13 settembre 2008

Prostituzione e reato

Ecco, io la penso così:
Ciascuno ha piena sovranità sul suo corpo, quindi ha anche il diritto di venderlo.
Nessuno ha il diritto di comprare il corpo di un altro.

11 commenti:

Numero 6 ha detto...

Catch 22.

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

numero 6: solo in parte :-) se non altro, è ben chiaro chi commette reato.

maus ha detto...

e sull'affitto, cosa ne pensi?

Rosa ha detto...

Discorso che - c'è da dire - non conforterà molto chi si propone di vendere. E perchè mai non si potrebbe comprare? Il corpo è sacro? E' un tempio? Secondo quale religione universale? Io penso che comprare/vendere siano una diade inscindibile, e fondata sulla reciprocità. Riconoscere una cosa implica riconoscere l'altra. (ma forse trollavi e non me ne sono accorta)

Anonimo ha detto...

No , e proprio comma 22 .
Non arrivo a certe sottigliezze nel ragionamento .O è permesso o è vietato , da entrambi i lati .
Ormazad

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

maus: uguale. l'affitto si configura come piena proprietà d'uso. il possessore della casa non può entrare se l'ha affittata a te.

rosa: la questione è posta in termini diversi. un individuo è sovrano pieno del suo corpo? se si, questa sovranità non può essere ceduta, ne' per danaro, ne' per principi (vedi diritto a morire). per il semplice fatto che una volta ceduta non è più assoluta, per nessuno. si potrebbe arrivare tranquillamente ad affermare che la presenza della prostituzione inficia alla base la possibilità per chiunque di determinare cosa fare del suo corpo (cure, morte, aborto, ecc...
la sovranità assoluta fa sì che uno possa vendere il suo corpo e allo stesso tempo che non si possa comprare il corpo di un altro. chi vende non commette reato, chi compra si. non capisco per altro perché tiri in ballo la religione, che proprio si basa sul fatto che l'individuo non può disporre liberamente del suo corpo.

Rosa ha detto...

Infatti: io discuto la stessa locuzione "vendere il corpo", che di per se' genera equivoco. La prostituta non vende nessun corpo, lo fa meno di quanto non faccia la modella di un pittore, che non mette a disposizione altro che quello. La locuzione "vendere il corpo" è di per se' nata in un contesto di moralismo sessuale, ed è fuorviante.

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

rosalux: non capisco su quali basi affermi che la locuzione "vendere il corpo" sia nata in un contesto di moralismo sessuale; per altro non mi risulta nemmeno che sia particolarmente usata.

Rosa ha detto...

Lo affermo perchè quella locuzione descrive la prostituzione con una sintesi tanto drammatica quanto imprecisa. Vende il corpo chi commercia in schiavi o - volendo - chi trafuga cadaveri, o chi traffica organi. La prostituta invece usa il suo corpo per vendere una prestazione.

ipazia.dioniso at gmail.com ha detto...

rosalux: quindi abbiamo già abbandonato il contesto religioso e siamo passati invece all'analisi della metafora?

maus ha detto...

concordo (al solito) con rosa.
secondo me vende di più il proprio corpo un minatore di una prostituta.