtroppo - a un mondo maschile canagliesco e incolto.
Però qualche dubbio io l’avrei, a lodare in modo così smaccato le pedine (in senso marxiano) di un sistema di asservimento capitalistico della maggioranza della popolazione. I rampolli arabi così raffinatamente educati a Oxford hanno raggiunto quella meta sulla spalle di famiglie che da generazioni affamano, opprimono, trucidano il loro popolo e non solo quello.
(mi pare, tra l'altro, di ricordare che anche un parente di Baby Doc abbia frequentato una università statunitense molto famosa, ma si vede che gli sfruttatori sono belli solo in medioriente per certa sinistra (??) italiana in rete.)
Non vedete in tanta lode per gli ambasciatori arabi una sorta di “vorrei ma non posso” di sciampistica memoria? Una coloritura da pettegolezzo femminile ingannato, ahinoi!, dalla vita e dal destino?
Poi, questi ambasciatori così colti e raffinati non riescono a spiegare ai loro governi (dittature, ricordiamo anche questo) che in altri paesi il potere politico non ha alcun controllo sulla stampa.
C’è da chiedersi se tutti i soldi investiti in quella buona educazione occidentale non siano stati irrimediabilmente sprecati; ma come? Questi hanno capito benissimo Matisse, distinguono uno Chanel autentico, sanno come corteggiare una donna (occidentale, che quelle loro le comprano, come accade per gli schiavi in Arabia Saudita) e non riescono a far comprendere un concetto così semplice?
Comunque, ritenendo di non aver ricevuto sufficienti spiegazioni (e la chiusura del giornale) il mondo arabo scende in piazza. Ci si potrebbe chiedere se non abbiano altri motivi per protestare, che so, nella civilissima Libia, cosucce come diritti umani, torture, censura, diritti politici, oppure, meno idealmente, disoccupazione, redistribuzione del reddito, et cetera. No, in Libia si incazzano per l’altra faccia di questa sinistra (??) nutrita di risentimento, anzi di rentissement, si incazzano per la faccia di Calderoli (benvenuti nel club a proposito eh? Pure da questa parte del monitor ci si incazza da dieci anni almeno per la faccia di Calderoli, e non solo per la sua).
Per prima cosa gioiscono nello spiegare che il mondo arabo, i cui ambasciatori sono gentiluomini educati a Oxford e a Eton, e quindi conoscono bene la cultura occidentale, ha tentato per qualche tempo di ricevere una spiegazione per la pubblicazione delle vignette e che – non essendoci riuscito – si sia poi scatenato in violenze che hanno portato alla morte, ormai, di alcun decine di persone.
A parte l’umana considerazione della gioia di aver ragione davanti a chi viene ucciso – considerazione che lascio fare a voi perché è intimamente legata alle convinzioni etiche e morali di ciascuno, vorrei analizzare questi concetti (??) espressi con tanta virulenza.
Non dubito che gli ambasciatori arabi siano uomini di mondo e di cultura, certamente anche estremamente gradevoli per una donna occidentale evidentemente usa – purtroppo - a un mondo maschile canagliesco e incolto.
Però qualche dubbio io l’avrei, a lodare in modo così smaccato le pedine (in senso marxiano) di un sistema di asservimento capitalistico della maggioranza della popolazione. I rampolli arabi così raffinatamente educati a Oxford hanno raggiunto quella meta sulla spalle di famiglie che da generazioni affamano, opprimono, trucidano il loro popolo e non solo quello.
(mi pare, tra l'altro, di ricordare che anche un parente di Baby Doc abbia frequentato una università statunitense molto famosa, ma si vede che gli sfruttatori sono belli solo in medioriente per certa sinistra (??) italiana in rete.)
Non vedete in tanta lode per gli ambasciatori arabi una sorta di “vorrei ma non posso” di sciampistica memoria? Una coloritura da pettegolezzo femminile ingannato, ahinoi!, dalla vita e dal destino?
Poi, questi ambasciatori così colti e raffinati non riescono a spiegare ai loro governi (dittature, ricordiamo anche questo) che in altri paesi il potere politico non ha alcun controllo sulla stampa.
C’è da chiedersi se tutti i soldi investiti in quella buona educazione occidentale non siano stati irrimediabilmente sprecati; ma come? Questi hanno capito benissimo Matisse, distinguono uno Chanel autentico, sanno come corteggiare una donna (occidentale, che quelle loro le comprano, come accade per gli schiavi in Arabia Saudita) e non riescono a far comprendere un concetto così semplice?
Comunque, ritenendo di non aver ricevuto sufficienti spiegazioni (e la chiusura del giornale) il mondo arabo scende in piazza. Ci si potrebbe chiedere se non abbiano altri motivi per protestare, che so, nella civilissima Libia, cosucce come diritti umani, torture, censura, diritti politici, oppure, meno idealmente, disoccupazione, redistribuzione del reddito, et cetera. No, in Libia si incazzano per l’altra faccia di questa sinistra (??) nutrita di risentimento, anzi di rentissement, si incazzano per la faccia di Calderoli (benvenuti nel club a proposito eh? Pure da questa parte del monitor ci si incazza da dieci anni almeno per la faccia di Calderoli, e non solo per la sua).
Calderoli che, se dovessero prendere piede certe dichiarazioni di non voto, potrebbe essere di nuovo un ministro della Repubblica. Oppure si incazzano, per esempio, in Indonesia, dove, - sia ricordato per inciso - tredici cittadini di altri paesi sono stati condannati a morte e giustiziati nel corso del 2005. E altri due, australiani, sono stati condannati a morte ieri l’altro. E L’Indonesia, che a proposito di condanne a morte di cittadini stranieri non riceve gli ambasciatori di quei cittadini, scende in piazza per protestare contro l’orgoglio offeso da questo Occidente privo di valori (e di condanne a morte). Ma queste cose non fanno parte del bagaglio dell’orientalista da novella 2000, bagaglio ben condito da frequentazioni naziesoteriche, bagaglio che fortunatamente pare perdere consenso nella piccola galassia dei blogger italiani. (Almeno a giudicare dal calo drastico dei commenti, ormai espressione delle solite dieci/quindici persone)
Non ci resta che sperare che la scelta della pensione e del posto fisso, a scapito della joie de vivre e dell’avventura esotica sia stata alla fine pagante, se non altro sul piano del reddito. Anche se quel link a Paypal ci fa temere che nemmeno questo si possa affermare con sicurezza.
Non ci resta che sperare che la scelta della pensione e del posto fisso, a scapito della joie de vivre e dell’avventura esotica sia stata alla fine pagante, se non altro sul piano del reddito. Anche se quel link a Paypal ci fa temere che nemmeno questo si possa affermare con sicurezza.
1 commento:
la ricchezza dei governanti dei paesi arabi è un dato eluso, la povertà in cui vessano le loro popolazioni anche. si finge di non vedere che, forse, il conflitto generazionale (e tra classi sociali, se si può usare ancora questo termine) è gestito dalle classi dominanti spostando l'oggetto d'aggredire. in occidente abbiamo rivalutato gli stadi e ingentilito gli animi con le dipendenze da sostanze mirabolanti. che si debba esportare il calcio, oltre alla rubinetteria d'oro? :-)
un saluto
daldivano
Posta un commento