02 ottobre 2008

Università e precari

Tre link per seguire cosa accade all'università:




E' che si entra in un circolo vizioso; se da un lato è doveroso opporsi opporsi alla politica intorno all'università di un governo che sta cercando solo di smantellarla, dall'altro prevale l'amara consapevolezza che si cerca di difendere un sistema che vuole esclusivamente perpetuare  il suo potere, e che ha ai suoi vertici personaggi che sono realmente interessati alla ricerca più o meno come Berlusconi e i suoi guitti travestiti da sgherri.

Anche se la ricerca in Italia è finita, e questo ben prima dei tagli degli ultimi dieci anni, nel mondo continua, e l'umanità non soffrirà se nel nostro paese si deciderà di formalizzarne la fine.

E la domanda che mi faccio è: è etico, morale, corretto difendere questo sistema dai tagli del nano? La prima risposta che mi viene è: no; poi chiaro che - obtorto collo - si fa quel che si può, ma fortunatamente è poco.

8 commenti:

farlocca farlocchissima ha detto...

dissento, la ricerca in italia, sopratutto nei settori tecnici (matematica, fisica, epidemiologia etc.) è molto viva e ampiamente riconosciuta nel resto del mondo. è facile verificarlo cercando nei vari citation indeces settoriali le appartenenze degli autori dei lavori pubblicati (nature, science, biometrics, biometrika sono alcune delle riviste su cui guardare). il sistema universitario è corrotto questo è vero, funziona di schifo, è vero, ma non è chiudendo bottega che si risolve il problema. non è mandando in malora il lavoro di tanta gente che risani il sistema.

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

farlocca: il sistema è corrotto, e funziona malissimo. su questo mi pare concordiamo.

tu dici che è possibile risanarlo? io sono di parere contrario.
Anche perchè davvero non saprei da che parte cominciare.

dai concorsi? ma le commissioni sappiamo come si fanno. cambiamo metodologia concorsuale? inutile, tanto finchè non hanno capito come fregarla non chiamano i posti.

diamo più soldi alla ricerca? ma a distribuirli sono sempre gli stessi, e torniamo da capo.

dopodichè risanarlo o chiuderlo non sta nelle nostre possibilità e la nostra discussione rimane un esercizio accademico :-)

farlocca farlocchissima ha detto...

vero, parlarne è in fondo un esercizio accademico. solo che davvero mi piange il cuore a vedere tante capacità e intelligenze buttate dalla finestra.

purtroppo il vero problema è culturale. siamo un paese in cui nessuno sembra rendersi conto che esiste prima di tutto il plurale, che appunto "siamo" un sistema e quindi se "io" mi occupo solo del mio ombelico senza pensare alle conseguenze sul resto del sistema, in realtà danneggio anche me. basterebbe "solo" cambiare il punto di vista e il gioco sarebbe fatto, non solo per l'università/ricerca.

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

farlocca: ni. nel senso che non penso che la volontà del singolo possa condizionare un ambiente o una situazione strutturata. Tra l'altro, come tutte le istituzioni, anche l'università seleziona, attraverso meccanismi non sempre e solo occulti, le persone che per indole, carattere, ecc..sono adatte.
ma è un discorso lungo :-)

Ipazia Sognatrice ha detto...

Sarà perché di questo mondo della ricerca universitaria, in Italia come altrove, ambirei a fare parte. Sarà perché credo ancora cha alla domanda 'è etico, morale, corretto difendere questo sistema dai tagli del nano?' mi viene ancora da rispondere sì, non sono d'accordo con te. Posta come oggettiva la situazione di diffusa corruzione che permea l'ambiente universitario, sono d'accordo con farlocca quando dice che ci sono dei settori in cui la ricerca funziona e funziona bene. Il sistema dei concorsi è corrotto? Bene, perché non organizzare anche per i conocorsi universitari delle commissioni esterne?
Se il sistema non funziona, non vuol necessariamente dire che sia la ricerca, a non funzionare. Se si spegne la ricerca, si spegne un forte motore del paese. Che sarà il primo a soffrirne. Che poi il mondo possa fare a meno dell'Italia, è un altro discorso.

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

ipaziasognatrice: commissioni esterne?? e composte da chi? mi pare folle :-)

e cmq, devo ancora capire perchè difendere dai colpi del nano questo sistema. e non è una domanda provocatoria, ma molto seria. dovremmo difenderlo perchè in alcuni ristretti settori la ricerca funziona ancora? e tutti gli altri? io una proposta provocatoria l'avevo fatta qualche tempo fa.

Ipazia Sognatrice ha detto...

Cara Ipazia, la mia era una proposta del tutto ipotetica, partorita dalla mia mente ingenua a tarda notte. Non aveva alcuna pretesa di concretezza se non quella di dire che qualcosa si può ancora PENSARE, per migliorare il sistema. Che non sono ancora decisa a gettare via, anche se riconosco come profondamente marcio, condividendo la tua indignazione. Il punto è che non si può buttare via il sistema senza la ricerca, che mi sembra una cosa positiva per molti aspetti.
Mi spiace, la tua proposta mi è sfuggita. Potresti segnalarmene il link, se ti capita? Grazie

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

ipaziasognatrice: era un modesta quanto provocatoria proposta che trovi qui:

http://tinyurl.com/4yy6oy :-)