"Doppio cordone di sicurezza 24 ore su 24: dentro e lungo il perimetro del campo nomadi. Obbligo di identificare chiunque entri: sia i residenti, cui verrà rilasciato un tesserino con fotografia e dati anagrafici, sia i visitatori occasionali. Obbligo di annotare tutti gli ingressi su due registri appositi. Divieto di accesso, parcheggio e transito di veicoli e motoveicoli. Divieto di ospitare parenti o amici dopo le 22. Divieto di accendere fuochi fuori dalle aree autorizzate. Sono alcune delle norme contenute nel "Regolamento per la gestione dei villaggi attrezzati per le comunità nomadi nel Comune di Roma" che verrà presentato tra domani e venerdì.
Un lungo elenco di diritti e doveri, requisiti per la permanenza e l'accesso, permessi e modalità di esercizio con cui, d'ora in avanti, verranno costantemente monitorati e controllati i dieci campi rom della capitale. Un numero ancora in via di definizione, però: come infatti precisato dal sindaco Alemanno, ai sette insediamenti già esistenti sul territorio comunale se ne aggiungeranno presto altri due o tre, da realizzare ex novo in altrettante aree di periferia.
Tutti saranno dotati di un ferreo dispositivo di vigilanza, che potrà essere rafforzato con l'utilizzo di telecamere: le forze dell'ordine pattuglieranno l'esterno, dentro ci sarà un presidio fisso di vigili urbani o, in alternativa, di guardie giurate, che dovranno garantire la sicurezza interna, compilare il registro delle presenze, verificare l'identità dei visitatori e annotare ogni ingresso.
Messo a punto dal prefetto Giuseppe Pecoraro nella sua veste di commissario per l'emergenza nomadi, si tratta del primo "testo unico" dei campi romani. L'obbiettivo è chiaro: disciplinare in modo univoco la gestione e le regole di condotta cui gli zingari devono attenersi se vogliono essere ammessi negli insediamenti autorizzati, che il Campidoglio gestirà insieme a un Comitato consultivo di cui fanno parte, oltre ai rappresentanti del Comune, Asl, vigili del fuoco, polizia, carabinieri e un delegato rom. Gli unici dove i nomadi potranno vivere, una volta che la nuova disciplina entrerà in vigore.
12 commenti:
Dopo le leggi razziali e la schedatura, questo era praticamente un passo obbligato.
Come anche sarebbe obbligatorio far diventare le Sturm Abteilung verdi unita' di Hilfspolizei, purtroppo ancora non pare possibile:
http://www.repubblica.it/2009/02/sezioni/politica/dl-sicurezza/no-ronde/no-ronde.html
Comunque ripensavo al tuo post: IMVHO le bombe 'sta volta non ci vogliono, basta una NGO, un po' di soldi et voila! Eccoti una bella rivoluzione arancione.
Stavo dicendo proprio 10 minuti fa a Mrs. Inminoranza che dopotutto non c'è niente di male nell'organizzare delle, ahem, Squadre di Difesa per pattugliare il territorio - come la storia ci insegna, del resto.
"Squadre di Difesa" denota una mentalita' difensivista che poco si addice all'arduo compito cui questi prodi saranno chiamati. Io direi "Suadre d'Assalto".
Mi piace l'url del link, peraltro: "violenza sessuale". Perché tutto questo è solo per proteggere le nostre donne.
"Squadre di Difesa" denota una mentalita' difensivista
Sarà, però l'altra volta son diventate la forza dominante...
restodelmondo: ha colpito anche me sai? volevo farci un post :-)
squadre d'assalto, di difesa, di centrocampo...basta che li cacciamo via!
@Ipazia: credo che Uriel ti abbia battuta. Nei suoi ultimi due post c'è un compiacimento che non condivido particolarmente, ma certo la sua interpretazione del battage mediatico sugli "stupri dei romeni" è affascinante e fin troppo realistica.
Eugenio: con Uriel nemmeno mi metto in competizione :-)
@Eugenio: A me embra che abbiano perso, alla fine.
non lo so se sia più sconcertante la decisione del governo o il razzismo verso i rom che fa sì che la decisione sia stata presa con l'assenso più o meno esplicito di tanta gente: la famosa maggioranza silenziosa, suppongo.
qualcuno ha idea di cosa accada in altri paesi europei? ci sono gli stessi problemi, o li hanno risolti?
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